Omaggio ad Isaac Asimov

[Giglic]

Ho sempre amato Isaac Asimov. A quasi vent’anni dalla sua scomparsa rimane ancora uno degli scrittori di fantascienza a me più cari, ed un divulgatore scientifico di prim’ordine. Lo scoprii con la trilogia galattica che avevo undici anni, e la bevvi, più che leggerla, in soli quattro giorni tanto mi entusiasmò. Ho poi scoperto i suoi robot, gli altri suoi romanzi, e le sue opere divulgative (il libro di fisica ed il libro di biologia su tutti) indice di una capacità comunicativa e di un’intelligenza fuori dal comune. Ma sono sempre rimasto incantato da una delle sue opere “minori”, se vogliamo, ossia i racconti dei Vedovi Neri, dove sei commensali risolvono misteri durante una cena, con il determinante aiuto del loro cameriere Henry. Per ricordare Asimov, quindi, vi mando questo divertissement, sperando di farvi cosa gradita, e riproponendomi di parlare di più del grande Ikey non appena sarà possibile.

IL MISTERO DELLA PRIMA PARTITA
La cena si stava svolgendo nel modo più classico. I quattro allegri amici riuniti attorno al tavolo urlavano discretamente mentre spolveravano con il pecorino la pasta alle vongole.
-   Ma che stai addì! Mò Perotta  è mejo de Menè! Ma manco a li cani! – strillò er Cotenna mentre succhiava un mollusco, producendo quel simpatico e caratteristico gorgolio.
-   Mejo nò, ma armeno cià l’attaccamento a la maja! – gli rispose er Borlotto, il cui nome derivava dalla sua palese approvazione per la digestione, effettuata producendo, come era appunto il caso adesso, un vigoroso peto. – E’ come a Taddei, brutto un corpo ma armeno core…
-   Menè nun ze discute – rispose er Cotenna – fa i dribbli come a Messi..
-   Marione ha detto che ariva, a Messi! Dice che l’ha intervistato er cognato de Luna, e che lui ha detto che sarebbe felice de fa la riserva ar cappetano! – Chi interruppe er Cotenna era er Manzotin, il macellaio noto per riuscire a vendere anche carne non di prima qualità.
-   Nun interompe, buzzuro! – lo rimbeccò er Cotenna. ‘Sta cosa l’avevo sentita puro io, e allora ho chiamato a Marione, che mi ha detto che è cosa fatta, e che Lui Senriche è ‘a testa de ponte pe fallo arivà. Mò nun ze po’ sbilancià, perché st’ammeregani so’ gente che sanno lavorà, ma se ‘o dice Marione è cosa fatta. L’anno prossimo ‘o scudo nun ce lo leva nisuno, manco er palazzo!
Alla pasta era succeduta una trippa, seguita dal vino bianco della casa (il rosso era finito dopo il primo). Non ci sarebbero stati altri piatti in seguito, a parte la solita torta, perché si volevano tenere leggeri: il Club aveva un ospite quella sera che aveva un dilemma da risolvere, ed era meglio non esagerare.
Ruttando discretamente, er Manzotin disse “Certo, Zampa invita ad essere carmi, ma a parte che ‘ste cose troppo da intellettuali che fa lui chi le capisce, io me fido de Marione…”
Il Club dei Bruchi Giallorossi si era riunito, come al solito, per la loro cena mensile, volta a stare insieme senza particolari freni inibitori, ed a celebrare la loro passione per la squadra che loro tanto amano. Quella sera, oltre ai quattro soliti commensali, c’era anche un ospite, portato dar Cotenna, che stava cercando di risolvere un mistero che lo angustiava. La cena era ormai finita ed il presidente del Cibbigi, come loro amavano chiamarsi, prese la parola:
-   Fratelli romani e romanisti – esordì er Macchia, questo il suo nome dovuto alle sue camicie su cui si posava sempre parte del cibo – abbiamo magnato e bevuto inzieme al nostro amico qui presente. E’ora che esso ci espri… ci espro… ce dica inzomma qual è er problema.
L’ospite, Nando Canidelli, quasi sussultò sentendosi finalmente chiamare per nome, e capì che finalmente poteva dire la sua.
