Restiamo umani

[Il lodolaio]

Frusta  in questo topic posta gli status FB del giornalista Giulio Meotti.

Giornalista che scrive sul Foglio, di idee cattoliche conservatrici e reazionarie e sostenitore in maniera fideistica delle ragioni dello stato d'Israele.
E' uno che per farsi notare cerca di spararle sempre più grosse per scatenare polemiche, come ha di fatto ammesso su Twitter quando la sua collega Antonella Rampino lo ha pesantemente cazziato per i suoi commenti sulle femministe.
Ci sarebbe da postare anche quello che ha scritto su Ratzinger e il '68 ma è inutile, visto che potete immaginare cosa abbia scritto.

Direi di passare oltre.

[Arch]

Non è riferito neanche alla lontana a te, Frusta, perché ti conosco e sei troppo intelligente nonché criticamente acuto per essere scambiato per un reazionario-fascista, però bisognerebbe riflettere su questa frase:

“Collocare sul medesimo piano il comunismo russo e il nazifascismo in
quanto entrambi sarebbero totalitari, nel migliore dei casi è
superficialità, nel peggiore è fascismo. Chi insiste su questa
equiparazione può ben ritenersi un democratico, in verità e nel fondo
del cuore è in realtà già fascista, e di certo solo in modo apparente
e insincero combatterà il fascismo, mentre riserverà tutto il suo odio
al comunismo”.
Thomas Mann, 1945

[disabitato]

Conosco gente nata e cresciuta in Unione sovietica, che avrebbe molto da ridire in merito all'affermazione di Mann.

[Frusta]

Frusta  in questo topic posta gli status FB del giornalista Giulio Meotti.

Meotti è un cattolico praticante e io non lo sono, ma la sua sbroccata nei confronti del duo che ha usato una prerifrasi pur di non chiamare "cristiane" le vittime di un attentato per non offendere la suscettibilità dei musulmani (molti dei quali finanziatori delle loro campagne elettorali) la condivido in pieno.
Da ateo non puoi pretendere che condivida anche il resto del suo pensiero. Ad esempio del disastro culturale rappresentato dal 68 penso tutto il male possibile ma che abbia dato la stura alla pedofilia mi sembra una stronzata.

Non è riferito neanche alla lontana a te, Frusta, perché ti conosco e sei troppo intelligente nonché criticamente acuto per essere scambiato per un reazionario-fascista, però bisognerebbe riflettere su questa frase:

“Collocare sul medesimo piano il comunismo russo e il nazifascismo in
quanto entrambi sarebbero totalitari, nel migliore dei casi è
superficialità, nel peggiore è fascismo. Chi insiste su questa
e quiparazione può ben ritenersi un democratico, in verità e nel fondo
del cuore è in realtà già fascista, e di certo solo in modo apparente
e insincero combatterà il fascismo, mentre riserverà tutto il suo odio
al comunismo”.
Thomas Mann, 1945

Arch, te l' ho detto a voce durante la lunga chiacchierata che ci siamo fatta in macchina mentre viaggiavamo verso la Toscana: io durate il fascimo SONO SICURO che sarei stato antifascista. Magari mi avrebbero sbattuto al confino come i (pochi) antifascisti veri di quel periodo.
Della maggior parte degli "antifascisti" di adesso NON ne sono sicuro, ma proprio per niente.
Questo tenuto conto del numero dei seguaci del pensiero unico di allora che in una notte sono diventati seguaci del pensiero unico del giorno dopo.
P.s.
Quando mi citi Thomas Mann con me sfondi sempre una porta aperta, quindi il concetto della citazione, almeno per quel che riguarda gli italiani, è più che reale, e lo si è visto il 18 aprile del 1948.
Il bello è che io ora benedico quella data, anche se, incautamente se fossi vissuto in quel periodo ed avessi subito il fascismo, forse avrei votato per il fronte popolare.
Per poi pentirmene amaramente se per disgrazia fosse capitato anche a noi di vivere sotto quella abarrazione.

Te la dico io.

Da una parte, ci si rende conto dei contesti storici e della specificità di certi individui in tali contesti: e il feroce Berjia fu liquidato, fisicamente, dagli stessi sovietici in quanto "nemico del popolo".

Tu invece dal maccartismo non sei mai venuto fuori. E siamo nel 2019. 

McCarthy vedeva comunisti dappertutto, io adesso in giro di coomunisti non ne vedo nessuno.
Adesso vedo solo ex comunisti che hanno hanno rinnegato la loro ideologia: prima stavano col popolo ora con le èlites, prima amavano la cultura occidentale (un esempio è Arch che cita Mann) ora la odiano al punto di abbracciare l' invasione del movimento politico mascherato da religione che si chiama Islam, cioè la cosa che più somiglia al concetto di quel fascismo che a parole dite di combattere.
Lo sai che io al vostro antifascismo non ci credo per niente, si?
 

[ThomasDoll]

gli è che l'URSS rispetto all'Italia è stato un mondo lontano che ha fatto quello che di orrendo ha fatto, oltre a dare un contributo decisivo per distruggere il nazismo, scacciando via dal suo suolo ghiacciato anche degli scalcagnati invasori italiani mandati a morte sicura dallo schifoso dittatore di Predappio.
Il nazismo invece rispetto all'Italia è stato alleato prima e occupante poi, sostenuto dallo zelante avanzo del regime totalitario locale, di cui ancor oggi si dice abbia fatto cose buone.
Trovi le differenze chi ha buona volontà, chi non le scorge rientra nella descrizione del Grande Scrittore.

[ThomasDoll]

(cosa c'entri poi questo con la guerra santa invocata dal Foglio di Ferrara e da Frusta non saprei)
aggiungerò una chiosa:

longo è lo cammino ma grande la meta.

