Autore Topic: Tare ribadisce: "Lazio più forte di prima..."  (Letto 682 volte)

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Tare ribadisce: "Lazio più forte di prima..."
« : Mercoledì 8 Febbraio 2012, 15:29:31 »
Tare ribadisce: "Lazio più forte di prima... Sul mercato abbiamo scelto di seguire piste importanti fino all'ultimo... Ora serve più affetto attorno alla squadra"
08.02.2012 14:50 di Marco Ercole

Fonte:
http://www.lalaziosiamonoi.it


© foto di Marco Conterio/TuttoMercatoWeb.com

FORMELLO – Oltre alla conferenza stampa di Edy Reja e alla presentazione di Candreva, nella sala stampa del centro sportivo biancoceleste ha preso la parola anche il direttore sportivo Igli Tare che ha parlato di molti tempi, partendo ancora una volta dal recente mercato invernale: «Insieme con l’allenatore abbiamo deciso che il nostro obiettivo era quello di portare giocatori che possano far crescere questa società sia a livello tecnico e che di immagine perché io ritengo che la Lazio sia una società importante che deve cercare in tutti i modi di crescere ogni giorno di più». A gennaio però non sono arrivati nomi importanti soprattutto nel reparto offensivo dove si è dovuto fare fronte alle partenze di Sculli e Cisse: «Determinante è stata la volontà del giocatore, e dopo un confronto tra società e allenatore abbiamo preso la decisione di cedere il giocatore al QPR. Il discorso che abbiamo fatto è questo, non è il problema di cercare i colpevoli. Ho voluto chiarire questa cosa qua perché non è stato un ragionamento per indebolire la rosa».

FINO ALL'ULTIMO CON LA SPERANZA DI ARRIVARE A UN BIG - Anche perché fino all’ultimo istante si è cercato di portare a Roma un nome importante: «Abbiamo deciso di andare avanti fino all’ultimo per inseguire obiettivi importanti, senza prendere in considerazione altre situazioni perché la speranza fino all’ultimo è stata di portare avanti cose importanti. Mi è spiaciuto per Krasic, perché dopo una trattativa lunghissima, riesci all’ultimo momento a sbloccare una situazione, le decisioni dei giocatori poi sono diverse. In quel caso non puoi far nient’altro che prenderne atto. Abbiamo preso Candreva che ha caratteristiche interessanti e penso che possa rivelarsi utile per la Lazio». Honda, Nilmar ma anche Krasic che alla fine aveva chiesto di venire solamente temporaneamente per poi tornare alla Juventus: «Krasic aveva chiesto di venire in un prestito secco per 5 mesi e a quel punto non era più una pista percorribile. Honda con una settimana di allenamento sarebbe stato pronto. Mancava solo il campo, e da quanto appreso negli ultimi giorni è rientrato negli allenamenti con la squadra. Per fare chiarezza abbiamo fino all’ultimo cercato di fare la sbloccare la situazione di Carrizo. Fino all’ultimo giorno, io ero a Milano con il suo procuratore e c’era la possibilità di un suo trasferimento in Argentinta. Quando è saltata ci sono state altre situazioni e una volta capito che non c’era possibilità di fare gli affari Honda e Nilmar abbiamo preso in considerazione le altre piste». Anche Guarin era entrato nell’orbita biancoceleste ma le sue condizioni precarie hanno impedito la chiusura della trattativa: «Reja ha ragione quando dice che Guarin è stato un nostro obiettivo. Lo abbiamo trattato l’estate scorsa ma la richiesta del Porto era esagerata per quello che ritenevamo. L’ho seguito con grande attenzione anche in questo mercato di gennaio e quando abbiamo saputo durante la partita con il Chievo che era saltato il trasferimento suo alla Juve ci siamo inseriti, ma il problema era quello del suo infortunio. Rimarrà fuori fino a fine febbraio e abbiamo preso in considerazione di prendere un po’ le distanze perché non avrebbe potuto essere subito utile per la causa. L’Inter poi ha fatto di tutto per chiudere la trattativa per le loro problematiche».