-   Innanzittuto vorrei ringraziarvi per la scuisita cena e compagnia – esordì accarezzandosi la capezza a forma di lupa in oro giallo che faceva pendant con i peli, ed anche se non riuscirete a rispondermi sono già contento di avervi conosciuto. Il mio probblema può sembrare futile, se volete…
-   ‘zzo vor dì futile? – chiese er Borlotto
-   Vor dì molto utile, ‘gnorante! – lo rimbeccò er Manzotin
-   Sta ‘bbono macellarè – replicò er Cotenna, che ancora non lo aveva perdonato dell’interruzione di prima – e fallo parlà!
-   Grazie – disse subito Canidelli – io ‘nzomma vorrei chiedervi se sapete qual è stata la prima partita di carcio giocata a Roma
-   Ma è facile! – rispose subito er Macchia, mentre aggiungeva del cioccolato alla sua polo – l’esodi der cappetano! Prima nun c’era carcio, nun c’era gnente!
-   Stai manzo presidè, disse er Cotenna, quarcuno m’ha detto ch’amo fatto ‘na finale de cempionz 27 anni fa, mo nun zo er risultato ma me pare ch’amo vinto che c’era n’arbitro che n’era cornuto come l’altro votrò me pare se chiamasse
-   Aspè – lo rimbeccò er Manzotin levandosi con l’unghiona del mignolo un residuo di trippa dai denti – ma nun amio giocato pure contro er Bari, er Foggia.. ah, no, er Lecce! co’ Lido come Miste? Che ce rubarono la partita con gol de Turo…
-   E’ vero! – sussultò er Cotenna – Er gor de Turo n’era bbono! ‘O dicheno tutti! Ma me sa che era della giuve che co’ Moggi rubbava, era dopo!
-   Nu lo so – disse er Borlotto, massimo studioso di cose giallorosse, se ‘a roma perde io nu la seguo, che ‘ste cose nun so interessanti. Ma me pare de ricordà che c’era ‘na squadra prima pure, Co’ Conti, Pruzzo robba der genere..
-   E sei pure esperto! – urlo er Macchia mentre la maggior parte della sua grappa finiva sui pantaloni, facendolo sembrare incontinente – amio vinto ‘o Scudo!
-   ‘O scudo senza er capetano nun po’ esse ‘no scudo vero! ‘A Roma è Frangeschino nostro!
-    E cciai raggione! – disse er Manzotin – Frangesco nun ze discute, se ama lui e quella gran sorca daa moje!
-   Scusate – disse Canidelli – ma non mi sapete rispondere, allora?
-   Chissenefrega daa prima partita, urlò er Borlotto insieme ad un suo caratteristico peto che spostò lievemente i tre bruchi messi elegantemente sul tavolo – A roma è Totti. Ce basta sapè questo e che la Lazio nun esiste!
Stava per partire, come era giusto che fosse l’applauso di prammatica al capitano, quando intervenne il cameriere
-   Chiedo scusa signori, posso? – Disse
-   ‘ZZo voi sguattero? – rispose il presidente – Er conto ce l’hai portato?
-   Il conto no, signori, disse il cameriere, ma vi ho portato un articolo che dice chiaramente che la prima partita di calcio giocata a Roma fu un Lazio Virtus nel 1902…
-   Embè? – lo rimbeccò er Manzotin – ‘aa Virtus era sicuramente una dee tre squadre vere romane c’haoo fatto ‘a Roma, no?
-   Veramente no, signori – disse il Cameriere, La Virtus era una costola della stessa Lazio, non esistevano altre squadre di calcio allora…
-   Vabbè - rispose con voce flebile er Cotenna mentre si ripuliva il naso con il medio avrà perzo come ar solito, era ‘n derbi…
-   Se dice straccia i Tadini, Cotè, nun impari mai gnente! – Urlo er Borlotto
-   I Tadini so li lazziali allora! – Si illuminò Er Manzotin Mo corcazzo che je do la carne ‘bbona de du’ settimane allora! Armeno un mese ce deve avè!
-   Signori, prego – si intromise il Cameriere, La Lazio vinse tre a zero. E porse l’articolo in questione ai membri del club.
Un gelo entrò nella stanza, facendoli stare, per la prima volta nelle due ore della cena, in silenzio. Er Borlotto disse, con un filo di voce e con un peto che esprimesa delusione: “Qual è il tuo nome, cameriè?”
Il cameriere fece: - Mi chiamo Giovanni Sebastiano, signori – e sorrise, malefico. - Allora, porto il conto? –
-   Si, disse er macchia in qualità di Presidente – ed anche qualche ramo grosso, che li gomiti l’amio finiti….

