Autore Topic: Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi  (Letto 3570 volte)

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Bill Kelso

Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« : Domenica 1 Aprile 2012, 20:34:01 »

Il mio ricordo di Giorgione è legato naturalmente alla mia infanzia e ai suoi gol che vidi dal vivo all'Olimpico nel 1974 contro la Juve, a mio nonno paterno che aveva una sua cartolina, spedita da un ritiro con la Nazionale, opaca, autografata e che tenevo sul comodino della mia dimora alla Garbatella come un credente tiene l'immagine della Madonna, a mio padre che aveva l'abbonamento di Curva in quell'anno formidabile e che non mi portò a Lazio-Foggia dicendomi che sarebbe andato dal barbiere e, naturalmente, a quel rigore battuto proprio contro il Foggia e che ci regalò lo scudetto. Quel rigore che Giorgione definì come uno dei momenti più emozionanti della mia vita.

Ho poi un ricordo di quell'estate successiva al trionfo, quando nella testa da imberbe creatura mi rimase ben impressa la sua potenza da calciatore, la sua caparbietà, il suo goffo modo di correre in campo. E io che facevo di tutto per immedesimarmici, soprattutto mentre facevamo le squadre per giocare in strada quando era prassi scegliersi un giocatore del cuore. Io, quando vincevo la conta, sceglievo sempre di essere Chinaglia, anche più tardi quando lo sapevo negli USA insieme a Pelè. In seguito, dopo aver ammirato un giocoliere trasteverino che con il pallone faceva qualsiasi cosa, avrei scelto di essere Giordano.

Quando tornò in Italia la prima volta (ricordo il titolo del Corriere dello Sport "Torno in Italia e compro la Lazio"), andai a Fiumicino (non dicendo nulla a casa) a riceverlo con i tanti tifosi laziali. Rammento anche le preoccupazioni dei romanisti con cui giocavo a scuola e per strada che avevano ancora negli occhi il furore del grande centravanti laziale. Si cagavano addosso. E pensare che avevano vinto da pochissimo uno scudetto e in squadra avevano gente come Falcao, Ancelotti, Vierchowod, Di Bartolomei, Conti...

E poi in tanti andammo al Chinaglia's Day, con i paracadutisti al centro del campo, con Pulici a fare da gran cerimoniere, il gol di Giorgione quasi-presidente sotto la Nord su un lancio di Giordano proprio in quel giorno in cui in settantamila celebrammo il suo ritorno nella Capitale.

Ma non ho dimenticato anche le calle, come diciamo a Roma, date ai tifosi, come Laudrup è nostro, lo striscione Siete impagabili, la Lazio competitiva, Giordano non si vende, poi quel Lazio Udinese con tanto orgoglio e tanta rabbia e un ombrello scagliato lontano.

Il resto l'ho quasi rimosso. Come di solito si fa per le cose brutte che ti capìtano nella vita.

Il ricordo di Giorgio ora è soltanto una maglia celeste chiaro, un prato che io avevo visto soltanto in bianco e nero, ma che sapevo essere verde smeraldo e che mi emozionava ogni volta che salivo quelle scale affacciandomi sul campo mentre papà mi teneva la manina raccomandandomi di non perdermi in quella folla immensa.

Offline NoSurrender

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Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #1 : Domenica 1 Aprile 2012, 21:04:35 »
I miei ricordi stasera nemmeno riesco a scrivsono, sono una ridda di immagini ed emozioni.
E lacrime che non si vogliono fermare.

Grazie,Stefano.
"No retreat, baby, no surrender"


jumpingjackflash

Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #2 : Domenica 1 Aprile 2012, 21:06:29 »
bravissimo Stefano

Offline NoSurrender

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Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #3 : Domenica 1 Aprile 2012, 21:13:40 »
I miei ricordi stasera nemmeno riesco a scrivsonoscriverli, sono una ridda di immagini ed emozioni.
E lacrime che non si vogliono fermare.

Grazie,Stefano.

maledetto Iphone

"No retreat, baby, no surrender"


Offline Dija

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Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #4 : Domenica 1 Aprile 2012, 23:04:20 »
bravissimo Stefano

Anche Grazie direi.

