Autore Topic: 5 agosto 2005-5 agosto 2011  (Letto 1568 volte)

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sfumatura

5 agosto 2005-5 agosto 2011
« : Venerdì 5 Agosto 2011, 19:26:51 »
Giuliano sono 6 anni che è volato via, come fanno le Aquile..e lui è stato davvero... l'Aquila.

Ogni volta che la Lazio ha una gioia, una soddisfazione, o ha alzato una Coppa, ho pensato a lui e a quel gol che aveva permesso che quella gioia fosse reale.

Oggi ero emozionata nell'aspettare il sorteggio europeo e il mio pensiero è volato sempre a lui....

Grazie per tutto e Forza Lazio :band2:

Offline DinoRaggio

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Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #1 : Venerdì 5 Agosto 2011, 19:33:55 »
Nella Storia della Lazio.

Eternamente grati.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

bak

Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #2 : Venerdì 5 Agosto 2011, 19:37:21 »
Anche tu nel paradiso degli eroi... ciao Giuliano




Offline jegue98

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Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #3 : Venerdì 5 Agosto 2011, 19:39:04 »
Giuliano, quel suo goal memorabile, quello sguardo tenero e quell'uscita di scena prematura... una grandissima Aquila!
Never change the way you are...

Offline BobLovati

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Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #4 : Venerdì 5 Agosto 2011, 19:58:52 »
grazie Giuliano; nei nostri ricordi per sempre !
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Rupert

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Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #5 : Venerdì 5 Agosto 2011, 20:02:13 »
Ad un passo dal baratro ci hai salvato.
Grazie Giuliano....sarai sempre con noi!
"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!

Offline rione 13

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Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #6 : Venerdì 5 Agosto 2011, 21:40:12 »
per sempre Giuliano Fiorini.

Offline Fraplaya

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Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #7 : Venerdì 5 Agosto 2011, 23:39:37 »
C'ero...li la Lazio mi e' entrata per sempre nel cuore, fino a far parte di me, per sempre....grazie Giulano!

(OT perche' Poli non se lo fila nessuno?)
Imho
"l'attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa fa vincere le partite" (V.Lombardi)

Offline giamma

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Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #8 : Venerdì 5 Agosto 2011, 23:43:55 »
Anch'io c'ero e ancora non riesco a smettere di ringraziarlo. :-*
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline Sanfatucchio

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Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #9 : Venerdì 5 Agosto 2011, 23:46:18 »
Ciao Giuliano

Offline Fabio70rm

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Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #10 : Venerdì 5 Agosto 2011, 23:59:51 »
Ciao Giuliano.

(Davvero perchè Poli lo ignorano tutti?)
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Matita

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Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #11 : Sabato 6 Agosto 2011, 00:46:42 »
Presente, oggi e allora.

Grazie grande Bomber !
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline Bus 142

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Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #12 : Lunedì 8 Agosto 2011, 11:43:55 »
Ciao Giuliano.

(Davvero perchè Poli lo ignorano tutti?)

Perchè Giuliano era uno quasi come noi.
Intendo dire .. come giocava a pallone.
Un non campione con un cuore enorme!
Quei giocatori che rimangono per sempre.
SEMPRE!

Offline cuchillo

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Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #13 : Lunedì 8 Agosto 2011, 14:27:18 »
Lo scrissi subito dopo la dipartita di Fiorini e lo postai su LN.
L'ho conservato. Strano, di solito butto tutto quel (poco) che scrivo.
Pieno di retorica, lo so. Lì per lì non me ne accorsi.
Lo riposto. Per chi vorrà perderci qualche minuto.




In morte di Giuliano Fiorini

Quel fisico da rockstar eternamente in sovrappeso, quegli occhi pallati alla Marty Feldman, quel viso rugoso, solcato, scavato dalla fatica, pari a quella di un pescatore deandreiano.
Eppoi, quei capelli sempre sudati, spettinati, l’adipe depositato sui fianchi, quella schiena sempre ricurva, quelle movenze da bisonte del vecchio west, grave ma in fondo dispettosamente agile.

