Autore Topic: Quale e' il quotidiano meno di parte che esiste in Italia ?  (Letto 1473 volte)

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Offline Dija

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Quale e' il quotidiano meno di parte che esiste in Italia ?
« : Giovedì 5 Aprile 2012, 14:42:43 »
Me lo sono sempre chiesto.
Messaggero' ? Corriere della Sera ?
Bo'.  :)
Sono i sogni a fare la realtà

Offline BobLovati

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Re:Quale e' il quotidiano meno di parte che esiste in Italia ?
« Risposta #1 : Giovedì 5 Aprile 2012, 14:49:38 »
Me lo sono sempre chiesto.
Messaggero' ? Corriere della Sera ?
Bo'.  :)

nessuno is the answer  ;)
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Dija

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Re:Quale e' il quotidiano meno di parte che esiste in Italia ?
« Risposta #2 : Giovedì 5 Aprile 2012, 15:09:17 »
nessuno is the answer  ;)

E allora quale grande capo ?  :D
Sono i sogni a fare la realtà

Offline franz_kappa

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Re:Quale e' il quotidiano meno di parte che esiste in Italia ?
« Risposta #3 : Giovedì 5 Aprile 2012, 15:45:46 »
Me lo sono sempre chiesto.
Messaggero' ? Corriere della Sera ?
Bo'.  :)
Nessun quotidiano (come, in fondo, nessun organo di informazione) è imparziale.
Asserire che un giornale, un settimanale, una testata giornalistica radio-televisiva è imparziale è una forzatura.

Le ragioni sono molte e attengono non tanto e non solo alla natura della proprietà (mi riferisco alle cosiddette 'pressioni' degli editori, che pure esistono) né agli obblighi di confezionare prodotti giornalistici che - non lo si dimentichi MAI - devono rispondere anche a logiche economiche (ovvero garantire adeguati introiti pubblicitari all'azienda che finanzia la confezione di quei prodotti editoriali) ma direi a ragioni ben più complesse che si possono ricondurre al concetto di specifica visione del mondo.

Una comunità giornalistica (che in ogni testata dovrebbe essere preferibilmente il più possibile omogenea) trasmette e riproduce sulle pagine di un giornaleo di un settimanale o nei servizi radiotelevisivi la propria visione del mondo, che finisce dunque NATURALMENTE per essere letto e interpretato osservandolo attraverso una determinata lente.

Una lente che, inevitabilmente, finisce per distorcere la realtà osservata e che viene riprodotta da quella comunità giornalistica. Comunità che può essere più brava o meno brava, ovviamente. E che può - anzi DEVE, direi - adottare nella lettura del mondo un metodo (mi riferisco all'insieme di procedure adottate nell'accertamento, nella verifica, nella traduzione in linguaggio giornalistico e nella finale riproduzione sui media degli elementi fondamentali che definiscono una notizia) che sia sempre uguale e dunque riproducibile ma soprattutto verificabile.

A ciò si aggiunga che i fatti nei quali un singolo evento può essere scomposto sono numerosi (quanti modi riusciamo a immaginare per raccontare una partita di calcio? Almeno 10, direi, visto che dieci di noi possono enfatizzare ognuno un fatto diverso, ritenendolo centrale nel racconto di quell'ora e mezza) e che la selezione dei fatti riconducibili a uno stesso fenomeno porta inevitabilmente a trascurarne alcuni e ad enfatizzarne altri. E chiaramente la selezione, interpretazione e riproduzione dei fatti altera la natura dei fatti stessi, ammesso che la vera natura di un fatto sia sempre riproducibile in maniera sempre del tutto fedele (no, non lo è, per inciso). [esempio: neanche l'affermazione che un pomodoro da sugo maturo è rosso è un fatto oggettivo, visto che alcuni daltonici non vedono il colore rosso. L'oggettività assoluta non esiste, dunque. I sensi ingannano sempre e questo vale a maggior ragione per la percezione di manifestazioni e fenomeni della realtà assai più complessi dell'accertamento del colore di un ortaggio].

