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"Il nostro obiettivo è la Champions"
Reja: "Possiamo essere noi la rivelazione. Di scudetto non parlo solo per scaramanzia". Alle 20,45 biancocelesti a caccia della quarta vittoria consecutiva. Tridente Sculli-Klose-Cisse.ROMA - «Possiamo essere noi la vera sorpresa di questo campionato». Reja non ha dubbi. Lo scudetto però, almeno a parole, resta un tabù. A Formello è vietato pronunciare la parolina magica e il tecnico spiega perché: «Fa piacere che ci considerino. Anche l’anno scorso eravamo in testa e tutti dicevano che dovevano stare attenti con noi ma per scaramanzia non voglio parlarne. Bisogna mettere gli ammortizzatori quando stai così in alto, altrimenti se cadi ti fai male».
Dopo tre vittorie di fila, la Lazio non vuole certo fermarsi ora. Per Reja la sfida di questa sera contro il Catania è un «un esame di maturità». Soprattutto in un momento in cui all’euforia per i buoni risultati che hanno portato i biancocelesti al secondo posto solitario si contrappone l’emergenza per i tanti infortuni tra i centrocampisti. Dopo la ricaduta di Mauri, alla lista degli infortunati si sono aggiunti Gonzalez, Hernanes, che dovrebbe tornare domenica a Cagliari e Matuzalem (edema alla coscia sinistra, rientro previsto il 19 novembre a Napoli). Il goriziano non si piange addosso e indica la strada da seguire: «La mia volontà e quella del presidente è centrare un posto in Champions League. Finora stiamo lavorando bene ma i conti si fanno alla fine. Rispetto all’anno scorso forse abbiamo più personalità, più esperienza. Non siamo impeccabili, visto che qualche errore dal punto di vista tattico c’è stato. Se riusciremo a colmare queste lacune, potremo diventare una squadra importante. In questo momento è fondamentale una Lazio determinata, tesa e in forma fisicamente. Poi dovremo crescere tutti insieme per arrivare alla perfezione e all’armonia del gruppo».
Reja insiste molto sull’importanza dell’intera rosa: «Molte volte si parla di Klose, Cisse, Hernanes. Ma dimentichiamo Rocchi, Kozak e tanti altri che pur non giocando sono fondamentali». Discorso a parte per Cisse, per il quale l’astienza da gol sta diventando un vero e proprio incubo: «Non ci deve pensare, deve capire che non è importante segnare, ma che la squadra vinca. Lui è fondamentale quando si mette al servizio dei compagni, fa i movimenti giusti. È questo il Cisse che voglio».
Ieri prove a Formello, si va verso un 4-3-3 con Marchetti tra i pali, difesa con Konko, Biava, Stankevicius, in vantaggio su Diakitè e Radu. Nel mezzo Brocchi, Ledesma e Lulic con il trio d’attacco formato da Cisse, Klose e Sculli.(ass)
Mercoledì 26 Ottobre 2011
di Enrico Sarzanini
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