Cos’aveva dell’atleta, Giuliano? Nulla. Sembrava appena uscito da una balera emiliana o da una tavolata di amici a piadina e lambrusco. No, non è un luogo comune. Giuliano aveva proprio la silhouette, l’aspetto, il sapore di un emiliano doc. L’emblema dell’abbondanza mai fine a se stessa, dell’opulenza sofferta e ben gestita, dello svago dopolavoristico. L’emblema di una terra così romanticamente legata all’idea della “resistenza”, della “ribellione”, della “lotta contro l’oppressore”.

Non so perché, ma nel mio immaginario Giuliano Fiorini lo accosto a un altro modenese - mirabilmente raccontato da un film Gigi Magni – ovvero Angelo Targhini, giovane carbonaro e cospiratore decapitato a Roma per volontà del governo pontificio.
Sarà per quello sguardo un po’ paraculesco, per quel suo fare dissacrante e dissacratorio, per il coraggio e l’incoscienza o forse per il coraggio dell’incoscienza. Sarà perché in fondo, ancorché consumato, Giuliano Fiorini, come Angelo Targhini, non era affatto vecchio quando divenne “Eroe”: 29 anni. Pochi, in fondo.

Sì, perché “Eroe” non è chi fa qualcosa di straordinario…ma è chi fa qualcosa di straordinario UNA VOLTA SOLA. In questo è consistito l’eroismo di Giuliano.
Piola, Chinaglia, Signori, Nesta: immensi campioni, grandissimi idoli, miti. Ma eroi no. L’eroismo è la sublime realizzazione di un atto nell’istante, nell’istante unico e irripetibile, nell’istante che divide la vita dalla morte, l’esistenza dalla sparizione, la gloria dalla resa.
Giuliano Fiorini è stato quell’”atto”, quell’”atto” che ci ha tenuto in vita, che ha tenuto in vita un popolo, aggrappato alla vita mani e piedi, unghie e denti.
E lo ha fatto in un modo innaturale, non suo, con un gesto tecnico che non gli apparteneva. Un gol alla Gerd Muller, oggi diremmo alla Romario o alla Salas…Quel tocco di punta da mariuolo, alla malandrina.

Li ricordo tutti e 10 i gol di Giuliano in quei 2 anni di Lazio.
In particolare, il primo che vidi allo stadio. Al tempo avevo 11 anni e lo stadio, mio padre-accompagnatore, me lo “centellinava”…Ma il giorno di Lazio-Modena, Fiorini contro la sua città, mio padre, alla mia richiesta di andare alla partita, mi disse subito di sì.
Dopo 14 minuti Giuliano prende palla al limite dell’area, spalle alla porta, si gira in una manciata di secondi, a modo suo, e tira una ciabattata all’angolino. 1-0: esplosi di gioia. Era solo la decima di campionato, ma sentivo che potevamo salvarci. Poi, una volata (si fa per dire) di Giuliano sulla fascia destra, palla in mezzo per Poli ma un difensore modenese la butta dentro da solo…2-0. Finirà 4-2 in un mare di affanni, come sempre quando gioca la Lazio. Uscii dallo stadio convinto che proprio Giuliano ci avrebbe salvato e ne fui ancora più convinto dopo Lazio-Triestina: punizione rasoterra all’angolino, proprio all’ultimo minuto che ci regala un insperato pareggio dopo un assalto all’arma bianca.

Poi, è storia che sappiamo tutti. Lazio-Vicenza, anzi, all’epoca ancora Lanerossi. Quell’insolito numero 11, la corsa folle sotto la curva, lo slip color beige, eppoi lacrime, lacrime e lacrime. Le sue, le nostre. Il fischio finale di D’Elia, la speranza di poter esserci ancora. Poi, l’esilio a Venezia, quasi garibaldino. 2 anni di amore, di imperituro amore.

Volli conoscerlo, vederlo da vicino. 3 mesi fa passai nella sua ricevitoria per incontrarlo, era sabato mattina. “Giuliano non c’è: è fuori tutta la settimana, anche domani” - mi dissero. Mah, pensai io. Qualcosa mi dice che non è in vacanza, né in viaggio d’affari. Poi, un mio collega e amico bolognese: “Fiorini sta molto male…Ne parlavano oggi su un sito di tifosi rossoblu…”
Capii che forse non l’avrei mai visto in volto, che non gli avrei mai stretto la mano, che non avrei mai potuto dirgli semplicemente “grazie”.

