Autore Topic: SS Lazio- Hellas Verona le pagelle  (Letto 3490 volte)

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Panzabianca

Re:SS Lazio- Hellas Verona le pagelle
« Risposta #20 : Martedì 20 Febbraio 2018, 11:00:55 »
Devi esultare.

Online Davide

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Re:SS Lazio- Hellas Verona le pagelle
« Risposta #21 : Martedì 20 Febbraio 2018, 11:05:45 »
Si...ok....1 punto x te...

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Offline Fabio70rm

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Re:SS Lazio- Hellas Verona le pagelle
« Risposta #22 : Martedì 20 Febbraio 2018, 13:53:58 »
STRAKOSHA s.v.-Più che di clean sheet bisognerebbe parlare di clean gloves. Giornata di riposo contro l’avversario più innocuo e imbelle affrontato in stagione. Si fosse giocato nella città scaligera, col suo clima più rigido, avrebbe rischiato un raffreddore.

WALLACE 6.5-Gioca a tratti da attaccante aggiunto, dimostrando migliore senso tattico rispetto al suo allenatore che insiste con tre centrali di ruolo anche contro il nulla. Iniziative interessanti anche se poco fortunate sia nelle conclusioni aeree sia nel tiro da fuori, una bella chiusura e qualche incertezza dietro. Complessivamente ingiudicabile come difensore puro.

DE VRIJ 6-Quando abbassa la tensione dopo il raddoppio, la Lazio si scopre inerme e vulnerabilissima – in questo caso senza conseguenze – persino contro l’esercito dei fucili giocattolo. Una lacuna di squadra e di testa, naturalmente, cui il difensore teoricamente più forte non si sottrae. Ordinaria amministrazione, e davvero nulla di più.

RADU 6.5-Come già sottolineato, il test per i singoli componenti del reparto arretrato era scarsamente probante. Eppure è l’unico a trasmettere, anche in quel contesto, una sensazione di sicurezza. Senza sbavature.

MARUŠIĆ 5-Disordinato tatticamente e nelle scelte di gioco, impreciso nell’esecuzione. Un altro entrato nel tunnel dopo un inizio di stagione con ben altre premesse: troppi i casi di questo genere. Se per Luis Alberto e Immobile – soprattutto il secondo, dal valore più nitidamente definito – si può pensare almeno in parte a un rientro nei ranghi, per lui la sensazione è piuttosto quella di un apprendistato interrotto, con relativo contraccolpo e regressione nelle competenze acquisite. Una situazione non solo individuale, si direbbe.

MILINKOVIĆ-SAVIĆ 6-Smista il pallone, più che aggiungere qualcosa di illuminante, su alcune delle principali azioni. Fornisce un contributo, ma fare la differenza è un’altra storia. A tratti ha ricordato le approssimazioni e l’incompiutezza del periodo in cui si cercava di adattarlo a mezzala.

PAROLO 7-Libero da eccessivi compiti di copertura, sulle sue spalle gravava soprattutto la continuità nell’alimentare la manovra: ed è uno dei non molti aspetti in cui la prestazione di squadra non ha conosciuto pause. Prova di notevole affidabilità.

LULIĆ 6.5-Puntuale su qualche pallone che ballonzola più del dovuto nell’area biancoceleste. I suoi limiti vengono sollecitati da una squadra che in quella posizione è abituata a trovare maggiore qualità, ma la pagnotta è guadagnata e sufficientemente gustosa anche stavolta.

LUKAKU 5-La gara a vocazione quasi esclusivamente offensiva gli offre un palcoscenico tutto per lui, sul quale continua a balbettare e a concludere poco. Difficile non pensare ai suoi momenti più promettenti come a un fuoco di paglia.

LUIS ALBERTO 7-Sia pure con esiti alterni, il gioco della Lazio è lui. Più che un merito personale, sembra un grave limite collettivo.

IMMOBILE 6.5-Quando ciabatta malamente fuori un paio di conclusioni non impossibili, si comincia a sospettare uno scambio di persona. Nella ripresa esce dallo schermo del film horror che l’ha inglobato nell’ultimo periodo, e anche la squadra trova la chiave di una partita sempre più a rischio. Fondamentale per la Lazio che si sia sbloccato, anche psicologicamente, in maniera non episodica.

LUIZ FELIPE 6.5-Una bella chiusura nel suo stile – si può cominciare a parlarne in questi termini – al centro dell’area, un paio di uscite palla al piede con disarmante eleganza e avversario lasciato sul posto. Sensazioni d’antan, di quando il calcio era ancora il gioco più bello del mondo. Non è facile meritare un voto positivo con uno spezzone in una partita finita, lui ci riesce.

MURGIA 6-Vicino a Luis Alberto, al quale fornisce in un paio di giocate un interlocutore nella stessa lingua calcistica. Un segnale di vita che, al pari di certi punticini in classifica, si spera faccia soprattutto morale.

CAICEDO s.v.-Entra quando la squadra cerca un palleggio un po’ accademico. Non è materia per lui, anche con più minuti e opportunità a disposizione.


INZAGHI 5-Modulo, soluzioni, uomini da mandare al tiro: tutto immobile con la minuscola, come se la squadra fosse quella di tre mesi fa.
Se Immobile con la maiuscola non si fosse sbloccato in proprio, di quale risultato si starebbe parlando?
Preoccupante, non solo per giovedì.

La penso come Er Matador.

Diciamo ieri sera una convalescenza....
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!