E' morto Giorgio Chinaglia!!!!

[CiPpi]

di tutti coloro che ne sono stati parte, e  hanno fatto, la storia ultracentenaria della Lazio, Long John e' indiscutibilmente quello che piu' di ogni altro rimarra' semplicemente unico. RIP

[fish_mark]

[Simsala]

Riposa in Pace.
Che il ricordo dei tuoi anni migliori rimanga indelebile a tutti oggi e domani!

[Baruch]

Il ricordo di Paolo Condò sulla Gazzetta

Quella lezione
di umanità è
un testamento

Nell’ottobre del ’72 l’Italia
gioca una partita di
qualificazione mondiale in
Lussemburgo, e siccome
all’epoca le squadre-materasso
esistono eccome, poco dopo la
mezz’ora il risultato è
abbondantemente deciso. Gli
azzurri cominciano allora a
palleggiare in punta di piedi,
attenti a non farsi male e a non
sprecare le energie che già a
quei tempi i club pretendono per
loro; tutti tranne uno, Giorgio
Chinaglia. Long John è una furia,
insegue ogni pallone come se
fosse in palio il titolo mondiale,
senza risparmiarsi tackle
tremendi con i dilettanti del
Granducato. E il pubblico in
tribuna, per larga parte composto
da emigrati italiani nel vicino
Belgio (Marcinelle dista un
centinaio di chilometri), si gode il
pomeriggio soprattutto grazie a
lui. Alla fine i giornalisti, incuriositi
da tanto impegno, chiedono a
Chinaglia perché — una volta
risolta la gara — non si sia
adeguato al tran-tran dei
compagni. E Giorgione, che negli
anni a venire avrebbe palesato
larghe zone d’ombra, ma all’epoca
aveva il sole in tasca dei ragazzi
sensibili, regala a tutti
un’indimenticabile lezione di
umanità: «Sono cresciuto in
Galles, mio padre si era trasferito
per lavorare in fonderia. Io
conosco l’orgoglio che prova un
papà emigrato quando dice al suo
bambino "oggi ti porto a vedere
l’Italia", e magari sono due mesi
che risparmia sulle sigarette per
comprare i biglietti per la partita.
Ho sentito la trepidazione dei
padri e l’entusiasmo dei figli oggi
allo stadio, per me non poteva
esserci pubblico più nobile cui
dedicare tutto me stesso». Non
perdona nulla del dopo, ma
spiega quanto sia stato ricco il
prima di Long John.

[Fabio70rm]

Se ne è andato un pezzo importante di storia per la Lazio.

Quanto sia stato nel bene o nel male ora non ha importanza.

Ci sono segreti che si porterà dietro nella tomba, e forse è meglio così.

Per intanto si piange l'uomo, il calciatore, il trascinatore, e anche il dirigente, il presidente e finanche il cordataro.

Nessuno avrebbe voluto questa morte improvvisa.

Nessuno.

Quindi, nonostante tutto, ti avremmo voluto ancora vivo a fare quello che facevi ultimamente, piuttosto che in una fredda bara.

Molti lo ricorderanno con il dito alzato, io invece vorrei ricordarlo così:



L'immagine di un uomo sofferente, con tante cose dentro non dette; l'uomo che sbaglia ma che nonostante tutto ama. Una vittima più che un carnefice.

Addio Giorgio e riposa in pace lontano dai demoni che ti hanno avvelenato gli ultimi anni.

Il cuore di chi ti ha amato ti sarà sempre vicino!

[rione 13]

Lazio-Udinese con Menicucci, a bordo campo con l'ombrello in mano sotto la pioggia.
L'atmosfera di festa e aspettative in quel Lazio-Ajax 3-3
Lazio-Inter, con noi in Curva Nord, sotto la pioggia a urlarti da vicino il nostro amore, tutti emozionati.

Ciao Giorgio esempio di Laziale sfrontato, sbagliato, generoso.

