Per anni abbiamo letto critiche feroci nei confronti di Facco opinionista, sul nostro forum.
Nelle ultime settimane la firma di un noto e apprezzato utente - ora giustamente rimossa - recitava "Facco, almanacco ed etere // riducono l'uomo in cenere".
Le imbarazzanti degenerazioni della polemica da forum, mi vien da concludere. Fortuna che la morte "è na livella" e cancella tutte gli errori dei viventi.
Riposa in pace, Campione d'Italia. Ti sia sempre lieve la terra.
Caro amico, la morte, che in questi giorni mi ha fatto visita molto da vicino e mi ha dato parecchio modo di riflettere sul suo significato, non è l'occasione per riverniciare con colori sgargianti le vicende terrene di chi non è più: serve invece a capire, per farne tesoro in futuro, che il ricordo va coltivato in vita, non dopo. Da parte di tutti. La mia opinione sul triste mondo che circonda la Lazio non cambia di una virgola, nemmeno d'altra parte viene meno il mio "prendete fiato", di fronte alla cessazione delle vicende terrene di chicchessia.
A Mario Facco, un'iconografia scombiccherata ha consegnato il ruolo di comprimario nella squadra del '74. Un falso storico. Perché Facco l'anno prima, in una squadra che non ha nulla da invidiare a quella che vinse lo scudetto, era titolare, e la prima filastrocca immortalata in un celebre 45 giri proseguiva col suo nome, dopo quello di Pulici, cantava di Manservisi dopo Garlascheli e chiudeva con Chinaglia, nientemeno. Quella fu la squadra che diede vita al sogno, prima dell'altra che lo materializzò.
Facco nel '74 parti titolare, inciampò quasi subito in una terribile serata in Coppa, in tempi in cui le trasferte europee erano quasi sempre tremende avventure. Quattro giorni dopo, la Lazio completava una settimana di fuoco incassando tre gol dalla Juventus. Il Maestro inseri Petrelli e Facco non giocò quasi mai più. Una roulette cattiva aveva estratto il suo numero.
Quanto all'opinionista, tralascio le mie riflessioni, già abbondantemente note, sullo scarso rispetto nei confronti dei nostri totem, da parte di personaggi che alla Lazio hanno solo tolto, senza mai dare un solo calcio a un pallone per lei.