E' morto Giorgio Chinaglia!!!!

[NoSurrender]

Ragazzi,

per ragioni di sensibilità abbiamo reputato di modificare la foto sopra dopo aver ricevuto segnalazioni da vari utenti.

Capisco che qualcuno si sia sentito toccato, io invece ho potuto piangerlo ancora e convincermi...
Tutti piccoli passi del lutto.

[aquilafelyx]

[rocco tanica]

queste foto sono uno spettacolo.
Si potrebbe fare un post fotografico?

[aquilafelyx]

un'amichevole dei Cosmos

[zorba]

Giorgio Chinaglia, sia quello travolgente dei tempi d’oro che quello latitante del finale di partita, era uno dei personaggi del calcio italiano più lontani dalla retorica dei coccodrilli, quindi gli e vi risparmieremo il disco del ‘vuoto incolmabile’ che sta suonando anche per altri morti illustri di questi giorni. Nessun vuoto è incolmabile, tantomeno quello post Chinaglia, però ci sono calciatori che hanno segnato un’epoca e altri che non l’hanno segnata, al di là del loro valore tecnico. E Long John fa parte della prima categoria, per vari motivi. Intanto è stato il primo emigrante di successo del calcio italiano, emigrante in tutti i sensi. Prima, da bambino, con la famiglia in Galles (emerse nello Swansea, infatti), poi da calciatore emergente in Italia (Massese, Internapoli, ovviamente Lazio), infine da stella internazionale nei New York Cosmos. Gli avanti-indietro della vita imprenditoriale e dirigenziale, fra ‘amici americani’ e finanziatori dell’Est, sono un’altra cosa. Ma Chinaglia ha segnato un’epoca come giocatore, non solo per i gol nelle sue stagioni d’oro e per lo storico scudetto laziale del 1973-74 (quello dell’anno prima era sfumato per un niente) ma anche per la sua personalità strabordante e ben rappresentativa del maledettismo della Lazio di quegli anni, fra scherzi tragici (Re Cecconi), pistole nello spogliatoio e discussioni politiche di violenza inimmaginabile ai giorni nostri (ma con un po’ di impegno ci stiamo tornando). Il Chinaglia calciatore è stato il primo vero ribelle del calcio italiano, ma non certo per il famoso ‘vaffa’ a Ferruccio Valcareggi al Mondiale 1974. Lo è stato perché è stato il primo nostro calciatore a fare soprattutto i propri interessi, senza avere la pretesa di cambiare il sistema come i più intelligenti della generazione precedente (Bulgarelli, Rivera, Mazzola) che avevano fondato l’Assocalciatori. Situazione oggi normale, ma all’epoca delle squadre-famiglia (nell’accezione negativa) inaccettabile da dirigenti e giornalisti che invitavano i ribelli a tornare nei ranghi. Tutt’altra cosa il Chinaglia in giacca e cravatta, fra l’esperienza da presidente della Lazio negli anni Ottanta (chiusa con la retrocessione in B), un po’ di opinionismo televisivo e amicizie oltre i confini della legalità: dal 2006 Chinaglia era latitante in seguito ad un ordine d’arresto per riciclaggio. Una storia in cui c’entra, non poteva essere altrimenti, la Lazio: fra minacce a Lotito, faccendieri ungheresi, ultras di professione, clan dei Casalesi, insider trading e mille altre situazioni. Ci è sembrato di capire, o almeno il nostro cuore così ha voluto capire, che Chinaglia fosse disposto a tutto ma davvero a tutto pur di tornare alla Lazio. Ma i suoi anni non torneranno più e non solo perché il campione è morto.

(Stefano Olivari - blog Guerin Sportivo)

[Clazia]

dalla pagina FB della SS. Lazio di ieri (la foto ora è sul mio desktop)

In occasione della gara di campionato contro il Napoli, in programma domani alle 21:00, la S.S. Lazio comunica che uno dei figli del grande Giorgio Chinaglia, Giorgio jr, sarà ospite della Società allo stadio Olimpico di Roma.

Intanto la gloriosa maglia numero 9, appartenuta a Long John, è arrivata nel pomeriggio al Centro Sportivo di Formello, e sarà custodita sino a domani sera, quando verrà mostrata allo stadio Olimpico dinanzi a tutti i tifosi biancocelesti.

[Er Matador]

Certo che la somiglianza con Vieri è impressionante. Osservate la prima intervista e il gol (alla Juve? all'Ascoli?). La testa bassa, la voce incerta e sommessa, il sorriso accennato e poi.. la mina sotto al sette.

