E' morto Giorgio Chinaglia!!!!

[disabitato]

[Mazzola]

Non avevo mai visto il rigore da questa angolazione.

PS
Un invito. Senza polemica.
Basta con Rino Gaetano ed il Frosinone.
Non c'entra veramente nulla.

[fish_mark]

PS
Un invito. Senza polemica.
Basta con Rino Gaetano ed il Frosinone.
Non c'entra veramente nulla.

Però, senza polemica la citazione di Rino Gaetano e del Frosinone indicano che un giocatore che entra in una canzone significa che è entrato nella storia di quel periodo.

[Teo]

Non avevo mai visto il rigore da questa angolazione.

azz, grave Mazzo'. C'è pure il filmato, e quello dovrebbe essere un fotogramma.

[geddy]

Nessuno ha mai fatto un goal come quello che Giorgione segna alla Juve. Cos'è quello che si vede dal 34'' del video al tiro in porta? Una danza? Una finta? Non saprei davvero come definirlo. Fortunato chi era allo stadio e l'ha visto dal vivo quel goal-
Chi è il giocatore della juve? Benetti

[Breizh]

Nessuno ha mai fatto un goal come quello che Giorgione segna alla Juve. Cos'è quello che si vede dal 34'' del video al tiro in porta? Una danza? Una finta? Non saprei davvero come definirlo. Fortunato chi era allo stadio e l'ha visto dal vivo quel goal-
Chi è il giocatore della juve? Benetti

Morini.

[Mazzola]

Però, senza polemica la citazione di Rino Gaetano e del Frosinone indicano che un giocatore che entra in una canzone significa che è entrato nella storia di quel periodo.

Si si, giusto.
Ma non gli "appartiene" o perlomeno non appartiene, per me, al suo ricordo.
E' "posteriore", non so se sono "chiaro".

azz, grave Mazzo'. C'è pure il filmato, e quello dovrebbe essere un fotogramma.

E' un fotogramma lo so... 

Non sapevo (fino a non molto tempo fa) che i compagni di squadra non erano molto fiduciosi sulla realizzazione del rigore.
Il voltarsi e l'indicarli (andrebbe "studiata" la gestualità...l'uso del dito...) è come a dire...avete visto ?

[Clazia]

un'altra foto, pressochè identica a questa, scattata quel giorno...
 

dimenticavo, era il Chinaglia Day, amichevole con il Cosmos all'Olimpico. Mi pare di ricordare, ma potrei sbagliarmi, che Giorgio giocò un tempo con la Lazio ed un tempo con il Cosmos.

[jumpingjackflash]

dimenticavo, era il Chinaglia Day, amichevole con il Cosmos all'Olimpico. Mi pare di ricordare, ma potrei sbagliarmi, che Giorgio giocò un tempo con la Lazio ed un tempo con il Cosmos.

io conservo ancora il biglietto 

[geddy]

No non sbagli Clazia. Segna anche un goal con la maglia della Lazio. COn la difesa dei Cosmos che lo lascia passare. Non si trova il filmato?

[Mazzola]

Mi sembra di averlo visto, forse a GDN.

[Boks XV]

Ho trovato queste belle parole, in giro per la rete:

"E' successo che Giorgio è tornato, un'altra volta, e stavolta per sempre!

Andando via lui [l'uomo] a noi è tornato l'idolo, l'icona, il trascinatore col 9 sulle spalle."

Ecco.

