www.gazzetta.itLa squadra di Reja non riesce a vincere in Europa League: finisce 1-1 in casa dello Zurigo. Nikci risponde al vantaggio di Sculli dopo sessanta secondiC'è una Lazio da primo tempo, e un'altra in modalità ripresa. Spenta e prevedibile la prima, rabbiosa e aggressiva la seconda. In Europa League, come nel derby della Capitale. Ma, soprattutto, c'è una Lazio con Klose e una senza il tedesco. Il giochino è fatto, e la Lazio mantiene ancora il numero 0 nella casella delle vittorie in Europa League. Chiude uno a uno in casa dello Zurigo: illude Sculli al 22', Nikci fa pari un minuto dopo. L'astinenza in Europa continua.
SCORIE DA DERBY — La linea di confine tra una partita noiosa e un bel giovedì sera europeo è quel concentrato di emozioni che riempie la cronaca in poco più di sessanta secondi. Riavvolgere il nastro, e pronti con il rewind. Il 22' è il minuto dell'illusione: Sculli fa da prestigiatore e trasforma in oro un anonimo calcio d'angolo. Bravo il laziale: controlla, si gira e firma l'1-0, al punto da far saltare dalla sedia anche Reja (squalificato) che segue la sfida dalla tribuna. Ma, appunto, è tutta un'illusione. Perché il 23' è il minuto del risveglio, o forse sarebbe più giusto scrivere della dormita. La Lazio sembra addormentarsi, e Nikci - tutto solo - ne approfitta per tagliare la difesa e bucare Marchetti. Uno a uno, e l'illusione di Sculli è già finita. A Zurigo oltre temila tifosi laziali, ma la Lazio spumeggiante del derby non perviene. La squadra di Reja preferisce tenere palla tra i piedi, ma le manca l'ultimo guizzo: impreciso Cisse, girano a vuoto Hernanes e Gonzalez. In regia molto lento Cana, che costringe Matuzalem agli straordinari, e causa due pericolosi calci di punizione tra il 35' e il 39': sul primo ci vuole un super Marchetti per evitare il raddoppio svizzero. Tanto equilibrio, forse troppo: Lazio poco brillante. Saranno le scorie del derby.
RIVOLUZIONE BIANCOCELESTE — Le telecamere non lo inquadrono, ma c'è da scommettere che Reja non sarà stato per nulla soddisfatto della prima metà gara. Nell'intervallo altro che thè caldo; e allora, ecco la rivoluzione biancoceleste. Fuori uno spento Cana, dentro capitan Rocchi. La Lazio passa dal 4-2-3-1 al 4-3-3, ma soprattutto cambia lo spirito. Più aggressiva, più determinate ed è devastante dalla cintola in sù: al 12' Sculli sciupa, al 13' lo scarico di Hernanes fa tremare i pugni di Guatelli, al 14' impreciso l'ottimo Matuzalem. In mezzo c'è anche uno strafalcione di Radu, al 18', ma è la sagra degli errori e allora Alphonse decide di graziare Marchetti. Assalto all'arma bianca, la Lazio non molla: Reja - che vuole vincere - mette dentro anche Ledesma e poi Kozak. Ma l'occasionissima si sviluppa lungo l'asse Rocchi-Cisse: la frustata del francese è terribile, ma Guatelli si guadagna la copertina salvando il risultato. Il pari non si schioda, e la Lazio (a 2 punti, con Zurigo e Vaslui) fa un altro passettino nel gruppo D. Deve ringraziare lo Sporting Lisbona (a 9 punti, punteggio pieno) che vince: i giochi per il secondo posto sono ancora tutti aperti.