L'ennesima occasione lasciata a quelli là

[surg]

Eccome se era una condizione del CIO! Volevano che fosse tutto firmato, lorsignori della lista...
Praticamente una cambiale in bianco...
E poi, con quei personaggi in mezzo, a chi sarebbero andati gli appalti di costruzione?

Avrebbero fatto figura più degna costituendo una società e chiedendo l'appoggio da privati: "caro stato, noi vogliamo sventrare una città per gestire le olimpiadi, pero i lavori li paghiamo tutti noi, ci appoggi? Alla fine di tutto quanto costruito diventa di tua proprietà, ci stai?"

Questa potrebbe essere una buona soluzione, del genere di quella utilizzata per Atlanta. Dopo quelle Olimpiadi, che non furono un successo, il CIO ha inserito la regola della garanzia statale.

[mazzok]

Ha già detto che non si dimette..

più precisamente ha detto che non si dimette in quanto il suo mandato al Coni termina l'anno prossimo, mentre per altri due anni almeno sarà a capo della Coni Servizi s.p.a., chissà se prende il doppio stipendio.

[CiPpi]

...
Avrebbero fatto figura più degna costituendo una società e chiedendo l'appoggio da privati: "caro stato, noi vogliamo sventrare una città per gestire le olimpiadi, pero i lavori li paghiamo tutti noi, ci appoggi? Alla fine di tutto quanto costruito diventa di tua proprietà, ci stai?"

e da quale mangiatoia mangerebbero?

[disabitato]

Buon senso vorrebbe che lo stato (che soldi non ha per le opere pubbliche, è bene ricordarlo) si appoggi ai privati, garantendo un rientro economico sotto forma di gestione pluriennale del bene costruito (pedaggi, biglietti, incassi). Una volta che il bene ha permesso al privato di rientrare dei costi e ottenere il giusto profitto, passa allo stato.

[aaronwinter]

Una volta che il bene ha permesso al privato di rientrare dei costi e ottenere il giusto profitto, passa allo stato.

Esattamente come per le Autostrade 

[Skorpius]

Skorpius, la piaga del peculato non la si combatte favorendolo.

Ma cominciando a porre determinate regole.

Del tipo, mi fai un ospedale a L'Aquila con certificazione antisismica, viene il terremoto e sbraga, tu non partecipi MAI PIU' ad un appalto pubblico, e non fai nemmeno la raccolta delle foglie secche per strada quando piove.

Ok mi sta bene.
Parliamo di soluzioni, devono proporre SOLUZIONI (come la tua per esempio, ma ne avrei in mente altre).

Non possiamo considerare la percentuale di spesa pubblica che va fraudolentemente in tasca ai privati come una conseguenza NORMALE, è un elemento patologico e la sua soluzione richiede il massimo sforzo

Un esempio: qualche giorno fa a Ballarò si facevano i conti ed i costi della politica: quanto costano le imprese di pulizie e simili; era EVIDENTE che a fronte di alcune spese esagerate altre erano chiaramente fraudolente (impresa di pulizie pagata centinaia di migliaia di euro che si rivelano composte da pochissimi lavoratori, palazzo dell'infrastruttura pubblica venduto al privato ad 11 mln e contemporaneamente riaffittato al vecchio proprietario pubblico per fare la stessa funzione che aveva prima a 2 mln l'anno)... eppure la soluzione trovata era: riduciamo i parlamentari, come se questi fossero costi necessari!!

Ma cazzarola se tossisco sangue invece di comprarmi i fazzoletti sarà il caso che vada dal dottore?

[Fulcanelli]

A ulteriore giustificazione di Monti (non è che mi stia simpatico, ma ciò che è giusto è giusto) c'è da citare la molto sottovalutata dichiarazione di Gnudi, ministro dello sport, che in sostanza ha detto che avendo pochi fondi pubblici per lo sport era più giusto (e sua intenzione) destinarli allo sport dei ragazzi, della terza età e di tutti i cittadini bisognosi di contrastare la sedentarietà.
Insomma la linea sarebbe (uso il condizionale perché le promesse dei politici sono come quelle dei marinai) favorire lo sport di molti (sport di massa) piuttosto che lo sport di pochi (sport di élite, come si è fatto dal 1945 ad oggi).

[surg]

Buon senso vorrebbe che lo stato (che soldi non ha per le opere pubbliche, è bene ricordarlo) si appoggi ai privati, garantendo un rientro economico sotto forma di gestione pluriennale del bene costruito (pedaggi, biglietti, incassi). Una volta che il bene ha permesso al privato di rientrare dei costi e ottenere il giusto profitto, passa allo stato.

Quella di affidare l'organizzazione ai privati sarebbe la strada giusta.
Il problema sta nel fatto che il CIO richiede la garanzia dello stato. E' facilmente prevedibile che tutti i preventivi verrebbero sforati e che lo stato finirebbe per doversi accollare la differenza.

[fish_mark]

Buon senso vorrebbe che lo stato (che soldi non ha per le opere pubbliche, è bene ricordarlo) si appoggi ai privati, garantendo un rientro economico sotto forma di gestione pluriennale del bene costruito (pedaggi, biglietti, incassi). Una volta che il bene ha permesso al privato di rientrare dei costi e ottenere il giusto profitto, passa allo stato.

Buon senso vuole, a questo punto, che lo Stato si riapprori della decisione pubblica, dia le carte e metta i soldi.
I privati invece si mettano una buona volta da parte e intervengano soltanto per l'esecuzione delle opere, su progetti, finanziamenti e decisioni pubbliche.

[CiPpi]

...Una volta che il bene ha permesso al privato di rientrare dei costi e ottenere il giusto profitto, passa allo stato.

e chi, e come, deciderebbe qual'e' il giusto profitto?