AL CSKA UN'OFFERTA IMPORTANTE SENZA EGUALI IN EUROPA - La decisione di non seguire altre piste alternative era stato ben ponderata per evitare di portare in biancoceleste giocatori in più che non avrebbero garantito il salto di qualità: «Se devo fare una trattativa e me ne danno la possibilità io devo fare una scelta. Noi abbiamo fatto questa scelta di seguire fino in fondo certe le piste. Non mi piace far prendere le cose per un’altra ma ci sono dei dati di fatto e noi abbiamo offerto al CSKA 13 milioni più Carrizo, e vuol dire tanto paragonando con la situazione globale. Noi volevamo dimostrare alla piazza che sappiamo che dobbiamo fare il salto di qualità, sappiamo che possiamo acquisire un giocatore di questo tipo e questo prendendo atto che poteva anche non arrivare. Abbiamo lavorato per far diventare possibile una cosa che sembrava impossibile. Non è che siamo svegliati a gennaio per il mercato, io seguo attentamente tutto il mercato mondiale, so perfettamente quali sono i ruoli e come deve crescere questo gruppo. Ci aiutano molto anche i risultati che aiutano in certe trattative e penso che lo dimostreremo in futuro con il lavoro». Magari ancora con Honda visto che la trattativa, tenuta segretissima fino all’ultimo istante, potrebbe riprendere in estate: «Non abbiamo volutamente commentare la storia di Honda per motivi nostri perché quando tratti con società russe ci sono mille difficoltà. Tutto questo fare “di nascosto” ti dà la possibilità di lavorare in serenità. Ieri è stato scatenato il putiferio a Roma per la storia del mercato dei disoccupati. Non so da dove sono nate queste informazioni e quando sono arrivato in ufficio ed ho letto giornali ed ascoltato le radio mi sono detto “ma che è successo?”. Non abbiamo intenzione di fare una cosa del genere, di prendere giocatori fermi da tanto tempo che non ti danno la certezza di essere sempre pronti per aiutare la squadra. Lo ridico un’altra volta, non è mai stato preso in considerazione un fatto del genere». Anche perché tra poco la rosa tornerà ad essere ampia visto che i tantissimi infortunati sono sulla via del rientro: «Il nostro problema è che abbiamo avuto una serie di infortuni che avrebbe condizionato qualunque altra squadra, anche il Real Madrid o il Barcellona. La situazione però si sta riprendendo perché lunedì rientra Dias, Mauri domani sarà con la squadra e da mercoledì potrebbe essere a pieno regime, Kozak è rientrato, tra 10-15 giorni speriamo rientri anche Brocchi. Tutti giocatori fondamentali che ci sono mancati in questi 2-3 mesi. Una volta che rientrano penso che la squadra sia completa».

CON IL RIENTRO DEGLI INFORTUNATI LAZIO SEMPRE PIU' FORTE - E con la squadra al completo, a giudizio di Tare la Lazio sarà più forte di prima: «Io ho detto che due anni fa quando la squadra non era forte c’erano dei motivi. Ricordo che si parlava degli acquisti di Zarate e di Matuzalem. Tutti e due comprati e speso 28 milioni di euro in un colpo, perciò abbiamo avuto difficoltà nel mercato estivo e abbiamo deciso con l’allenatore di sistemare la rosa a gennaio con Dias, Sculli, ecc. In quel momento dissi che la squadra era più forte di quella dell’anno scorso, e ora risponderò la stessa cosa. Stanno dando tanto questi ragazzi, anche a livello di sacrifici e noi siamo qua proprio per difendere il loro rendimento. Dalle altre parti danno positività, non è una critica ma noto nel mio lavoro quotidiano che c’è sempre qualcosa che non va. La critica è costruttiva, io seguo attentamente tutte le cose. mi servono anche a capire quale è l’umore della piazza. Ecco perché ho detto che sono molto sicuro delle cose di cui parliamo e dei sacrifici che fa il presidente per acquisire la fiducia della piazza. In questo momento abbiamo solo bisogno di affetto intorno alla squadra. Poi a fine anno tireremo le somme e speriamo di festeggiare qualcosa di importante». Infine il direttore sportivo ha parlato di nuovo sulla partita di Genova: «Non mi piace fare la vittima, penso che noi facciamo un lavoro con dignità e penso che una società come la Lazio sia importante. Voi avete modo di viverla a Roma, ma io che ho la possibilità di girare il mondo e presentare il nome della Lazio penso che ciò che è successo domenica è un esempio importante. Ci deve essere buon senso per tutti quanti, soprattutto per le società che rappresentano l’Italia nelle coppe europee. Non vogliamo essere trattati in maniera diversa, ma compresi per le difficoltà che ci sono state. Non abbiamo potuto allenarci regolarmente sia prima che dopo la partita con il Genoa. Abbiamo tentato di rinviare la partita ricevendo la risposta che il campo era ok e riscaldato ma poi nella realtà non si è rivelato tale. Non è una giustificazione visto che l’avevamo detto anche prima della partita ma quando non hai la possibilità di allenarti per 2-3 giorni non hai la certezza di capire come reagirai sul campo. Vedendo tutti e tre i gol sembrava di essere in un campo di pattinaggio, quando lotti per degli obiettivi importanti non è possibile una cosa del genere».

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