scusa se ritorno su questa tua osservazione, Teo.
non so di chi siano le parole che riporti ma non condivido.
è tornato l'idolo? perchè, se ne era mai andato?
vedi, come tu ben sai io non mi sono mai arrogato il diritto di sentirmi più laziale di altri (beh, rispetto a quelli che se lasciano diventa' i figli romanisti, un po' si) però...
io, me ne siete tutti testimoni, attacco Lotito e difendo Lotito, attacco Reja e difendo Reja, attacco gli ultras e difendo gli ultras e così per Rocchi, Hernanes, Cerracchio, D'Amico e via e via.
e Chinaglia, naturalmente.
io ho sempre separato il grano dal loglio.
il mio Chinaglia non è mai sceso dal poster, neanche nei momenti più bui dei suoi rapporti con la Lazio perchè sono uno di quei laziali che, come dice Thomas Doll, so cosa prendere e cosa buttare.
io non ho mai usato il Chinaglia giocatore per verniciare una patina di credibilità su tutte le cazzate che ha commesso fuori dal rettangolo di gioco. gli ho riservato tutte le legnate dovute. la Lazio innanzitutto.
ma, altresì, mai i suoi comportamenti nocivi hanno alterato la mia percezione della sua immensità calcistica, tanto da farmelo immaginare come uno dei tanti, se non uno dei peggio.
il prato verde, dove vola la Lazio vola, disegna i poster della mia memoria e della mia anima di laziale.
così distinguo il Di Canio vergognoso, rancoroso, antilaziale e indifendibile fuori dal campo dal Paoletto nostro che a distanza di sedici anni (più di una intera carriera, spesso) je rompe er culo e je va' sotto la curva a rappresenta' che razza de merde che so'. una cosa unica nella storia del calcio. poteva capitare solo a noi e solo contro di loro, i coglioni preposti dalla natura.
io quel Di Canio me lo rivendico come uno dei giocatori più importanti della storia della Lazio ma, fuori dal campo, non gli sconto nulla. pur, come ben sai, non avendo certo io nulla da eccepire su un saluto romano, anzi. ma nun je lo sconto.
no Teo, Chinaglia non è mai sceso dal mio poster.
Long John non è tornato perchè non se ne era mai andato.

[Baruch]

CHINAGLIA, CORI E SCIARPE BIANCOAZZURRE A CERIMONIA PER «LONG JOHN»
OMR0225 3 CRO TXT Omniroma-CHINAGLIA, CORI E SCIARPE BIANCOAZZURRE A CERIMONIA PER «LONG JOHN» (OMNIROMA) Roma, 04 APR - Un grosso striscione blu sul sagrato della chiesa, con la scritta bianca «C.M.L. '74» e, accanto, un altro che recita «Giorgio Chinaglia, leggendaria emozione che non muore mai». E poi le sciarpe, tantissime le sciarpe biancazzurre al collo delle centinaia di persone accorse alla Chiesa «Cristo Re» di viale Mazzini, dove stasera si è svolta una messa in memoria di Giorgio Chinaglia, il campione della Lazio morto lo scorso primo aprile nella sua casa di Naples, in Florida, e i cui funerali si svolgeranno domani negli Stati Uniti. Prima delle messa, dal sagrato si sono alzati più volte i cori «Giorgio Chinaglia è il grido di battaglia» e «W Long John», mentre dall'altro lato della strada sventolava un'enorme bandiera con l'immagine del campione biancoceleste. Tanti gli ex compagni di Chinaglia presenti alla cerimonia, tra cui Giancarlo Oddi, Pino Wilson, Stefano Rececconi, Bruno Giordano, Mario Facco. Dei giocatori di oggi hanno partecipato, tra gli altri, il capitano della Lazio, Tommaso Rocchi, il vicecapitano, Stefano Mauri, e il team manager, Maurizio Manzini. Presenti anche il padre e il fratello di Gabriele Sandri. Nel corso della liturgia, un passo del Vangelo è stato letto dall'ex compagno Felice Pulici che, commosso, è stato incitato a proseguire la lettura dall'applauso dei presenti. Al termine dalla celebrazione, davanti alla chiesa, i presenti hanno intonato ancora tanti cori per «Long John», oltre all'inno della Lazio. «Sentendo i suoi ex compagni - ha commentato all'uscita il capitano della Lazio, Tommaso Rocchi - sembrava che fossero stati insieme fino a ieri. Chinaglia ha dato tanto sia dal lato professionale che umano, è stata una celebrazione commovente». A chi gli chiedeva della proposta di ritirare la maglia numero 9, Rocchi ha risposto che «per me non sarebbe un problema», per poi aggiungere: «Ora pensiamo alla partita di sabato, proveremo a dedicargli la vittoria».

