Stasera amichevole al nuovo Stadio Municipale (inaugurazione) di Breslavia. Partita mo0lto attesa in Polonia, subito infiammata da un'intervista dell'ex portiere della nazionale polacca Jan Tomaszewski (noto in Polonia per non essere certo diplomatico, malgrado sia un deputato) a "La Stampa".
Eccola:
http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/calcio/lstp/429309/Tomaszewski: "Non ho mai fatto la spia ma la mia Polonia è corrotta"L'ex portiere: «Abbiamo stadi troppo costosi e un ct imbroglione»MASSIMILIANO NEROZZI
INVIATO A WROCLAW
Da fenomenale portiere della Polonia terza ai Mondiali 1974 ne parava molte, da commentatore televisivo e neo deputato conservatore per «Diritto e Giustizia» ne spara troppe. Contro tutti: la Nazionale, il suo ct e la corruzione negli appalti di Euro 2012. Per Jan Tomaszewski, nato a Wroclaw 63 anni fa, è questo il motivo dell'accusa che hanno rovesciato su di lui: essere stato un informatore della «Sluzba Bezpieczeñstwa», l'SB, la polizia segreta della Polonia comunista. Da eroe di Wembley, quando con i suoi voli vietò all'Inghilterra il pass per la fase finale di quel Mondiale, a spia. «Ma non è vero, in quegli anni della politica non m'importava nulla. E poi il regime vietava fino ai trent'anni di andare a giocare all'estero. Potevi collaborarci?».
Jan Tomaszewski, le piace la nazionale italiana?
«Sì, da sempre siete tra i migliori, e anche ora vi state rinnovando bene. Penso possiate fare un bell'Europeo».
Da esperto, Buffon è ancora il migliore al mondo?
«Per me, sì. Come copre lui lo specchio della porta, non c'è nessuno. E poi dà grande fiducia ai compagni: quando sai di avere dietro uno così, giochi più traquillo».
Pare le piaccia meno la sua Polonia: perché?
«Calcio spazzatura. E poi ci sono tanti stranieri: gente che ha preso il passaporto polacco solo perché con la Francia o la Germania non avrebbe mai giocato».
Come il difensore Damien Perquis: perché la vuole querelare?
«Forse perché una volta ho detto che era spazzatura francese. Ma nel senso che dicevo prima: lui è nato in Francia, ma con quella nazionale non avrebbe mai trovato posto. Io li tratto come traditori: del calcio, ma traditori».
Chissà che dirà di Osvaldo o degli altri «oriundi» chiamati da Prandelli.
«Nulla, perché nel vostro caso è diverso. Quelli sono giocatori che hanno vissuto molti anni in Italia, e che ci hanno giocato. Lì si sono formati».
Ha criticato anche il granata Glik: non l'hanno neppure convocato.
«Il postino che porta i telegrammi per me è più veloce».
Ha stroncato Przemyslaw Tyton, portiere del Psv: che ha fatto di male?
«Quando ha giocato, ogni tiro era un gol. Fortunatamente per noi l'arbitro ne ha visto solo uno».
È ancora arrabbiato con Franciszek Smuda, il ct?
«È uno che ha imbrogliato. Le cose sono semplici: le regole dicono che dovrebbe avere un diploma di scuola superiore, e così non è. Punto. Non potrebbe fare il selezionatore».
Il calcio polacco è il più corrotto del mondo, ha detto.
«Le faccio solo un esempio. La scorsa stagione, per la finale della Coppa di Polonia, il ministero dello Sport ha premiato tre giocatori che erano stati condannati per episodi di corruzione. A me non sembra una cosa normale».
C'è stata corruzione negli appalti per le opere di Euro 2012?
«Secondo lei? Abbiamo gli stadi più costosi d'Europa. Se in Ucraina ne hanno fatti di bellissimi a 50-60 milioni di euro (in realtà la cifra è molto più alta, ndr) quello di Poznan è costato circa 200. E quello di Varsavia 500».
Negli anni 80 ha fatto la spia?
«No. È un'accusa che hanno costruito gli avversari politici, da quando sono entrato, indipendente, in “Diritto e Giustizia”. Forse per le cose che dico. Ma in quella storia non c'è nulla di vero».
E allora qual è la verità?
«Che da giovane amavo solo il calcio e la politica non m'interessava».
Però è stato scritto che collaborasse con l'SB.
«È vero, sono un collaborante: ma da qualche anno, e di calcio, per la televisione. In fondo sto collaborando anche ora, con lei».
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L'intervista, comprensibilmente, ha fatto molto scalpore in Polonia, nonostante l'abitudine alle "sparate di Tomaszewski.
Furore in Polonia anche per le nuove maglie della nazionale
specialmente per l'eccessiva stilizzazione dell'aquila, irriconoscibile, sopra la scritta Polska.