[lacasettaincanada]

L'ho citato in un progetto che ho presentato ad un esame di Informatica.
L'argomento era l'intelligenza artificiale tra passato,presente e futuro.
Ho preso 30 e lode 

[giamma]

Bellissimo, la prossima volta fai un maggior sforzo di fantasia perché questo è puro neorealismo

[jumpingjackflash]

adoro Asimov

e lei caro Giglic, come giustifica la sua esistenza? 

[Rupert]

Amo i film di fantascienza ma non ho mai amato la letteratura di fantascienza.
Di conseguenza ammetto la mia ignoranza su questo autore di importanza basilare.

Ci sta qualche libro da cui poter inizare? Grazie

[TD]

Ho sempre adorato Asimov, sia per la fantascienza che per la divulgazione, amando poi alla follia i vedovi neri.
Grazie a Giglic per il topic e per il divertissement...
Non lo leggo più da tempo (l'anno scorso mi sono riletto davanti al camino qualche pagina del libro di fisica).
A Rupert consiglio vivamente Paria dei Cieli, Neanche gli dei, Viaggio allucinante, la trilogia della fondazione, il ciclo dei robot.
A tutti consiglio il libro di fisica. A chi si appassiona a storie garbate in cui il maggiordomo invece di essere il colpevole è quello che trova la soluzione, vedovi neri. C'è un sacco di materiale prelbato, reperibile ovunque

[Rupert]

A Rupert consiglio vivamente Paria dei Cieli, Neanche gli dei, Viaggio allucinante, la trilogia della fondazione, il ciclo dei robot.

Grazie Pank! 
Una brevissima trama sui libri da te consigliati?

[Chuncho]

L'ho citato in un progetto che ho presentato ad un esame di Informatica.
L'argomento era l'intelligenza artificiale tra passato,presente e futuro.
Ho preso 30 e lode 

copia incolla? 
 

[TD]

paria dei cieli
neanche gli dei
viaggio allucinante

[Rupert]

Grazie Pank. Vedrò di approfondire.
A parte Lovecraft (ma si tratta di un autore che solo in parte può rientrare nel filone della fantascienza) un racconto di fantascienza che ho amato tanto è questo (se non lo conoscete viene svelata la trama quindi non leggete tutto!)

http://it.wikipedia.org/wiki/Sentinella_%28Brown%29

[baol]

Grande Giglic !
Ora però m'aspetto da te le leggi della borotica 

[Giglic]

Grande Giglic !
Ora però m'aspetto da te le leggi della borotica 

1. Un Boro non può recare danno al Pupone o permettere che tramite sua inazione il Pupone riceva danno
2. Un Boro deve avere un bruco giallorosso nella machina e difendere aaamaggica tranne che questo non contrasti con la prima legge (o quando aaamaggica perde)
3. Un Boro può pensare (se ci riesce) tranne che questo non contrasti la prima o la seconda legge.

[giamma]

1. Un Boro non può recare danno al Pupone o permettere che tramite sua inazione il Pupone riceva danno
2. Un Boro deve avere un bruco giallorosso nella machina e difendere aaamaggica tranne che questo non contrasti con la prima legge (o quando aaamaggica perde)
3. Un Boro può pensare (se ci riesce) tranne che questo non contrasti la prima o la seconda legge.

[Clazia]

1. Un Boro non può recare danno al Pupone o permettere che tramite sua inazione il Pupone riceva danno
2. Un Boro deve avere un bruco giallorosso nella machina e difendere aaamaggica tranne che questo non contrasti con la prima legge (o quando aaamaggica perde)
3. Un Boro può pensare (se ci riesce) tranne che questo non contrasti la prima o la seconda legge.

Sei un Mito!!!!

 

[Clazia]

Ci sta qualche libro da cui poter inizare? Grazie

comincia con i racconti sui Robot, ci sono varie raccolte, è il modo più semplice ed immediato per entrare nel pensiero e nello stile di Asimov: te ne innammori subito.

se poi passi anche il primo della trilogia galattica (vado a memoria, mi pare sia Cronache dalla Galassia) ti innammori ancora di più.

[lollapalooza]

1. Un Boro non può recare danno al Pupone o permettere che tramite sua inazione il Pupone riceva danno
2. Un Boro deve avere un bruco giallorosso nella machina e difendere aaamaggica tranne che questo non contrasti con la prima legge (o quando aaamaggica perde)
3. Un Boro può pensare (se ci riesce) tranne che questo non contrasti la prima o la seconda legge.