CHINAGLIA: ROCCHI, RITIRO MAGLIA NUMERO 9? SÌ, SE POSSIBILE
SPR S0B QBXB CHINAGLIA: ROCCHI, RITIRO MAGLIA NUMERO 9? SÌ, SE POSSIBILE CAPITANO LAZIO: 'SPERIAMO DI DEDICARGLI UNA VITTORIA SABATÒ (ANSA) - ROMA, 4 APR - «Qualora ci fosse la possibilità, non c'è problema». Il capitano della Lazio Tommaso Rocchi è favorevole alla proposta di ritirare la maglia numero 9, attualmente da lui indossata, in memoria di Giorgio Chinaglia che la vestì durante la sua lunga esperienza biancoceleste, vincendoci anche lo scudetto nel 1974. All'uscita della chiesa del Cristo Re, Rocchi poi ha descritto così la funzione religiosa in memoria di 'Long John' alla quale ha partecipato insieme al vice capitano Stefano Mauri, al Team Manager Maurizio Manzini, agli ex compagni di squadra della Lazio di Maestrelli e a circa 1500 tifosi biancocelesti più o meno noti. «È stato commovente sentire le testimonianze dei suoi ex compagni di squadra - ha ammesso l'attaccante -, sembrava stessero insieme sino all'altro ieri.Era una persona di grande carattere e personalità. Davvero una cerimonia commovente. Ora pensiamo a sabato, speriamo di dedicargli una vittoria».

CHINAGLIA, CANGEMI: «INTITOLARE VIA DELLA CAPITALE A GRANDE
OMR0137 3 POL TXT Omniroma-CHINAGLIA, CANGEMI: «INTITOLARE VIA DELLA CAPITALE A GRANDE CALCIATORE» (OMNIROMA) Roma, 04 APR - «Intitolare una strada di Roma alla memoria di Giorgio Chinaglia, attaccante simbolo della Lazio dello scudetto del '74, spentosi a 65 anni il primo aprile scorso». È l'appello, in una nota, che l'assessore regionale agli Enti locali e politiche per la Sicurezza della Regione Lazio, Giuseppe Cangemi, rivolge al sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «L'amore dei romani - afferma l'assessore Cangemi - per Giorgio Chinaglia è innegabile, e non solo dei cittadini tifosi della Lazio. L'appello è di intitolare una strada di Roma allo sportivo campione del calcio, leader nella Lazio come in nazionale e pioniere del calcio italiano nel mondo, miglior marcatore della storia della lega calcio del nord America. L'appello al Sindaco Alemanno, al quale invierò una lettera, è: una strada a Long John».

[René Ferretti]

Dalla pagina ufficiale facebook della S.S. Lazio

[Freezer]

Mi sto commovendo di nuovo e non riesco nemmeno questa volta a trattenere le lacrime , mia figlia e mia moglie mi guardano con l aria smarrita, non capiscono, non potranno mai capire, per loro Giorgio e' una persona qualsiasi che esiste solo nei miei racconti, racconti che si tramandano da padre in figlio come un testimone  di una staffetta che non finisce mai.
Io di Giorgio calciatore ho ricordi vaghi avevo solo 7 anni nel 74, ma gli anni a venire me li ricordo bene, compreso il fatto che per me e quei pochi che tifavano i colori del cielo, era una icona un mito, un vanto, sempre di un attualita' disarmante da sfoderare nelle aule di una scuola quasi per la totalita' frequentata dai sostenitori della moda del momento.
Giorgio...... chi di noi non aveva il suo bel poster in camera del Dio della pedata con il dito rivolto verso la diversita'?
Quel dito sembrava rappresentare il bastone di Mose' che divideva le acque del Mar Rosso e che indicava la via.....sorrido, forse mi sto lasciando prendere un po' troppo la mano, forse i ricordi sono talmente tanti che faccio fatica a trattenerli
Con  te se ne va un pezzo della mia vita, quella piu' spensierata,ecco perche' ora piango mi sembra come se stessi dicendo addio ad un pezzetto di me.
Il mio ricordo piu' intenso quel giorno in un campetto di periferia mentre ti accingevi ad indossare una maglia diversa, perche' non avevi resisto al richiamo del campo ed alla tua veneranda eta' avevi staccato dal chiodo quelle scarpette per sporcarle con la polvere di un calcio molto piu' povero, ma mai banale perche' credo che per te una palla che rotola era sempre una faccenda serissima, il tuo volto i tuoi occhi celesti di quel giorno ce l ho scolpiti nel cuore mentre parli ad un terrorizzato sconosciuto qualsiasi come me della tua Lazio con il volto che si illumina al solo pronunciare quelle cinque lettere, segno che la passione ed il sentimento non conosce il tempo.
Addio mio amato campione devo a mio padre l onore di essere della Lazio ma devo a te l orgoglio di sentirmi Laziale.