Grande Ste'
Sono i sogni a fare la realtà

en_rui

Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #5 : Domenica 1 Aprile 2012, 23:21:44 »
Giorgione, per me nato nel '52 e che quindi quando lui arrivo' alla Lazio di anni ne avevo gia 17 e di Laziette ne avevo vissute parecchie, per me dicevo rappresenta il simbolo del Riscatto, l'afiere che ha sdoganato la Lazio dalle mura del GRA, rappresenta la rivincita materializzatasi in uno scudetto maledertto vinto contro tutto e contro tutti.

Per me Giorno, e' tutto in una frase che era scritta sul muro di via della Magliana e che faceva capire quanto orgogliosi e fieri eravamo di lui


"Pierino a Giorgione je fa un pippone"


Ciao Long John oggi piango un Grandissimo della Storia della Lazio

ThomasDoll

Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #6 : Domenica 1 Aprile 2012, 23:50:58 »
C'era una volta una Lazio che usciva da un decennio terribile, cominciato con la prima retrocessione della sua storia e trascorso, tra mille travagli, tra serie A e serie B. Le nobili origini non hanno mai vinto le partite, né pagato i conti. Ma l'arrivo dell'eroe cambiò il corso della storia. Chinaglia è stato l'Orlando laziale, il paladino invincibile che roteando la durlindana regalava vittorie epiche e riscriveva la storia. A dieci anni lo vidi segnare per la prima volta, in una curva sud dove prima della partita si attaccavano striscioni che inneggiavano a lui. Non speravo in tanta grazia, ero convinto di tifare per una squadra che non poteva vincere lo scudetto. Invece il nostro eroe ci ha condotto all'impresa, segnando gol a grappoli, spingendo i compagni anche a calci nel sedere, trascinando il pubblico, costringendo i laziali dagli occhi bassi e dalle poche pretese a gonfiare il petto, orgogliosi. Rispondendo con lo sguardo di sfida di un gigante che aveva attraversato il mare, inseguendo una famiglia in fuga dalla fame. Il paladino Giorgio trionfò su tutti in quell'anno magico 1974. Poi imboccò l'uscita per riattraversare un mare più grande, seguendo la famiglia e il sogno di un nuovo calcio miliardario tutto da fondare. La sua Roncisvalle è in riva all'oceano. Florida. Il riposo dalle battaglie vinte, con la Lazio e con i Cosmos, il silenzio per le disavventure della vita fuori dal campo. Quella spada che roteava nelle aree di rigore avversarie è custodita nel cuore di ogni laziale che ne ricorda i gesti biancocelesti: la potenza devastante, la tenacia, la fame di vittorie, la capacità di trascinare gli altri. Indimenticate, per quanto il racconto di retroscena insignificanti continui a modificarne la memoria, a riscriverle in un registro un po' cialtrone, un po' malandrino. Che tace la gloria sportiva che ha meritato chi ha saputo annichilire le grandi, ricalcando le orme del Mito del calcio italiano del dopoguerra: Giggirriva, altro eroe epico di un calcio che non c'è più. Chinaglia era il nostro eroe. Giace, spezzato dal suo destino, che si è compiuto lontano dall'Italia e dall'affetto infinito della gente laziale che sa cosa può e deve dimenticare e che non dimentica quello che si deve ricordare. Le sue gesta da paladino dei laziali hanno scritto la storia del calcio e della Lazio. La morte lo consegna alla leggenda, redento, senza macchia, sfavillante di celeste e bianco. Sul petto, uno scudetto. Il primo. Il suo.   

Offline Holly

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Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #7 : Domenica 1 Aprile 2012, 23:54:38 »
... 


che dire?

"grazie"

e

"bentornato"

(anche se in un'occasione così triste)


Offline benvolio

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Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #8 : Lunedì 2 Aprile 2012, 00:25:54 »
....... Ma l'arrivo dell'eroe cambiò il corso della storia. Chinaglia è stato l'Orlando laziale, il paladino invincibile che roteando la durlindana regalava vittorie epiche e riscriveva la storia. .......
..... Quella spada che roteava nelle aree di rigore avversarie è custodita nel cuore di ogni laziale che ne ricorda i gesti biancocelesti.......
... Chinaglia era il nostro eroe. Giace, spezzato dal suo destino, che si è compiuto lontano dall'Italia e dall'affetto infinito della gente laziale che sa cosa può e deve dimenticare e che non dimentica quello che si deve ricordare. Le sue gesta da paladino dei laziali hanno scritto la storia del calcio e della Lazio. La morte lo consegna alla leggenda, redento, senza macchia, sfavillante di celeste e bianco. Sul petto, uno scudetto. Il primo. Il suo.