Ciò che è stato Fiorini per la Lazio e per i suoi innamorati è qualcosa che eccede da una dimensione reale, tangibile. Fiorini, nel ricordo, è qualcosa di metafisico, di trascendente, di irraggiungibile. Quasi uno “strumento” divino, un passaggio diabolico di un disegno provvidenziale più ampio, senza fine.

E giù questo cazzotto in pieno stomaco, questa stilettata in pieno petto, da sempre sanguinolento ma fiero delle sue incalcolabili ferite. Ma questo popolo non è dimentico del suo Eroe, non è immemore della sua Storia, è attento custode del suo Destino.

Forse non ci sarà un altro Giuliano Fiorini a evitarci il viaggio all’Inferno senza ritorno, non ci sarà un altro Giuliano Fiorini a farci sentire miracolati per l’eternità, non ci sarà un altro Giuliano Fiorini a farci vivere una passione e un amore in modo così totalizzante. Non ci sarà un altro Giuliano Fiorini a farci sentire fratelli per un giorno, senza distinzioni.

Ti saluto, caro Giuliano, come Angelo Targhini salutava i suoi fratelli carbonari: “Salute e fraternità”. Buonanotte, Giuliano.


Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline Holly

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Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #14 : Lunedì 8 Agosto 2011, 14:38:41 »
Per chi vorrà perderci qualche minuto.

qualche minuto ben speso, unito a una preghiera per il nostro Giuliano, che ci protegga sempre da lassù  :)

Offline aquilafelyx

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Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #15 : Lunedì 8 Agosto 2011, 16:17:43 »
qualche minuto ben speso, unito a una preghiera per il nostro Giuliano, che ci protegga sempre da lassù  :)
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

POMATA

Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #16 : Lunedì 8 Agosto 2011, 23:14:31 »
grazie Giuliano; nei nostri ricordi per sempre !

Offline Brunogiordano

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Re:5 agosto 2005-5 agosto 2011
« Risposta #17 : Martedì 9 Agosto 2011, 11:59:02 »
Lo scrissi subito dopo la dipartita di Fiorini e lo postai su LN.
L'ho conservato. Strano, di solito butto tutto quel (poco) che scrivo.
Pieno di retorica, lo so. Lì per lì non me ne accorsi.
Lo riposto. Per chi vorrà perderci qualche minuto.




In morte di Giuliano Fiorini

Quel fisico da rockstar eternamente in sovrappeso, quegli occhi pallati alla Marty Feldman, quel viso rugoso, solcato, scavato dalla fatica, pari a quella di un pescatore deandreiano.
Eppoi, quei capelli sempre sudati, spettinati, l’adipe depositato sui fianchi, quella schiena sempre ricurva, quelle movenze da bisonte del vecchio west, grave ma in fondo dispettosamente agile.

Cos’aveva dell’atleta, Giuliano? Nulla. Sembrava appena uscito da una balera emiliana o da una tavolata di amici a piadina e lambrusco. No, non è un luogo comune. Giuliano aveva proprio la silhouette, l’aspetto, il sapore di un emiliano doc. L’emblema dell’abbondanza mai fine a se stessa, dell’opulenza sofferta e ben gestita, dello svago dopolavoristico. L’emblema di una terra così romanticamente legata all’idea della “resistenza”, della “ribellione”, della “lotta contro l’oppressore”.

Non so perché, ma nel mio immaginario Giuliano Fiorini lo accosto a un altro modenese - mirabilmente raccontato da un film Gigi Magni – ovvero Angelo Targhini, giovane carbonaro e cospiratore decapitato a Roma per volontà del governo pontificio.
Sarà per quello sguardo un po’ paraculesco, per quel suo fare dissacrante e dissacratorio, per il coraggio e l’incoscienza o forse per il coraggio dell’incoscienza. Sarà perché in fondo, ancorché consumato, Giuliano Fiorini, come Angelo Targhini, non era affatto vecchio quando divenne “Eroe”: 29 anni. Pochi, in fondo.