In sostanza chi ritiene una o l'altra testata imparziale semplicemente si ritrova nella chiave interpretativa della realtà che quella testata ha scelto.
In linea di massima tendiamo a ritenere impaziale e giusto, dunque, ciò che è in linea con quello che pensiamo noi.
Buon viaggio, caro Piero.

jumpingjackflash

Re:Quale e' il quotidiano meno di parte che esiste in Italia ?
« Risposta #4 : Giovedì 5 Aprile 2012, 15:55:55 »
nessuno ma l'importante è capire da che parte sta e ragionare di conseguenza con le dovute tare. Io sono recentemente passato dal Corriere della Sera che leggo da decenni alla Stampa di Calabresi che trovo molto interessante (Gramellini, Mattia Feltri, Jena, etc.)

rocco tanica

Re:Quale e' il quotidiano meno di parte che esiste in Italia ?
« Risposta #5 : Giovedì 5 Aprile 2012, 16:46:00 »
Leggo La Stampa da due anni e ne vado fiero.
Il Corsera è tornato ad essere un buon giornale ma un pelino schierato a favore del centro sx; della repubblica di novella 2000 ormai sono rimaste le spoglie.

Offline carpelo

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Re:Quale e' il quotidiano meno di parte che esiste in Italia ?
« Risposta #6 : Giovedì 5 Aprile 2012, 17:06:36 »


Scherzi a parte, ottimo intervento di franz_kappa. Anche se non condivido l'idea che riteniamo imparziale ciò che collima con la nostra visione del mondo. Ci vuole molta presunzione per sostenere di essere assolutamente imparziali.

Giglic

Re:Quale e' il quotidiano meno di parte che esiste in Italia ?
« Risposta #7 : Giovedì 5 Aprile 2012, 19:09:04 »
Concordo sulla Stampa: è il miglior giornale a grande tiratura ogni in Italia.
Il CdS con Romano, Panebianco, Battista, Franco, Cazzullo, Grasso, De Bortoli dalla schiena piegata post 2003 è DECISAMENTE schierato a dx (che poi, a dx: è schierato con i suoi referenti editoriali: basti vedere lo spazio regalato a Marina Berlusconi da quando questa è entrata nel CdA). I pochi seri (Stella, Rizzo, Severgnini che è di destra ma è un signor giornalista, Mieli) sono confinati in "inchieste" ed articoli in pagine interne. Del resto, i giornalisti economici del CdS sono Giavazzi, MONTI, TREMONTI. Fatico a definire quel giornale di centrosx (ah, si quando mieli appoggiò il centrosx nel 2006: infatti l'ha pagata cara).
repubblica è un giornale che, al di là delle idee politiche, è fatto male: di difficile lettura, con troppe rubriche e giornalisti non sempre all'altezza: qualitativamente (lo dico da avversario) "Il Giornale" di Feltri (di Feltri, non di Sallusti o peggio) è di un'altra categoria.
La stampa Romana: il Tempo è illegibile, a meno di non essere come il suo direttore, il Messaggero va già meglio ma siamo a livello quasi di giornali di partito.
Infine L'Unità: da quando è andata via Conchita potrebbero anche chiudere, per quanto sono peggiorati.

POMATA

Re:Quale e' il quotidiano meno di parte che esiste in Italia ?
« Risposta #8 : Giovedì 5 Aprile 2012, 23:21:19 »
La settimana enigmistica... ;D

Offline Dija

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Re:Quale e' il quotidiano meno di parte che esiste in Italia ?
« Risposta #9 : Venerdì 6 Aprile 2012, 04:53:50 »
Quindi la Stampa giornale piu imparziale che ce' ?

Sono i sogni a fare la realtà

jumpingjackflash

Re:Quale e' il quotidiano meno di parte che esiste in Italia ?
« Risposta #10 : Venerdì 6 Aprile 2012, 16:18:53 »
Quindi la Stampa giornale piu imparziale che ce' ?
ribadisco, non esiste un giornale imparziale, Però la Stampa è quello che per qualità degli articoli e per scelte editoriali preferisco. Scegliere un giornale è come scegliere un paio di scarpe te le provi, fai qualche passo e vedi se ti ci trovi bene e poi lo compri.

Giglic

Re:Quale e' il quotidiano meno di parte che esiste in Italia ?
« Risposta #11 : Venerdì 6 Aprile 2012, 16:25:44 »
ribadisco, non esiste un giornale imparziale, Però la Stampa è quello che per qualità degli articoli e per scelte editoriali preferisco. Scegliere un giornale è come scegliere un paio di scarpe te le provi, fai qualche passo e vedi se ti ci trovi bene e poi lo compri.

perfetto.

Teo

Re:Quale e' il quotidiano meno di parte che esiste in Italia ?
« Risposta #12 : Venerdì 6 Aprile 2012, 16:29:17 »