Grazie Thomas Doll e bentoranto fra la gente laziale...

Offline Rupert

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Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #9 : Lunedì 2 Aprile 2012, 00:47:50 »
Sono ancora senza parole.....solo lacrime!
Grazie Pank per il tuo toccante scritto che mi sono permesso, umilmente, di girare su FB.
"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!

Offline MCM

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Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #10 : Lunedì 2 Aprile 2012, 00:51:02 »
Chinaglia è stato il primo a cambiare la storia di questa squadra.

Da lì si è iniziato a scrivere quel pezzo di leggenda che avrebbe fatto della Lazio la padrona di Roma, non solo perchè sei nato prima, ma perchè sei proprio mejo...
Quello che provo oggi è questo...

Lui e Cragnotti sono i due personaggi che popolano gli incubi peggiori dei dirimpettai stupidi.

Il primo perché ha iniziato l' opera, il secondo perché in 10 anni ha cancellato 70 anni di rioma...

Grazie.

Offline Eagles71

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Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #11 : Lunedì 2 Aprile 2012, 01:00:15 »
Ciao Giorgio mi mandi a letto piangendo
troppo giovane per vederti dominare una città sono cresciuto Laziale sui ricordi di papà.
Nel mio personale ho una stretta di mano e una foto che ti scattai dietro la Nord dopo un derby, tu mi sorrisi e ti fermasti un'istante quando ti dissi che quell' abbraccio era un simbolo per me.
Grazie di esserti caricato la Lazio sulle tue spalle tante volte e aiutaci ancora da lassù.
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline Clazia

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Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #12 : Lunedì 2 Aprile 2012, 01:19:55 »
Eravamo fieri,  impazziti, felici, belli, non vedevamo l'ora che arrivasse la domenica per andare allo stadio o appiccicare un precarissimo auricolare di un transistor all'orecchio...

era bellissimo essere Laziali all'epoca di quella squadra di Giorgio.

era bellissimo cercare il lunedì sui giornali le foto da ritagliare ed usare come segnalibro in un manuale di diritto, e qualcuna, magari, poi conservarsela tutta la vita, anche se mezza rotta e scolorita.

era bellissimo fare un tabellone di cartoncino col calendario delle partite, ed in basso caselline da riempire: un tabellone che riesce fuori da uno scatolone una decina di giorni fa (l'ho fatta vedere a Giglic l'altra domenica), e che, finalmente incorniciato, anche se macchiato ed ingiallito, ora è appeso di nuovo ad un muro di casa.

era bellissimo anche chiamare la prima automobile, una 600 di terza mano, Giorgina, e riuscire pure a trovarci il portachiavi con tanto di nome.

anni fa, su LN, postai un mio ricordo di quello scudetto del 1974, e forse l'ho già fatto anche qui;  mi scuso se mi ripeto, ma  stasera mi va di rifarlo, mi sembra come di doverlo fare, in ricordo di Giorgio, delle grandi bellissime emozioni che gli devo.


Maggio 1974.

Primo anno di Università. La Sapienza. Giurisprudenza.

Ho fatto due “pre-esami”. A luglio tenterò Economia Politica.

Ho fatto il classico, quindi di matematica capisco poco o niente, gli assi cartesiani sono uno strano angolo retto a strana “squadra” in virtù della quale delle strane linee, a volte curve e morbide, a volte rette, zigzaganti ed isteriche, si intersecano in maniera più o meno inspiegabile, ed a quanto pare (così hanno blaterato a qualche lezione iper affollata e pertanto abbandonata prestissimo) utilità marginale e cose buffe di questo tipo sono inscindibili da detti assi cartesiani: conseguenza di tutto ciò, l’esame di economia politica va fatto al più presto, prima che le fugaci e vaghe (non nel senso di belle, ma proprio di vaganti) nozioni di matematica acquisite nel quinquennio di Giulio Cesare vadano definitivamente nel famoso dimenticatoio.

Si, vabbè, ma siamo a maggio, ho già fatto due pre-esami, a luglio manca ancora un po’ di tempo, quindi, se me ne vado una settimanella mica farò niente di male... magari mi porto pure il libro di economia, gli faccio cambiare aria...