[Whistle]

Voglio ricordarti cosí.
Gli hai fatto male Giorgio.
Riposa in pace.

[Brunogiordano]

Ciao Giorgio. Condottiero biancoceleste. Ti ricongiungi al tuo secondo padre e ai tuoi fratelli, che ti hanno preceduto. Guidate la Nostra Lazio da lassù. Non ho altre parole. Solo lacrime.

[aaronwinter]

Voglio ricordarti cosí.
Gli hai fatto male Giorgio.
Riposa in pace.

(se posso, ma non per stravolgere quanto già detto, che comunque condivido: al di là del "fare male" è una spettacolare immagine di attestazione della propria identità. Sempre e comunque, fiero e fieri di essere questo. E qualunque cosa possa essere il "questo", anche se per noi è una cosa precisa, la gemma più preziosa.

Ecco, per quello l'ho fatta vedere ai miei figli)

[MCM]

Sono pochi quelli che hanno fatto gonfiare di bile i cugini stupidi.
Ecco...Giorgione è nel novero di questi...

Per questo il derby è importante, perchè rimangono gesti che anche se insignificanti per il corso di una stagione rimangono scolpiti nella memoria.

[fish_mark]

Yes, I’m the best

 I’m the best in all the world

I’m the strongest of them all 

I’m football crazy

[carpelo]

L'ho conosciuto da ex, non ho potuto godere delle sue imprese. Ma la storia è storia e la sua storia è fondamentale nella nostra.
E' un giorno triste.

[salasso]

giorgio chinaglia era il grido di battaglia
resterai sempre nei nostri cuori
e che il passaggio all'altra vita ti sia lieve

[cuchillo]

Non l'ho vissuto in presa diretta per ragioni anagrafiche.
Di lui ho vissuto solo gli anni della sciagurata presidenza e dell'ignobile e criminosa parentesi del 2005.

Parlare di lui come calciatore, per me, è come parlare di Piola, Tozzi o Puccinelli.

Chinaglia per me è stato soprattutto racconto, narrazione, romanzo.
Emozioni tramandate.

E non posso non fidarmi di chi giura che Chinaglia ha incarnato la nostra specificità in modo unico e irripetibile. Che ci ha riscattati dopo quindici anni di angosce, regalandoci un sogno IMPOSSIBILE, di cui, volenti o nolenti, resteremo prigionieri a vita.

65 anni. Praticamente un signore di mezza età con altri 20 anni davanti.
C'è da fasse rode er culo.

[Teo]

E non posso non fidarmi di chi giura che Chinaglia ha incarnato la nostra specificità in modo unico e irripetibile.

Immagina di avere 15 anni, la roma ha appena vinto lo scudetto con Falcao, Pruzzo, Conti. E tu sei nulla al confronto, non sei nemmeno un piano sotto, si parla di due categorie diverse.

E immagina di strillare in faccia ai romanisti "torna Chinaglia, so' caxxi vostri". E immagina di vederli tremare, letteralmente, e non sto esagerando credimi.

Immagina Cragnotti che prende la Lazio al posto di Calleri e riscrive la storia del calcio romano. E cala tutto negli anni Settanta. E moltiplica per dieci.

Questo è stato Chinaglia.

Dopo la sua presidenza, non faceva più paura a nessuno. E per me l'uomo si separò definitivamente dal Mito allora. Fu grande, enorme la delusione. Oggi sono dispiaciuto per il signor Giorgio Chinaglia che non c'è più, ma per me il Mito era già stato consegnato alla leggenda in quel dicembre di tanti anni fa.

[Reflexblue]

Mi accodo a cuchillo. RIP Giorgione.

[lazio_alè]

....

[fish_mark]

Immagina di avere 15 anni, la roma ha appena vinto lo scudetto con Falcao, Pruzzo, Conti. E tu sei nulla al confronto, non sei nemmeno un piano sotto, si parla di due categorie diverse.