[Aquila Maremmana]

Mi sto commovendo di nuovo e non riesco nemmeno questa volta a trattenere le lacrime , mia figlia e mia moglie mi guardano con l aria smarrita, non capiscono, non potranno mai capire, per loro Giorgio e' una persona qualsiasi che esiste solo nei miei racconti, racconti che si tramandano da padre in figlio come un testimone  di una staffetta che non finisce mai.
Io di Giorgio calciatore ho ricordi vaghi avevo solo 7 anni nel 74, ma gli anni a venire me li ricordo bene, compreso il fatto che per me e quei pochi che tifavano i colori del cielo, era una icona un mito, un vanto, sempre di un attualita' disarmante da sfoderare nelle aule di una scuola quasi per la totalita' frequentata dai sostenitori della moda del momento.
Giorgio...... chi di noi non aveva il suo bel poster in camera del Dio della pedata con il dito rivolto verso la diversita'?
Quel dito sembrava rappresentare il bastone di Mose' che divideva le acque del Mar Rosso e che indicava la via.....sorrido, forse mi sto lasciando prendere un po' troppo la mano, forse i ricordi sono talmente tanti che faccio fatica a trattenerli
Con  te se ne va un pezzo della mia vita, quella piu' spensierata,ecco perche' ora piango mi sembra come se stessi dicendo addio ad un pezzetto di me.
Il mio ricordo piu' intenso quel giorno in un campetto di periferia mentre ti accingevi ad indossare una maglia diversa, perche' non avevi resisto al richiamo del campo ed alla tua veneranda eta' avevi staccato dal chiodo quelle scarpette per sporcarle con la polvere di un calcio molto piu' povero, ma mai banale perche' credo che per te una palla che rotola era sempre una faccenda serissima, il tuo volto i tuoi occhi celesti di quel giorno ce l ho scolpiti nel cuore mentre parli ad un terrorizzato sconosciuto qualsiasi come me della tua Lazio con il volto che si illumina al solo pronunciare quelle cinque lettere, segno che la passione ed il sentimento non conosce il tempo.
Addio mio amato campione devo a mio padre l onore di essere della Lazio ma devo a te l orgoglio di sentirmi Laziale.

Grazie Freezer..... hai scritto ciò che io da giorni stavo pensando di scrivere, ma non riuscivo....
E benvenuto su BC.org.

[jegue98]

Mi sto commovendo di nuovo e non riesco nemmeno questa volta a trattenere le lacrime , mia figlia e mia moglie mi guardano con l aria smarrita, non capiscono, non potranno mai capire, per loro Giorgio e' una persona qualsiasi che esiste solo nei miei racconti, racconti che si tramandano da padre in figlio come un testimone  di una staffetta che non finisce mai.
Io di Giorgio calciatore ho ricordi vaghi avevo solo 7 anni nel 74, ma gli anni a venire me li ricordo bene, compreso il fatto che per me e quei pochi che tifavano i colori del cielo, era una icona un mito, un vanto, sempre di un attualita' disarmante da sfoderare nelle aule di una scuola quasi per la totalita' frequentata dai sostenitori della moda del momento.
Giorgio...... chi di noi non aveva il suo bel poster in camera del Dio della pedata con il dito rivolto verso la diversita'?
Quel dito sembrava rappresentare il bastone di Mose' che divideva le acque del Mar Rosso e che indicava la via.....sorrido, forse mi sto lasciando prendere un po' troppo la mano, forse i ricordi sono talmente tanti che faccio fatica a trattenerli
Con  te se ne va un pezzo della mia vita, quella piu' spensierata,ecco perche' ora piango mi sembra come se stessi dicendo addio ad un pezzetto di me.
Il mio ricordo piu' intenso quel giorno in un campetto di periferia mentre ti accingevi ad indossare una maglia diversa, perche' non avevi resisto al richiamo del campo ed alla tua veneranda eta' avevi staccato dal chiodo quelle scarpette per sporcarle con la polvere di un calcio molto piu' povero, ma mai banale perche' credo che per te una palla che rotola era sempre una faccenda serissima, il tuo volto i tuoi occhi celesti di quel giorno ce l ho scolpiti nel cuore mentre parli ad un terrorizzato sconosciuto qualsiasi come me della tua Lazio con il volto che si illumina al solo pronunciare quelle cinque lettere, segno che la passione ed il sentimento non conosce il tempo.
Addio mio amato campione devo a mio padre l onore di essere della Lazio ma devo a te l orgoglio di sentirmi Laziale.