Mio fratello A. da qualche anno vive a Torino, ha avuto la disgrazia di vincere, giovanissimo, un concorso pubblico fatto quasi per gioco ed in comitiva, e si è sposato con la sua fidanzatina di sempre...

Vado su.
Come tante altre volte da quando A. si è trasferito lì.

La Lazio sta andando fortissimo, già l’anno scorso eravamo stati lì lì per...

A. mi ha chiesto una bandierona biancoceleste, a Torino non l’ha trovata, ma io qui sì, in un negozio che fa, appunto, bandiere, soprattutto militari, ma quella della Lazio, senza scritte, nè stemmi, nè niente, ma grandissima, l’ho trovata, e la porto con me.

Domenica 12 maggio.

La bandiera nuova (montata su un ex manico di scopa) sventola su un balconcino in una via di Torino vicino al Valentino... qualcuno dei passanti, guardando in su, si meraviglia perchè non ricordava che da quelle parti potesse esserci un’ambasciata di un Paese non meglio identificato.

E, in fondo, di una sorta di Ambasciata si tratta. Ma i torinesi non lo sanno.

Mia cognata, ex fidanzatina, capisce che le ore dedicate alla partita sono un momento tutto particolare, a lei di calcio e della Lazio non frega granchè, se non per amore e solidarietà uxoria, e dopo un pranzetto delizioso e divertente tra persone che, in fondo, sono tutte e tre poco più che ragazzi, fa finta di andarsene di là a leggere qualcosa.

Radiocronaca... Tutto il calcio minuto per minuto... buffo... maddai... vuoi vedere che... oddio... evviva... incredibile.. che Dio ci benedica... Dio mio, Giorgio.. e Luciano... e tutti... e il Maestro... che meraviglia... grazie... che bello...

Presto, telefoniamo a Roma, a Mamma... Madonna mia...

Dai, usciamo sul balcone... sventoliamo la bandiera.. cazzarola, che l’ho portata a fare sennò...

Ehi, P., vieni pure tu,...
La bottiglia di Jhonny Walker etichetta nera (vera sciccheria per l’epoca, adesso la farei volare dalla finestra), o meglio il suo contenuto, diminuisce velocemente... non c’è un accidenti d’altro in casa da stappare per festeggiare... ma va benissimo...

Riusciamo fuori sul balcone a sventolare il bandierone... qualche passante ha finalmente capito che non è il balcone di un’Ambasciata, anzi, qualche passante juventino si appuzza pure “quella bandierà lì mettitela nel ... “ ... e noi, all’unisono “che nun ce voj stà?... guardala bene... guarda che colori...”

Dai, corriamo di nuovo davanti alla Tv.. un altro sorso di wiskey.. sì, pure io... sto scomoda sulla sedia, mi sdraio per terra... A. pure... tutti e due, a pancia sotto, sul pavimento, gomiti piegati, praticamente brilli, davanti alla Tv...

Compare Vickpaleck, allenatore della Juve “.. beh.. sì.. la Lazio ha vinto, ma quando si vince uno scudetto a meno di 45 punti vuol dire che è stato un campionato vinto in maniera non travolgente, per fortuna, non per troppi meriti... “

Sdraiati per terra, a pancia sotto, e con circa mezzo litro di wiskey in corpo, le pernacchie verso l’apparecchio TV e quel buffo figuro vengono benissimo... A. ed io abbiamo passato anni a fare canti e controcanti con le canzoni dei Beatles, figurati se non ci vengono intonatissime pure le pernacchie... e le risate ed i cazzeggiamenti pure...

L’ex fidanzatina, ancora lucida, non può fare altro che buttarsi per terra pure lei, e ridere insieme a noi...

Tra tre o quattro giorni torno a Roma.

Ed aggiorno quel tabellone di cartoncino, col calendario delle partite e le caselline dei punti, tutto scritto a mano col pennarello blu in campo bianco, appeso in camera mia con le puntine da disegno.

E magari me lo conservo per tutta la vita.





Se volevo sentimme tranquilla mica che nascevo Laziale.