E immagina di strillare in faccia ai romanisti "torna Chinaglia, so' caxxi vostri". E immagina di vederli tremare, letteralmente, e non sto esagerando credimi.

Io non lo devo immaginare perché avevo proprio 15 anni quel giorno di lazio-Reggiana quando i suini trionfavano a Genova e io dovevo raccattare tre volte la palla nel sacco, dopo che per tre volte ero andato in vantaggio.
Eppure proprio in quel momento si sparse la voce dell'arrivo di Giorgio, degli americani, dei fantastiliardi, del "se compramo Zico!", "no se compramo Junior", "no arriva Batista".
ma avevo 15 anni e volevo sognare, dopo tanta clandestinità, dopo tanta serie B.

soprattutto mi volevo rialzare per gridare al mondo IO STO QUI A ZTRONZI!

E lui questa possibilità effimera me l'ha data. almeno per questo lo ringrazio.

Ieri sera a Goal di notte hanno mandato le immagini della sua visita in curva nord in occasione di un Lazio-Inter (30 settembre 1984, 1-1).
La telecamera lo segue dalla tribuna monte mario verso la curva nord attorniato da un servizio d'ordine fatto di mille ragazzi di 20 anni e anche meno, un servizio d'ordine dove è riconoscibihle un giovanissimo Guido De Angelis. Un documento strappacuore, strappalacrime, di quelli che ci fanno ritornare indietro negli anni, come quando trovi nel cassetto la tua foto della prima comunione e stai lì 10 minuti a guardartela.
Io ho vissuto quel sogno, effimero rispetto allo scudetto del 1974, ma pieno di tante speranze di una grande Lazio. Quella speranza non va mai uccisa, anche se può durare un giorno soltanto.

[Baruch]

Stamattina la trasmissione di Guido era da ascoltare. Tra i tanti aneddoti, quello raccontato da Guido di una partita tra ragazzi della curva e giocatori della Lazio (lui c'era e ha una foto in cui marcava proprio Chinaglia). L'arbitro era Giordano. Sul 5-0 fischiò un rigore per i ragazzi, e Chinaglia andrò a protestare con tutta la sua forza con Giordano, tra lo sgomento di chi c'era "Il rigore non c'era! Vabbè se allora gli vuoi regalare la partita chiudiamola qua"

[Il lodolaio]

Immagina di avere 15 anni, la roma ha appena vinto lo scudetto con Falcao, Pruzzo, Conti. E tu sei nulla al confronto, non sei nemmeno un piano sotto, si parla di due categorie diverse.

E immagina di strillare in faccia ai romanisti "torna Chinaglia, so' caxxi vostri". E immagina di vederli tremare, letteralmente, e non sto esagerando credimi.

Immagina Cragnotti che prende la Lazio al posto di Calleri e riscrive la storia del calcio romano. E cala tutto negli anni Settanta. E moltiplica per dieci.

Questo è stato Chinaglia.

Dopo la sua presidenza, non faceva più paura a nessuno. E per me l'uomo si separò definitivamente dal Mito allora. Fu grande, enorme la delusione. Oggi sono dispiaciuto per il signor Giorgio Chinaglia che non c'è più, ma per me il Mito era già stato consegnato alla leggenda in quel dicembre di tanti anni fa.

Vero. Era il nostro eroe, ma ero bambino.
Solo dopo ho capito quello che era veramente successo: Giorgio ci aveva dato il riscatto, il coraggio, l'orgoglio la sfrontatezza di dire 'io sono della Lazio' come mai prima e forse neanche dopo, neanche ai tempi di Cragnotti. Perché lì eravamo ricchi e laziali, nel 1974 solo laziali.
Vedete i riferimenti calcistici ai film polizieschi italiani degli anni settanta: compare sempre la Lazio.

Addio Giorgio. Adesso nasce la tua leggenda.