Minuto 2:13, per arrivare subito al dunque.
Una Lazio padrona del campo, tra le migliori della gestione Eriksson per gioco d'insieme, un Negro sontuoso capace di massacrare i viola a colpi di sovrapposizioni e superiorità numeriche, un discreto numero di palle gol, un vantaggio che non si concretizza, la beffa sfiorata con l'incrocio dei pali colpito da Oliveira...
Poi arriva lui di prepotenza, sfondando la porta che nessuna chiave era riuscita ad aprire, buttando in rete pallone, destino e paure di non farcela pur avendo meritato.
E dico "lui", senza specificare il nome, perché era Bobo ma a chissà quanti sarà sembrato Giorgio. "Chinaglia dev'essere stato così", fu il pensiero che mi raggiunse in quel momento.
Finì 2-0 grazie al raddoppio di Siniša su punizione. La palla girava all'infinito in fondo alla rete, come sospinta da un'energia irrefrenabile che tutti, tifosi e giocatori, sembrano avvertire sottopelle.
C'era aria di scudetto, quella sera, ma anche qualcosa di diverso, di più impalpabile.
Per chi non ha vissuto la Lazio di Chinaglia, forse è quella la circostanza in cui ne ha sentito più da vicino almeno il profumo.

[rocco tanica]

Mi farebbe piacere se la nord rispolverasse il vecchio striscione "Ultras Lazio Sez. Giorgio Chinaglia" con lo scudetto al centro, da mettere al posto delle bandiere e bandierine che colorano la vetrata.
Sarebbe un altro modo per celebrare il Campione.

[oizaL]

DA "IL GIORNALE" DI SABATO 7 APRILE 2012

[Teo]

Minuto 2:13, per arrivare subito al dunque.
Una Lazio padrona del campo, tra le migliori della gestione Eriksson per gioco d'insieme, un Negro sontuoso capace di massacrare i viola a colpi di sovrapposizioni e superiorità numeriche, un discreto numero di palle gol, un vantaggio che non si concretizza, la beffa sfiorata con l'incrocio dei pali colpito da Oliveira...
Poi arriva lui di prepotenza, sfondando la porta che nessuna chiave era riuscita ad aprire, buttando in rete pallone, destino e paure di non farcela pur avendo meritato.
E dico "lui", senza specificare il nome, perché era Bobo ma a chissà quanti sarà sembrato Giorgio. "Chinaglia dev'essere stato così", fu il pensiero che mi raggiunse in quel momento.
Finì 2-0 grazie al raddoppio di Siniša su punizione. La palla girava all'infinito in fondo alla rete, come sospinta da un'energia irrefrenabile che tutti, tifosi e giocatori, sembrano avvertire sottopelle.
C'era aria di scudetto, quella sera, ma anche qualcosa di diverso, di più impalpabile.
Per chi non ha vissuto la Lazio di Chinaglia, forse è quella la circostanza in cui ne ha sentito più da vicino almeno il profumo.

Quel campionato fu certamente quello che più ricorda il '74. La lunga permanenza in testa, lo stadio pieno come non lo fu mai più (nemmeno nel '74...), il clima da scudetto dietro l'angolo. Ricordo Lazio-Venezia, partita finita dopo dieci minuti, e il momento in cui arrivò la notizia che Fiorentina e Milan perdevano: dopo i consueti boati, il brusìo dello stadio montò lentamente in un urlo collettivo, accompagnato da uno sventolare di bandiere in stile Lazio-Foggia, che fa venire la pelle d'oca a ripensarci ancora oggi. Mi dispiace ma tra quel campionato e il successivo per me non c'è confronto, quanto a emozioni, e Vieri simboleggiò bene la prepotenza tecnica e atletica di quella squadra. In tutta onestà, metto quel Bobo, calcisticamente, un gradino sopra LongJohn: fa la differenza il gioco aereo, nel quale notoriamente LongJohn non eccelleva. Chiaramente, rimane imparagonabile il peso storico nelle nostre vicende, su questo lato l'accostamento a Chinaglia è improponibile per chicchessia.

[Boks XV]

Mi dispiace ma tra quel campionato e il successivo per me non c'è confronto, quanto a emozioni, e Vieri simboleggiò bene la prepotenza tecnica e atletica di quella squadra.

è vero.
anche secondo me non c'è paragone.
mi è mancata la partita che, se vinta, ti laurea Campione d'Italia, senza dipendere da altri.
la settimana di attesa febbrile, il gatto nello stomaco, il rito collettivo della preparazione la domenica mattina, le bandiere col tricolore. solo una vittoria tra noi e lo scudetto, artefici del proprio destino.
Lazio-Foggia, insomma.

[Matita]

Molto simili , anzi vicinissimi nella postura nel gioco nel dialogo (parlato) , entrambi toscani se non erro.

Bobo era meno "tifoso" meno irriverente.

Ma la somiglianza e' tantissima. Pure il nasone uguale.

[NebbiaBiancoceleste]

Quel campionato fu certamente quello che più ricorda il '74. La lunga permanenza in testa, lo stadio pieno come non lo fu mai più (nemmeno nel '74...), il clima da scudetto dietro l'angolo. Ricordo Lazio-Venezia, partita finita dopo dieci minuti, e il momento in cui arrivò la notizia che Fiorentina e Milan perdevano: dopo i consueti boati, il brusìo dello stadio montò lentamente in un urlo collettivo, accompagnato da uno sventolare di bandiere in stile Lazio-Foggia, che fa venire la pelle d'oca a ripensarci ancora oggi. Mi dispiace ma tra quel campionato e il successivo per me non c'è confronto, quanto a emozioni, e Vieri simboleggiò bene la prepotenza tecnica e atletica di quella squadra. In tutta onestà, metto quel Bobo, calcisticamente, un gradino sopra LongJohn: fa la differenza il gioco aereo, nel quale notoriamente LongJohn non eccelleva. Chiaramente, rimane imparagonabile il peso storico nelle nostre vicende, su questo lato l'accostamento a Chinaglia è improponibile per chicchessia.

