Gestire entrambe le competizioni non vuol dire essere sicuri di vincerle, ma parteciparvi dignitosamente e inseguendo finanche l'utopia di volerle vincere... Io credo che la Lazio possa partecipare ad entrambe senza problemi o comunque con gli stessi problemi di altri.
Del Napoli per esempio, che perde con Chievo, Parma e quasi con l'Atalanta per privilegiare una competizione che non vincerà di certo, ma che ha il dovere di vivere nell'utopia del successo perché questo è sport e non ragioneria.
Se fosse ragioneria... il Napoli manderebbe le riserve in CL e i titolari in campionato dove ha più possibilità, invece è sport e lo sport è sfida, è sogno, è ambizione.
Se fosse ragionaria... la Lazio schiererebbe le riserve in campionato e i titolari in EL, dato che in campionato non è sicuramente tra le favorite e l'EL probabilmente la giusta dimensione per le sue ambizioni. Ma la Lazio non è né sognatrice né ragioniera, per cui prende sottogamba l'Europa
e qualcuno dice pure "bene così".
Ma la partecipazione ai tornei europei, più o meno prestigiosi, non restituisce solo problemi, ma anche opportunità e vantaggi, anche per il campionato.
Nel 2000 vincemmo il campionato, ma ci sono stati momenti nei quali lo stesso sembrava perso.
Una prima volta a gennaio, quando due scialbi zero a zero a Reggio e a Cagliari ci fecero perdere terreno dalla Juve.
Un goal di Simeone in Coppa Italia contro i bianconeri ci ridiede entusiasmo, e la Lazio riprese a correre. Tutti ricordano il goal di Simeone a Torino, ma fu molto importante (per il campionato!) anche quello della Coppa Italia.
Una seconda volta con la sconfitta di Verona, quando scendemmo a meno nove. Senza le altre due competizioni in ballo che comunque rendevano viva la nostra stagione, sarebbe stato dichiarato il fallimento.
E invece il mercoledì dopo si trionfava in casa del Chelsea, il che ci consentì due giorni dopo di gufare "serenamente" la Juve a Milano...
Tornando ai giorni nostri, se per una fortunata circostanza e/o uno Zurigo in palla la prossima settimana passiamo il turno, la domenica dopo l'Udinese ce la mangiamo. Se usciamo, li affrontiamo come un esame in cui non siamo certi di essere preparati.
Le coppe servono. Anche per il campionato.
E servono per le competizioni future cui ambiamo di partecipare.
Se la Lazio va in CL, certo ci sarà bisogno di un intervento sul mercato. Ma quanti giocatori nuovi? Quattro? Cinque? Va bene, diamoli per scontati. E gli altri quindici della rosa, quelli che sarebbero i confermati? Sarà vantaggioso affrontare una CL con calciatori senza esperienza internazionale, che l'EL di quest'anno, per esempio, potrebbe dare loro? E con il ranking attuale, che l'EL avebbe (o forse avrebbo ormai potuto...) migliorare, cosa ci andiamo a fare in CL? A lottare per il terzo posto nel giorone, scendere in EL e sperare di uscirne per dedicarci al campionato?
Vincere insegna a vincere, stare in Europa insegna a restarci.
Nel minimizzare l'importanza di una eliminazione dalla EL,
gettiamo le basi per le future eliminazioni, in EL, in Coppa Italia, in CL o in qualunque competizione dove sia richiesta la capacità di disputare partite dentro fuori.