In vari articoli odierni la nostra aquila é stata ribattezzata Olympia con la y.
Perché, mi chiedo?
Probabilmente qualche solerte "giornalaio" (sempre il massimo rispetto per gli edicolanti) ha pensato di interpretare il nome nella sua accezione francese (si pronuncia olimpià) per indurre i "seguaci non pensanti" ad assimilarla con significato dispregiativo alla attrice francese de "Il marchese del Grillo" che, appunto, si chiamava così. Da questo hanno derivato che la signora in questione esercitasse il mestiere più antico del mondo, giustificandolo con la frase della canzone della colonna sonora del film:"....mia cara Olympia mettete in pompa che.......".
Vorrei far capire a chiunque abbia acquisito questo concetto e, naturalmente soprattutto, ai "romaioli",
che "mettete 'n pompa" in italiano significa "vestiti elegantemente"; questo significato viene tuttora utilizzato quando si parla di "cerimonia in pompa magna" che significa appunto" cerimonia estremamente sontuosa ed elegante" e non "mucchio di invitati ad un banchetto che si dedicano sfrenatamente al sesso orale...."
Colgo l'occasione per evidenziare anche un interessante articolo apparso sulla rivista Focus di ottobre 2010, n°216, dove è dedicato un servizio dedicato alle "escort" che hanno fatto la storia; a pag.96 c'è un occhiello che recita così:
"ACCA LARENZIA, LA VERA "LUPA""
La mamma di tutte le lucciole (che spiego sempre a coloro che non vogliono capire, non sono quei simpatici insetti luminescenti che allietavano le nostre notti estive di bambini) è una
leggenda:
Acca Larenzia, madre adottiva di Romolo e Remo(lo). racconta il
mito che i gemelli, abbandonati al fiume in una cesta, furono allattati da una lupa e trovati dal pastore Faustolo, che li portò alla moglie Acca Larenzia....... Lo storico Tito Livio dice che la balia dei gemelli fu una "lupa", termine con cui i Romani indicavano una prostituta (da qui, appunto, il "Lupanare"), Acca Larenzia. Possibile che lei esercitasse la professione tra i pastori della campagna laziale? .........
Quindi, purtroppo, lo stemma DELLA NOSTRA CITTA' si richiama alla leggenda di una prostituta; voglio far notare, sempre ai nostri "lontanissimi parenti", che lo stemma del quale si sono abusivamente impossessati è invece di dominio della città di Roma e lo stanno utilizzando in maniera "impropria" sulla loro mercanzia; da cittadino di Roma, residente e pagante le tasse, mi chiedo come mai questi abusivi non debbano pagare alla comunità il diritto di sfruttare il marchio e l'immagine della città, onere a dire il vero dovrebbe essere molto cospicuo visto che si ergono a paldini dell'immagine di Roma nel mondo (N.d.M. ne farei molto volentieri a meno
).
Questa è una osservazione diretta ai legali presenti sul forum e avrei il piacere di poter leggere cosa ne pensano (in amicizia, eh
): se non ricordo male due o tre esercizi fa, vendettero "il marchio" ad una società terza per un importo di 125 milioni di euro, artificio contabile per portare attività in un bilancio altrimenti in perdita secca. Mi direte: ma anche Lazio (e Juventus, se non sbaglio) non hanno fatto lo stesso? Certamente, ma loro almeno hanno ceduto qualcosa di loro proprietà e non qualcosa che, per quello che mi pare di capire, è stato usurpato al Comune di Roma e, quindi, a tutti noi cittadini.
Se ciò fosse dimostrabile, potrebbero entrare nelle asfittiche casse comunali qualche decina di milioni di euro l'anno per lo sfruttamento del marchio e dell'immagine della città eterna.
Scusatemi se mi sono dilungato, ma non ce la faccio proprio più a sentire le loro caxxate ed a accettare i loro soprusi.