Take a sad song and make it better.

en_rui

Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #13 : Lunedì 2 Aprile 2012, 01:40:59 »
Eravamo fieri,  impazziti, felici, belli, non vedevamo l'ora che arrivasse la domenica per andare allo stadio o appiccicare un precarissimo auricolare di un transistor all'orecchio...

era bellissimo essere Laziali all'epoca di quella squadra di Giorgio.

era bellissimo cercare il lunedì sui giornali le foto da ritagliare ed usare come segnalibro in un manuale di diritto, e qualcuna, magari, poi conservarsela tutta la vita, anche se mezza rotta e scolorita.

era bellissimo fare un tabellone di cartoncino col calendario delle partite, ed in basso caselline da riempire: un tabellone che riesce fuori da uno scatolone una decina di giorni fa (l'ho fatta vedere a Giglic l'altra domenica), e che, finalmente incorniciato, anche se macchiato ed ingiallito, ora è appeso di nuovo ad un muro di casa.

era bellissimo anche chiamare la prima automobile, una 600 di terza mano, Giorgina, e riuscire pure a trovarci il portachiavi con tanto di nome.

anni fa, su LN, postai un mio ricordo di quello scudetto del 1974, e forse l'ho già fatto anche qui;  mi scuso se mi ripeto, ma  stasera mi va di rifarlo, mi sembra come di doverlo fare, in ricordo di Giorgio, delle grandi bellissime emozioni che gli devo.


Maggio 1974.

Primo anno di Università. La Sapienza. Giurisprudenza.

Ho fatto due “pre-esami”. A luglio tenterò Economia Politica.

Ho fatto il classico, quindi di matematica capisco poco o niente, gli assi cartesiani sono uno strano angolo retto a strana “squadra” in virtù della quale delle strane linee, a volte curve e morbide, a volte rette, zigzaganti ed isteriche, si intersecano in maniera più o meno inspiegabile, ed a quanto pare (così hanno blaterato a qualche lezione iper affollata e pertanto abbandonata prestissimo) utilità marginale e cose buffe di questo tipo sono inscindibili da detti assi cartesiani: conseguenza di tutto ciò, l’esame di economia politica va fatto al più presto, prima che le fugaci e vaghe (non nel senso di belle, ma proprio di vaganti) nozioni di matematica acquisite nel quinquennio di Giulio Cesare vadano definitivamente nel famoso dimenticatoio.

Si, vabbè, ma siamo a maggio, ho già fatto due pre-esami, a luglio manca ancora un po’ di tempo, quindi, se me ne vado una settimanella mica farò niente di male... magari mi porto pure il libro di economia, gli faccio cambiare aria...

Mio fratello A. da qualche anno vive a Torino, ha avuto la disgrazia di vincere, giovanissimo, un concorso pubblico fatto quasi per gioco ed in comitiva, e si è sposato con la sua fidanzatina di sempre...

Vado su.
Come tante altre volte da quando A. si è trasferito lì.

La Lazio sta andando fortissimo, già l’anno scorso eravamo stati lì lì per...

A. mi ha chiesto una bandierona biancoceleste, a Torino non l’ha trovata, ma io qui sì, in un negozio che fa, appunto, bandiere, soprattutto militari, ma quella della Lazio, senza scritte, nè stemmi, nè niente, ma grandissima, l’ho trovata, e la porto con me.

Domenica 12 maggio.

La bandiera nuova (montata su un ex manico di scopa) sventola su un balconcino in una via di Torino vicino al Valentino... qualcuno dei passanti, guardando in su, si meraviglia perchè non ricordava che da quelle parti potesse esserci un’ambasciata di un Paese non meglio identificato.

E, in fondo, di una sorta di Ambasciata si tratta. Ma i torinesi non lo sanno.

Mia cognata, ex fidanzatina, capisce che le ore dedicate alla partita sono un momento tutto particolare, a lei di calcio e della Lazio non frega granchè, se non per amore e solidarietà uxoria, e dopo un pranzetto delizioso e divertente tra persone che, in fondo, sono tutte e tre poco più che ragazzi, fa finta di andarsene di là a leggere qualcosa.

Radiocronaca... Tutto il calcio minuto per minuto... buffo... maddai... vuoi vedere che... oddio... evviva... incredibile.. che Dio ci benedica... Dio mio, Giorgio.. e Luciano... e tutti... e il Maestro... che meraviglia... grazie... che bello...

Presto, telefoniamo a Roma, a Mamma... Madonna mia...

Dai, usciamo sul balcone... sventoliamo la bandiera.. cazzarola, che l’ho portata a fare sennò...