[cartesio]

gli è che l'URSS rispetto all'Italia è stato un mondo lontano che ha fatto quello che di orrendo ha fatto, oltre a dare un contributo decisivo per distruggere il nazismo,

ma solo quando i nazisti le sono saltati addosso. Fino ad allora era stata loro alleata - patto Molotov Ribbentrop - e ne approfittò per portare la dittatura in paesi che recuperarono l'indipendenza solo mezzo secolo dopo.
Da Wikipedia:

contraenti si impegnavano a non aggredirsi reciprocamente, a non appoggiare potenze terze in azioni offensive e a non entrare in coalizioni rivolte contro uno di essi. L'accordo inoltre definiva in base ad un «Protocollo segreto» anche le rispettive sfere di influenza corrispondenti ai loro obiettivi di espansione: in questo modo l'URSS si assicurò l'annessione della Polonia orientale, i Paesi Baltici e la Bessarabia, mentre la Germania si vide riconosciute le pretese sulla parte occidentale della Polonia[2].

[Frusta]

...

Più su, rispondendo ad Arch, ho ricordato che il 18 aprile del 48 dimostra che la diffidenza degli italiani verso il comunismo non venne scalfita nemmeno dalla tragedia di una guerra che li aveva devastati.
Ho detto pure che, se fossi vissuto in quel periodo ed avessi subito il fascismo magari avrei pure votato per il fronte popolare.
Cosa che avrebbe fatto (potenzialmente, se avesse votato in Italia) Thomas Mann proprio in virtù della frase riportata da Arch.
Per gli stessi miei (i miei sono ipotetici, i suoi erano reali) motivi.
Cerco di spiegarmi meglio: Mann aveva subito il nazismo pagandolo con l' esilio e con l' ostracismo della sue opere, mentre in realtà del comunismo non sapeva nulla.
Ripeto: Mann nel 1945 del comunismo non sapeva nulla.
Stessa cosa sarebbe successa a me se fossi vissuto in quel periodo: sarei (di questo ne sono certo) stato antifascista, avrei subito l' esilio, il confino o chissà cos' altro, ed il 18 aprile l' avrei pensata come Thomas Mann.
Sbagliando. Perché né io né Mann (Mann scrisse quella frase nel 45 e morì un anno prima dell' invasione dell' Ungheria) sapevamo un cazzo del comunismo.
E dello stalinismo in particolare men che meno.
Perché, io, soltanto qualche decennio più tardi mi sarei reso conto che il PC d' Italia di Bordiga, Repossi, Terracini e Fortichiari, nel 1921-23, era assai più "autonomo" da Mosca di quello di Gramsci del 1926 (Lione), per non dire di quello stalinizzato di Togliatti, Secchia, Longo e Scoccimarro.
E solo moooolto più tardi avrei saputo che Togliatti, inizialmente buchariniano, sarebbe diventato un perfetto stalinista. 
Ora, come chiunque minimamente interessato alla vicenda, so che il buon Palmiro fu vice-segretario della terza internazionale nell'epoca del grande terrore, che fu responsabile con Dimitrov della decapitazione sanguinosa del pc polacco; dei crimini staliniani contro anarchici, poumisti, trotzkysti durante la guerra di Spagna; dell'internamento nei gulag di tanti comunisti italiani rifugiatisi in Urss per sfuggire alla dittatura fascista; che appoggiò l'alleaza nazi-comunista e la spartizione della Polonia fra baffino e baffone; che appoggiò i titini fino alla scomunica del pc jugoslavo da parte di Mosca; che approvò tutti i crimini staliniani anche nel secondo dopoguerra; che approvò la repressione nel sangue della rivoluzione antistalinista ungherese e la fucilazione del leader comunista "traditore" Nagy; che appoggiò le cospirazioni antikruscioviane dei neostalinisti fino alla morte (memoriale di Yalta, con una certa faccia tosta presentato come prova della sua conversione democratica), e che, quando morì, morì in quella che considerava la sua vera patria, e cioè nella Russia del comunismo repressivo e sanguinario di cui era stato complice e connivente.

Questo per dire che Mann fosse vissuto almeno altri 20 anni non so se avrebbe riscritto quella frase.

P.s.
Ho dato un' occhiata a  quello che ho appena scritto e premo l' invio (  con tutto l' ottimismo di cui dispongo) sperando di essere compreso.

[Zapruder]

La citazione, tra le altre, del patto Molotov-Ribentropp quale "alleanza", dimostra già da sola la visione fideistica e non certo storica di chi la propone.

Peraltro



qui in mezzo stalinisti non ne vedo.

Ci si preparava a un conflitto, senza tanti riguardi per nessuno. Da nessuno.

[cartesio]

Non ne vedi perché guardi la foto sbagliata. Questa è più pertinente.



Von Ribbentrop è quello con i baffi e gli occhiali, seduto.

[cartesio]

La firma del patto Molotov von Ribbentrop è del 23 agosto 1939, l'1 settembre la Germania invade la Polonia, seguita dall'URSS il 17 settembre. Da https://en.wikipedia.org/wiki/Invasion_of_Poland:

On 17 September, the Soviet Red Army invaded Eastern Poland, the territory that fell into the Soviet "sphere of influence" according to the secret protocol of the Molotov–Ribbentrop Pact; this rendered the Polish plan of defence obsolete.[16] Facing a second front, the Polish government concluded the defence of the Romanian Bridgehead was no longer feasible and ordered an emergency evacuation of all troops to neutral Romania.[17] On 6 October, following the Polish defeat at the Battle of Kock, German and Soviet forces gained full control over Poland. The success of the invasion marked the end of the Second Polish Republic, though Poland never formally surrendered.