Benvenuto e grazie per le belle parole!

[Setteblu]

Ragazzi, non smetterei mai di leggervi. Queste pagine raccontano una lazialità meravigliosa, un sentimento unico ed una passione ineguagliabile. Ognuno racconta la propria fede, il proprio ricordo di Giorgio, le proprie emozioni. Le immagini viste in questi giorni hanno risvegliato il nostro patrimonio genetico, il nostro DNA biancocelestee e Giorgione ha rappresentato a tutti gli effetti tutti noi, al di là dei suoi errori fuori dal rettangolo verde. Quant'è bello esse laziali.

 

[Teo]

il mio Chinaglia non è mai sceso dal poster,

Il tuo, no.

PER QUESTO a Chinaglia, l'ultima volta, TU avresti detto, "Vieni, Giorgio, lascia perdere, vieni a casa mia e sarai l'ospite d'onore, il pezzo di pane mio è tuo, ma lascia perdere".

Vedi, Boks, non è vero che il Mito non è mai sceso dal poster.

Quando Chinaglia tornò da presidente, venne a spendere il suo Mito. Io solo quello ho conosciuto, chi era più grande di me forse ha fatto in tempo a capire anche qualcosa dell'uomo, e forse non era tanto sicuro che le cose sarebbero andate così bene.

Ma per me che Chinaglia era figurina, e immagini di luoghi sconosciuti alla televisione, e figura di enorme carisma sul prato - e penso che quelli che rimanevano impressi più di tutti a me piccolissimo erano lui, l'elegante libero e il biondo centrocampista e un coro, con cui conclusi un temino diventato celebre in terza elementare faceva proprio "Wilson, Chinaglia, Re Cecconi!" - per me dicevo il Chinaglia presidente era un dio, pensavo che avrebbe fatto di noi la squadra più forte del mondo e addirittura speravo, sognavo che lui a 36 anni si rimettesse gli scarpini e tornasse in campo.

Quei tre anni di presidenza per me vanno nel mucchio, le cose andarono male ma nessuno a Chinaglia rimproverò nulla, lo ricordo bene. Ma ci sono momenti di amarezza, nella storia di un tifoso, incancellabili, condivisi o personali che siano: e uno di questi, per me, fu quando capìi che il Mito non faceva più paura a nessuno, anzi era diventato soggetto di scherno da parte di chi avera paura perfino di nominarlo. Questo non lo dimenticherò mai. Fu un colpo, brutto, durissimo, che fa male ancora oggi.

Il Mito può scendere dal poster e graffiarsi. Specie quando vuole recitare in un ruolo che non è suo. Chinaglia fu mito con la maglia addosso, ma giacca e cravatta non gli stavano bene. Per questo sperai che lui, mai più, scendesse dal poster.

Ma a un certo punto, dal poster ne è stato tirato giù a forza, legato a un carro e scagliato contro la nostra casa, come usava in certi assedi, costringendoci a tirargli addosso, pur di fermare il carro.

L'uomo ha pagato, secondo me, e fin troppo. Il Mito è tornato sul poster, intatto, o per i pochi, veramente pochi, come te, non ne è mai sceso. Nel paradiso del Calcio, Chinaglia arriva per quello che fu, emendato da ogni miseria terrena.

Rimane la dannazione eterna, insanabile, dei tanti che hanno voluto legarlo per forza al loro carro, in troppe occasioni, non solo per vicende calcistiche. Sfruttando il Mito e colpendo l'uomo. E qualcuno continua a sfruttarlo anche da morto. Ma ora, lo sappiano, è troppo tardi per fare chiarezza, per chiedere scusa a Chinaglia, alla Lazio, a tutti. Che almeno la smettano di starnazzare riparandosi dietro un cadavere. Vermi, vermi coprofagi e schifosi, maledetti.

[zorba]