Ehi, P., vieni pure tu,...
La bottiglia di Jhonny Walker etichetta nera (vera sciccheria per l’epoca, adesso la farei volare dalla finestra), o meglio il suo contenuto, diminuisce velocemente... non c’è un accidenti d’altro in casa da stappare per festeggiare... ma va benissimo...

Riusciamo fuori sul balcone a sventolare il bandierone... qualche passante ha finalmente capito che non è il balcone di un’Ambasciata, anzi, qualche passante juventino si appuzza pure “quella bandierà lì mettitela nel ... “ ... e noi, all’unisono “che nun ce voj stà?... guardala bene... guarda che colori...”

Dai, corriamo di nuovo davanti alla Tv.. un altro sorso di wiskey.. sì, pure io... sto scomoda sulla sedia, mi sdraio per terra... A. pure... tutti e due, a pancia sotto, sul pavimento, gomiti piegati, praticamente brilli, davanti alla Tv...

Compare Vickpaleck, allenatore della Juve “.. beh.. sì.. la Lazio ha vinto, ma quando si vince uno scudetto a meno di 45 punti vuol dire che è stato un campionato vinto in maniera non travolgente, per fortuna, non per troppi meriti... “

Sdraiati per terra, a pancia sotto, e con circa mezzo litro di wiskey in corpo, le pernacchie verso l’apparecchio TV e quel buffo figuro vengono benissimo... A. ed io abbiamo passato anni a fare canti e controcanti con le canzoni dei Beatles, figurati se non ci vengono intonatissime pure le pernacchie... e le risate ed i cazzeggiamenti pure...

L’ex fidanzatina, ancora lucida, non può fare altro che buttarsi per terra pure lei, e ridere insieme a noi...

Tra tre o quattro giorni torno a Roma.

Ed aggiorno quel tabellone di cartoncino, col calendario delle partite e le caselline dei punti, tutto scritto a mano col pennarello blu in campo bianco, appeso in camera mia con le puntine da disegno.

E magari me lo conservo per tutta la vita.





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Offline Fraplaya

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Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #14 : Lunedì 2 Aprile 2012, 02:31:40 »
Mi sento molto triste, per due motivi:

la scomparsa di Chinaglia, il cui unico ricordo "antico" che ho e' quello della sua figura ingobbita che fuma nervosamente in una panchina vecchio stile ai bordi del campo dell'Olimpico, in un giorno di un funesto Lazio-Udinese 1-4, con protagonista Gerolin, beffa delle beffe ex-roma. E le perculate dei coetanei, gia' rominidi nel profondo all'eta' di 8/9 anni. Ricordi confusi e lontani, ma di certo non piacevoli per un freschissimo Laziale quale ero.

ma il secondo motivo, che mi rende ancora piu' triste, e' che oggi leggendo voi, mi rendo di quanto mi sono perso e del perche' a volte mi sento un po' "meno Laziale" di tanti qui sopra. Chinaglia, per me soprattutto Il Chinaglia nella mia vita contemporanea da tifoso, restituisce inaspettatamente oggi a me il senso di tradizione e appartenenza a questi Colori, e restituisce a se stesso il ruolo che evidentemente ha sempre avuto ma che io non avevo compreso, quello di Leggenda Laziale con il massimo degli onori.

Riposa in pace.
Imho
"l'attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa fa vincere le partite" (V.Lombardi)

Offline benvolio

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Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #15 : Lunedì 2 Aprile 2012, 08:02:24 »
Grazie anche a Teresa per il bellissimo ricordo. E grazie a Francesco, per l'intuizione: Chinaglia fu davvero un paladino di una causa unica. Vivevamo e vivemmo un'epopea che, finalmente, si faceva storia e si scolpiva nella modernita'. Da gloriosa societa' romana, scoprivamo di essere diventati una grande, grandissma squadra di calcio con una terribile forza che si identificava in quella figura a volte sgraziata, a volte incredibilmente classica (sto  facendo caso all'impostazione del colpo di tacco di Giorgio...). Lo stadio divenne una fucina di esperienze, accadimenti, emozioni. Primi nella capitale ora eravamo primi o tra i primi in assoluto con un incredibile centravanti. I sogni dei bambini si facevano realta'...

rocco tanica

Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #16 : Lunedì 2 Aprile 2012, 08:41:58 »
maggio 74
 
io sulle spalle di Papà in curva Maestrelli. Credo non ci sia bisogno di ulteriori commenti.
 
inverno 82
 
tornò a Roma, forse per definire l'acquisto della Società. Partitella al Flaminio e mio padre che venne a prendermi all'Università solo per vederlo ed acclamarlo. Lacrime, lacrime vere e tristi.
 
