Autore Topic: I tifosi: contro l'Inter dobbiamo perdere «Festeggeremo col pollice verso»  (Letto 1238 volte)

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Offline Daniela

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Questione di pollici. Due, quelli di Totti, all’ingiù. Migliaia, quelli del popolo laziale, pronti ad abbassarsi quando calerà il sipario su Lazio-Inter, domenica prossima, ore 20 e 45, stadio Olimpico. «Fra pochi giorni avrete la possibilità di salvare una stagione: dovete perdere contro i nerazzurri e poi tutti a festeggiare sotto la curva Nord con il pollice verso... certe cose non si dimenticano, mi auguro che voi abbiate buona memoria».

Se non è il testamento del tifoso biancoceleste poco ci manca: l’imperativo sul web è chiaro, ora spetta alla truppa non deragliare da quanto deciso dalle tribune. Roma il giorno dopo il ko fragoroso di Totti e soci è questo. Soprattutto questo: una città divisa, un destino improvvisamente mai così legato perché per coltivare sogni scudetto, i romanisti devono chiedere una grazia ai cugini, tanto odiati da meritarsi lo sberleffo dei due pollici verso la B. «Ma quale sconfitta! La mia Lazio ha bisogno di punti salvezza: con l’Inter non perderemo...», tuona Edy Reja, condottiero laziale, nato in Friuli.

Il patron di Formello suona lo stesso spartito perché con Moratti i rapporti sono incrinati e gli affari Pandev, Ledesma e Kolarov ne sono la prova. «Ci aspettano tre finali da qui al 16 maggio perché - così il numero uno biancoceleste - ci occorrono ancora quattro punti per la salvezza. La Lazio penserà solo a se stessa...». Pensieri e pollici. I primi vanno al 5 maggio del 2002, l’Inter che gioca all’Olimpico per la festa tricolore annunciata e la Lazio di Zaccheroni che piazza quattro reti a due e consegna lo scudetto alla Juve. I pollici scuotono la Capitale fino all’analisi più realista del re di Daniele De Rossi. «In gioco c’è la professionalità di chi fa il nostro mestiere, se la Lazio gioca a pallone non perde...», così il ragazzo di Ostia.

Poi, una pausa, e arriva la verità: «Certo - ha detto De Rossi nell’immediato dopo gara di Roma-Sampdoria - loro non aspettano altro che farci piangere». Pollici e lacrime, già versate da Mexes e soci in una notte che ha anche raccontato di uno scontro al limite delle botte fra Vucinic e Perrotta dentro allo spogliatoio per due palloni non passati dal montenegrino. Lazio-Inter è già cominciata: lo è anche per gli 007 della procura della Federcalcio pronta a raddoppiare i suoi inviati a bordo campo. Per Mourinho? No, per accertarsi che se per i nerazzurri sarà gol, dovrà esserlo solo per meriti propri.
GUGLIELMO BUCCHERI

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