Ricomincia da se stessa la Lazio femminile, con Manuela Tesse portatrice di miracoli calcistici, alla seconda stagione sulla panchina bianconceleste. Novità? «Abbiamo fatto benissimo l’anno scorso, questa è la novità e da lì ripartiamo - dice Tesse - Abbiamo iniziato a fare innamorare Lotito. L’obiettivo è conquistarlo di più. C’è bisogno di organizzazione perché ci prenda sotto la sua ala. Delegare non è la stessa cosa e a lui non piace».
Duplice obbietivo: conquistare Lotito e la salvezza? «Puntiamo a restare tra le prime otto e a far crescere le più giovani. Le prepariamo a nuove prospettive. Per il salto invece si dovrà investire di più perché questa serie B è un campionato di livello. Prima facevamo parte del girone Sud, che è sempre stato meno competitivo rispetto al Nord. Ora con la B unica a 12 squadre sfidiamo club attrezzati. Gli avversari più temibili sono l’Inter, l’Empoli, il Ravenna. Per l’Inter dovrà essere l’anno buono per la promozione. L’Empoli ha un bell’organico, è una squadra professionistica retrocessa, così come il Ravenna e hanno esperienza di serie A».
La Lazio temporeggia, eppure è stata la prima società professionistica ad avere la squadra femminile, insieme con la Fiorentina, seguendo i “comandi” federali: ha acquistato il titolo di B ma in B è rimasta, era il 2015. Come mai? «Lotito non vuole fare il passo più lungo della gamba, ma stiamo crescendo. Io qui spero di costruire qualcosa, di spianare la strada. La Lazio svilupperà il calcio femminile. Le cose cambieranno. Per quanto mi riguarda non conta dove alleno, A o B, ma come. Mi interessa il progetto, la squadra che ho costruito. L’anno scorso avevo una rosa di undici, adesso ho un’ampia scelta. Le nuove si devono integrare, stiamo lavorando. Certo se la Lazio andasse in A sarei molto contenta».
Ruba qualcosa a Inzaghi? «Andrò ad assistere ai suoi allenamenti. Si impara sempre qualcosa a vedere la prima squadra di A. E’ un altro mondo».
E finalmente domenica si inizia: «Debuttiamo con il Genoa, una buona squadra, solida. Sfida impegnativa, ma se partiamo bene riaccendiamo l’entusiasmo dell’anno scorso ed è fatta».
(Dal Corsport di oggi)