Ciao Giò, salutami quella bandaa di pazzi che ritroverai lassù e dai un bacio a tutti i Papà Laziali, quelli che ci hanno fatto conoscere questo grande Amore di nome Lazio

Offline sassoxsasso

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Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #17 : Lunedì 2 Aprile 2012, 08:55:02 »
C'era una volta una Lazio che usciva da un decennio terribile, cominciato con la prima retrocessione della sua storia e trascorso, tra mille travagli, tra serie A e serie B. Le nobili origini non hanno mai vinto le partite, né pagato i conti. Ma l'arrivo dell'eroe cambiò il corso della storia. Chinaglia è stato l'Orlando laziale, il paladino invincibile che roteando la durlindana regalava vittorie epiche e riscriveva la storia. A dieci anni lo vidi segnare per la prima volta, in una curva sud dove prima della partita si attaccavano striscioni che inneggiavano a lui. Non speravo in tanta grazia, ero convinto di tifare per una squadra che non poteva vincere lo scudetto. Invece il nostro eroe ci ha condotto all'impresa, segnando gol a grappoli, spingendo i compagni anche a calci nel sedere, trascinando il pubblico, costringendo i laziali dagli occhi bassi e dalle poche pretese a gonfiare il petto, orgogliosi. Rispondendo con lo sguardo di sfida di un gigante che aveva attraversato il mare, inseguendo una famiglia in fuga dalla fame. Il paladino Giorgio trionfò su tutti in quell'anno magico 1974. Poi imboccò l'uscita per riattraversare un mare più grande, seguendo la famiglia e il sogno di un nuovo calcio miliardario tutto da fondare. La sua Roncisvalle è in riva all'oceano. Florida. Il riposo dalle battaglie vinte, con la Lazio e con i Cosmos, il silenzio per le disavventure della vita fuori dal campo. Quella spada che roteava nelle aree di rigore avversarie è custodita nel cuore di ogni laziale che ne ricorda i gesti biancocelesti: la potenza devastante, la tenacia, la fame di vittorie, la capacità di trascinare gli altri. Indimenticate, per quanto il racconto di retroscena insignificanti continui a modificarne la memoria, a riscriverle in un registro un po' cialtrone, un po' malandrino. Che tace la gloria sportiva che ha meritato chi ha saputo annichilire le grandi, ricalcando le orme del Mito del calcio italiano del dopoguerra: Giggirriva, altro eroe epico di un calcio che non c'è più. Chinaglia era il nostro eroe. Giace, spezzato dal suo destino, che si è compiuto lontano dall'Italia e dall'affetto infinito della gente laziale che sa cosa può e deve dimenticare e che non dimentica quello che si deve ricordare. Le sue gesta da paladino dei laziali hanno scritto la storia del calcio e della Lazio. La morte lo consegna alla leggenda, redento, senza macchia, sfavillante di celeste e bianco. Sul petto, uno scudetto. Il primo. Il suo.

ecco.
bentornato Pancra'.

dobbiamo ringraziare Giorgione?
bellissime parole. scritte col cuore.

Forza Lazio! in alto i cuori!!
"La Lazialità non te la può togliere nessuno. O ce l’hai o non ce l’hai. Evidentemente tu non ce l’avevi.

Offline rbakk

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Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #18 : Lunedì 2 Aprile 2012, 09:47:32 »
Io sono nato nel '75 e Chinaglia calciatore non l'ho mai visto giocare. Ho peró da sempre i ricordi, i racconti, gli aneddoti le immagini che mio padre ha voluto raccontarmi ogni qual volta mi trasmetteva da bambino, attraverso la sua esperienza, quella Lazio leggendaria. Per me Chinaglia è La Storia della Lazio, è mio padre che in lacrime mi dice che un calciatore così non ci sarà più, che una Lazio così non ci sarà più e probabilmente è un pezzo della sua giovinezza che non ci sarà più!

jumpingjackflash

Re:Giorgione, nel ricordo di un tifoso qualsiasi
« Risposta #19 : Lunedì 2 Aprile 2012, 09:52:07 »
grandissimi ThomasDoll e Clazia vi abbraccio entrambe