Ci pensavo nei giorni scorsi. Vieri poteva essere una sorta di "nuovo" Chinaglia. Toscano, in un certo senso emigrante (Vieri giocava in Australia), prepotenza fisica e carattere niente male. Purtroppo ha giocato con noi solo 24 partite di campionato (in quel campionato, giocarono a 1/2 servizio lui e Nesta... avessero giocato dall'inizio, non ci sarebbero state le lacrime a Lazio Parma, ne sono più che certo)
Invece ha preferito i soldi del peggior presidente della storia del calcio italiano, ha preferito i lustrini e ha preferito diventare una sorta di "macchietta". L'ultimo trofeo della sua carriera lo ha vinto con noi, e c 'era la sua firma.

Ecco, poteva essere un simbolo, un giocatore che senga la storia, invece, ha segnato la canalis.

Riguardo poi al campionato 98/99, eravamo formidabili. Son convinto che se avessimo vinto quello scudetto, sicuramente l'anno successivo avremmo puntato tutto, o quasi, sulla Champions. il "progetto" sarebbe stato 98/99 scudetto, 99/00 champions, e ovviamente in lotta x il campionato, 00/01 altra lotta x il campionato, e ovviamente, protagonisti in champions.

Invece è andata come è andata, lo scudetto del 99 scippato dal milan e dalla sfortuna (infortuni Nesta Vieri in primis) e preso x i capelli quello del 2000. Poi, ci siamo "provincializzati", a mio parere, per il problema asroma, che nel 2001 ha vinto lo scudetto. Ecco, io, con lo scudetto sul petto, avrei fatto di tutto per puntare alla Champions, arrivando anche 3° - 4° in campionato, ma col coppone tra le mani. Li volevo vedè i riommici festeggiare per mesi il loro scudetto, con Noi Campioni d'Europa....

Tornando a Bobo, ha buttato l'occasione di una vita, è vero, ha fatto tanti soldi... ma stringi stringi, ha vinto fino a quando non è andato all'inter. 

[Eagles71]

non andiamo Ot ma la stagione 98-99 fu davvero memorabile a livello emotivo.
Ho visto talmente tante partite a Roma quell' anno che scartavo a occhi chiusi le buche della E45.

Sì, Bobo poteva essere il Chinaglia del terzo millennio ed entrare di diritto nel podio assieme a Piola e Giorgio, ma scelse la grana.
Credo che i rimpianti li abbia pure lui.

[rione 13]

mi sono accorto ora del video messo da Fish Mark con Giorgio in Curva Nord in quel Lazio-Inter dell'84.
ero qualche fila là sopra avevo 13 anni.
e mi riviene da piangere.

a stasera Giò.

[Er Matador]

Ci pensavo nei giorni scorsi. Vieri poteva essere una sorta di "nuovo" Chinaglia. Toscano, in un certo senso emigrante (Vieri giocava in Australia)

Vero, non avevo considerato questo parallelo: entrambi nati in Toscana ed emigrati da bambini in un Paese anglofono (o quasi, altrimenti qualche gallese purosangue mi picchia ) destinato a lasciare traccia nella cadenza decisamente ibrida, anche se per per Bobo l'atterraggio fu decisamente più morbido.
Non sono certo, invece, che Vieri potesse diventare una bandiera da noi o altrove: sarà per quei trasferimenti a raffica, ma mi è sempre sembrato uno alla Ibra, che dà il massimo quando incontra nuovi stimoli come quelli dati dal debutto in una grande piazza.
A conferma di quanto sopra cito il fatto che abbia piantato le tende in una società-barzelletta attratto da fattori extra-tecnici come i compensi record e, presumo, l'assoluta anarchia comportamentale.
Quel super stipendio era in realtà una pensione: roba da Qatar o giù di lì, per capirci.
E infatti, come giustamente ricordava Nebbia, con la maglia nerazzurra ha smesso di vincere.

[gentlemen]

Tutti i Laziali Ti ricorderanno così.
Ora giocherai nella Lazio del paradiso, lassù dove i colori sono bianco e celeste.
Un abbraccio ai familiari.

[rocco tanica]

Chi và allo stadio, potrebbe postare foto su come verrà ricordato stasera?

[BobLovati]

Questo aveva mio figlio nella sua stanza, nel 1975:

http://img833.imageshack.us/img833/6766/1975simone.jpg

Forza Giorgio´, aiutaci anche da lassù   

[BobLovati]

Questo aveva mio figlio nella sua stanza, nel 1975:

http://img833.imageshack.us/img833/6766/1975simone.jpg

Forza Giorgio´, aiutaci anche da lassù   

ma perchè ´n se vede grande, la foto ? ?