Sì, perché “Eroe” non è chi fa qualcosa di straordinario…ma è chi fa qualcosa di straordinario UNA VOLTA SOLA. In questo è consistito l’eroismo di Giuliano.
Piola, Chinaglia, Signori, Nesta: immensi campioni, grandissimi idoli, miti. Ma eroi no. L’eroismo è la sublime realizzazione di un atto nell’istante, nell’istante unico e irripetibile, nell’istante che divide la vita dalla morte, l’esistenza dalla sparizione, la gloria dalla resa.
Giuliano Fiorini è stato quell’”atto”, quell’”atto” che ci ha tenuto in vita, che ha tenuto in vita un popolo, aggrappato alla vita mani e piedi, unghie e denti.
E lo ha fatto in un modo innaturale, non suo, con un gesto tecnico che non gli apparteneva. Un gol alla Gerd Muller, oggi diremmo alla Romario o alla Salas…Quel tocco di punta da mariuolo, alla malandrina.

Li ricordo tutti e 10 i gol di Giuliano in quei 2 anni di Lazio.
In particolare, il primo che vidi allo stadio. Al tempo avevo 11 anni e lo stadio, mio padre-accompagnatore, me lo “centellinava”…Ma il giorno di Lazio-Modena, Fiorini contro la sua città, mio padre, alla mia richiesta di andare alla partita, mi disse subito di sì.
Dopo 14 minuti Giuliano prende palla al limite dell’area, spalle alla porta, si gira in una manciata di secondi, a modo suo, e tira una ciabattata all’angolino. 1-0: esplosi di gioia. Era solo la decima di campionato, ma sentivo che potevamo salvarci. Poi, una volata (si fa per dire) di Giuliano sulla fascia destra, palla in mezzo per Poli ma un difensore modenese la butta dentro da solo…2-0. Finirà 4-2 in un mare di affanni, come sempre quando gioca la Lazio. Uscii dallo stadio convinto che proprio Giuliano ci avrebbe salvato e ne fui ancora più convinto dopo Lazio-Triestina: punizione rasoterra all’angolino, proprio all’ultimo minuto che ci regala un insperato pareggio dopo un assalto all’arma bianca.

Poi, è storia che sappiamo tutti. Lazio-Vicenza, anzi, all’epoca ancora Lanerossi. Quell’insolito numero 11, la corsa folle sotto la curva, lo slip color beige, eppoi lacrime, lacrime e lacrime. Le sue, le nostre. Il fischio finale di D’Elia, la speranza di poter esserci ancora. Poi, l’esilio a Venezia, quasi garibaldino. 2 anni di amore, di imperituro amore.

Volli conoscerlo, vederlo da vicino. 3 mesi fa passai nella sua ricevitoria per incontrarlo, era sabato mattina. “Giuliano non c’è: è fuori tutta la settimana, anche domani” - mi dissero. Mah, pensai io. Qualcosa mi dice che non è in vacanza, né in viaggio d’affari. Poi, un mio collega e amico bolognese: “Fiorini sta molto male…Ne parlavano oggi su un sito di tifosi rossoblu…”
Capii che forse non l’avrei mai visto in volto, che non gli avrei mai stretto la mano, che non avrei mai potuto dirgli semplicemente “grazie”.

Ciò che è stato Fiorini per la Lazio e per i suoi innamorati è qualcosa che eccede da una dimensione reale, tangibile. Fiorini, nel ricordo, è qualcosa di metafisico, di trascendente, di irraggiungibile. Quasi uno “strumento” divino, un passaggio diabolico di un disegno provvidenziale più ampio, senza fine.

E giù questo cazzotto in pieno stomaco, questa stilettata in pieno petto, da sempre sanguinolento ma fiero delle sue incalcolabili ferite. Ma questo popolo non è dimentico del suo Eroe, non è immemore della sua Storia, è attento custode del suo Destino.

Forse non ci sarà un altro Giuliano Fiorini a evitarci il viaggio all’Inferno senza ritorno, non ci sarà un altro Giuliano Fiorini a farci sentire miracolati per l’eternità, non ci sarà un altro Giuliano Fiorini a farci vivere una passione e un amore in modo così totalizzante. Non ci sarà un altro Giuliano Fiorini a farci sentire fratelli per un giorno, senza distinzioni.

Ti saluto, caro Giuliano, come Angelo Targhini salutava i suoi fratelli carbonari: “Salute e fraternità”. Buonanotte, Giuliano.
Lo ricordavo questo post. Bellissimo.
Ciao Giuliano.
"E' più difficile descriverla che sentirla la Lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E' un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita"
RENZO NOSTINI