Novara ormai in A, troppa differenza oltre al vantaggio del campo e del doppio risultato.
purtroppo questa regola dell'espulsione spesso rovina le partite,e dal canto poi levando l'unico tecnicamente forte davanti, ha chiuso la partita. troppa celebrità in pochi mesi fa male.
Partita rovinata, ed è un vero peccato, ma me la prenderei soprattutto con Cesar: dopo un quarto d'ora un gol in meno è preferibile a un uomo in meno, e data la frequenza di certe situazioni un difensore dovrebbe saperlo.
La mossa di Dal Canto è un esempio di oltranzismo tattico: sul piano puramente teorico, togliere il giocatore che corre meno per la squadra, evitando di toccare difesa e centrocampo coi loro delicati equilibri, ha un senso; tecnicamente togliere il più forte, ma soprattutto il più dotato di spunti in una partita nella quale si dipenderà giocoforza anche dagli episodi, significa tagliarsi gli attributi.
Non è difficile capire quale delle due considerazioni andasse privilegiata: ma per chi si ubriaca di schemi l'ideologia e la partita preparata in settimana - per non dire un certo dualismo con gli elementi migliori, che mettono in discussione la supremazia assoluta del gioco d'insieme e i meriti esclusivi di chi l'ha costruito - vengono prima della realtà.
Altra decisione ispirata da scarsa saggezza l'accantonamento di Ardemagni a favore del presunto titolare Vantaggiato, che ricorda - con le dovute proporzioni - il ripescaggio di Vialli nella semifinale del '90 contro l'Argentina.
Quando i componenti di uno schieramento trovano fra di loro un'alchimia quasi magica e imprevista, meglio non svegliarsi dal sogno. E pazienza se quelli inizialmente considerati più forti rimangono fuori: le gerarchie tecniche cambiano, anche casualmente e in corso d'opera, ma occorre un po' di elasticità per capirlo.
A scanso di equivoci: la stagione di Dal Canto rimane da incorniciare, e qualora dovesse arrivare la promozione a tavolino sarà il primo ad averla strameritata.
Gli mancano un po' di umiltà e realismo, che a soli 36 anni ha tutto il tempo per acquisire: se ci riesce, ha davanti a sé una signora carriera.
Vicenda curiosa invece quella del suo collega Tesser, passato da una promettente stagione con la Triestina a una serie di esoneri - mai chiarito quello di Cagliari alla prima giornata: dovuto a qualche picco impazzito nell'encefalogramma di Cellino o ad altro? - e quindi ad un doppio salto con un gioco a livelli tecnici sudamericani.
Lì i giocatori c'erano, forse più che al Padova, ma se Rigoni è passato da ex promettente mezzapunta a uomo di qualità del centrocampo, e Bertani da sconosciuto 27enne a elemento decisivo, significa che qualcuno li ha saputi valorizzare.
Bel ritorno, sapore di calcio antico e una società organizzata con strutture sportive all'avanguardia: un avversario che sarà piacevole incontrare.