Da Repubblica
La mappa dei ricordi
per ricostruire L’AquilaUna mappa dei ricordi per
ricostruire L’Aquila. Foto,
testi, video, sentimenti e
memoria. Basta qualche click per
comporre il diario di come era la
città prima del terremoto del
2009. Google, con il progetto “Noi
L’Aquila”, donato al Comune e
all’Associazione nazionale famiglie
emigrati, permette di caricare
sul sito
www.noilaquila.it testimonianze
personali legate a
un luogo. Si realizza così una
geografia sentimentale:
il ricordo
di uno spettacolo a
teatro, di una festa a
Collemaggio, del mercato
delle erbe con i suoi venditori,
di un appuntamento in
piazza o di una vacanza. Per
tenere vivo il passato prossimo,
ma anche per promuovere
la rinascita del capoluogo
abruzzese.
«“Noi, L’Aquila” servirà a
far conoscere la città nel
mondo», dice il sindaco
Massimo Cialente. «A questo
contribuiranno i racconti
personali che i cittadini e i visitatori
lasceranno sul sito.
Perché i nostri non saranno
solo cenni di storia dell’arte,
ma pezzi di emozioni legate
ai luoghi. Solo attraverso le
storie ci si può innamorare
davvero di un posto. Speriamo
che le persone che si innamoreranno
così dell’Aquila
contribuiscano poi alla
ricostruzione».
Chi si collega al sito già da
oggi troverà i video di storici
dell’arte e archeologi che descrivono
il patrimonio artistico
danneggiato e le origini
di ogni monumento. Ma ci
sono anche frammenti di vita
cittadina. Il sindaco ha
scelto di ricordare il Cinema
Massimo. Natalia Nurzia, la
titolare del caffè in piazza
Duomo, rivà col pensiero al
profumo delle nocciole tostate
che si spargeva lungo
tutto il centro storico, ma annuncia
anche orgogliosa:
«Abbiamo ripreso a produrre
qui il nostro torrone». Andrea
Basti, ingegnere edile,
visita la sua scuola elementare,
la De Amicis, oggi un
edificio inagibile.
Accanto alla macchina
della memoria, Google porta
avanti il progetto di ricostruzione
virtuale dell’Aquila avviato
qualche mese fa. Utilizzando
i programmi Google
SketchUp e Google Modellatore
di Edifici 3D tutti potranno
costruire su Internet modelli
tridimensionali degli
edifici distrutti da collocare
sulla mappa di Google Earth.
Lo scopo è realizzare una
pianta tridimensionale che
possa aiutare la ricostruzione
vera. Dice l’architetto inglese
Barnaby Gunning,
ideatore del progetto che ha
interessato i giapponesi dopo
il terremoto di marzo: «Sostenere
che per ricostruire L’Aquila
ci vogliono una decina
di anni è una scusa per non fare
niente. Alcune parti della
città possono tornare agibili
in un tempo più limitato. Ci
vuole un ritmo continuo: nell’arco
di cinque anni dobbiamo
accelerare la possibilità di
riutilizzare lo spazio della
città, partendo dal centro. Le
iniziative in collaborazione
con Google aiuteranno a velocizzare
il processo».