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“Ho smesso, ma mi tengo in forma eh… Vado sempre a correre, è una cosa mentale: sfogo i miei pensieri mentre mi alleno. Anche se le ginocchia cominciano a farmi male: tra un po’ avrò bisogno delle protesi tipo skateboard…”. Fabio Vignaroli ha appeso gli scarpini al chiodo, dopo l’esperienza alla Lazio ha viaggiato per il mondo. Ha giocato in Grecia, in Australia e a Malta. Quella biancoceleste resta l’esperienza in carriera con più pressioni. Queste le sue parole ai microfoni di Radio Incontro Olympia:
“Non ero e non sono mai stato un fenomeno, però oh, io sono stato al Parma e lì ho disputato una semifinale di Coppa Uefa. Non credo sia da tutti. Alla Lazio ho pagato colpe non mie, appena arrivato il ds Sabatini mi disse che fosse stato per lui non mi avrebbe mai preso. A fine stagione mi propose di rimanere, ma ormai avevo deciso di andarmene. Ricordo che in una partita venni fischiato al momento dell’ingresso in campo, non capivo il perché, non c’era motivo. In fondo, non avevo fatto niente di male. Era mia la colpa di essere stato acquistato nell’estate della Champions? Che poi in quegli anni, dopo di me, non ricordo tutti questi fenomeni arrivati in biancoceleste…”. Un commento sulla Lazio attuale:
“Tare ha molti contatti, sa lavorare bene”, conclude Vignaroli.
“In questi anni la società è cresciuta come struttura e potenziale economico. Anche su Inzaghi, dico la verità, non avrei scommesso 10 euro. Non avevo intravisto in lui quest’attitudine. Invece gli faccio i complimenti, è bravo, sta facendo veramente bene”.
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