IPV6......

[zorba]

Se siete già 'ipivuseizzàti', domani state attenti.......... 


(ilmessaggero.it)



Internet testa il nuovo protocollo IPv6 per evitare il blocco da indirizzi esauriti

L'8 giugno dalle 2 ventiquattr'ore di sperimentazione mondiale. L'esperto del Cnr: in Italia partecipazione nulla

(di Laura Bogliolo)

ROMA - Otto giugno, ore due del mattino. Internet ha un nuovo volto. Provate a connettervi: se il vostro computer o smartphone segnalano problemi sappiate che non si tratta dei capricci della più vicina rete wi-fi. Siete semplicemente tra quel milione di navigatori che non sono ancora pronti per l’IPv6, lo standard che dovrebbe salvare internet dall’Apocalisse. Domani i giganti del web testeranno per 24 ore il nuovo protocollo che sostituirà l'IPv4. Si tratta della prima verifica a livello mondiale. Al World IPv6 day partecipano Google, Facebook e altri giganti del web.

Internet ha esaurito “i numeri”. E’ una questione matematica: i numeri che si associano a ogni dispositivo in grado di connettersi al web basati sul vecchio protocollo Ipv4 nato nel 1981 si stanno esaurendo. In pochi anni sono stati sfruttati 4 miliardi di indirizzi. In pratica, è come se finissero le targhe da associare a ogni automobile. La fame di connessione provoca anche questo: l’Ipcalypse, l’Apocalisse degli Ip, l’esaurimento dei numeri che vengono assegnati ogni volta che un computer o qualunque altro dispositivo si connettono a internet. A febbraio lo Iana, l'autorità mondiale che si occupa di distribuire i numeri identificativi, ha assegnato gli ultimi blocchi. Si prevede che entro un anno gli indirizzi vecchio stile si esauriranno.

Il primo test mondiale. L’8 giugno si svolgerà il World IPpv6 day, il primo test mondiale sul nuovo protocollo. Google, Facebook, Akamai, Yahoo, Limelight Networks e altri giganti del web verificheranno la loro piattaforma IPv6. Obiettivo: vedere se il mondo digitale è pronto al nuovo protocollo. Secondo l’Itu, l’agenzia per le tecnologie delle Nazioni unite, una persona su tre è online: si parla di circa due miliardi di navigatori. Per gli specialisti del settore solo (si fa per dire) lo 0,05 degli utenti potrebbe avere problemi di connessione l’8 giugno. Potrebbero esserci problemi di connessione mentre si cerca di aggiornare il proprio profilo sul social network più cliccato del web, o mentre si prova a fare una ricerca su Google.

L’esperto del Cnr. «Ad oggi sono 412 i siti che hanno comunicato la loro adesione al World IPpv6 day – spiega Marco Sommani, ingegnere dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr di Pisa, tra i massimi esperti in Italia dell’Ipv6 - in realtà nel mondo esistono tantissimi siti già da tempo raggiungibili con il nuovo protocollo. Nella lista ci sono 5 siti appartenenti al dominio .it: Girlsgogames.it, Unipi.it, Tsnet.it, Di.unito.it e Almavivaitalia.it». Secondo Sommani, responsabile dell’IPv6 Forum Italia, il contributo italiano al test mondiale è molto basso: «La partecipazione al test – spiega - è significativa solo per quei siti che attirano moltissimo traffico e che finora erano raggiungibili solo in IPv4, perché adottando il nuovo protocollo provocano automaticamente un incremento notevole del traffico IPv6. Da questo punto di vista, possiamo dire che il contributo italiano alla giornata è quasi nullo, perché nessuno dei siti ad alto volume di traffico ha aderito al test».

Cosa potrebbe accadere l’8 giugno? «Per chi è connesso a internet solo in IPv4 non cambierà nulla - spiega Sommani - la differenza riguarda solo quella minoranza che dispone già di connettività Ipv6. Le probabilità dei malfunzionamenti sono assai basse, visto che già esistono da tempo tantissimi siti raggiungibili con il nuovo protocollo. E’ possibile, tuttavia, che l’improvviso aumento del traffico porti alla luce qualche inconveniente che finora è rimasto inosservato». Tra i siti che aderiscono al nuovo protocollo ci sono quelli del dominio Garr.it, la rete delle università e degli enti di ricerca italiani. Da mesi il Garr ha organizzato un corso sull’Ipv6 per preparare i programmatori del futuro, in grado di accogliere le nuove sfide del web. Sommani, in attesa del test mondiale, consiglia di collegarsi al sito Kame.net. «In cima alla pagina – spiega - c’è il disegno di una tartaruga: chi naviga in IPv6 vede una tartaruga che muove la testa e le gambe, chi arriva in IPv4 la vede ferma». Non resta che aspettare qualche ora per scoprire se il mondo è pronto per la nuova era digitale.

[Giglic]

Ce ne sono di "inesattezze"...

[jumpingjackflash]

Se siete già 'ipivuseizzàti', domani state attenti.......... 


(ilmessaggero.it)



Internet testa il nuovo protocollo IPv6 per evitare il blocco da indirizzi esauriti

L'8 giugno dalle 2 ventiquattr'ore di sperimentazione mondiale. L'esperto del Cnr: in Italia partecipazione nulla

(di Laura Bogliolo)

ROMA - Otto giugno, ore due del mattino. Internet ha un nuovo volto. Provate a connettervi: se il vostro computer o smartphone segnalano problemi sappiate che non si tratta dei capricci della più vicina rete wi-fi. Siete semplicemente tra quel milione di navigatori che non sono ancora pronti per l’IPv6, lo standard che dovrebbe salvare internet dall’Apocalisse. Domani i giganti del web testeranno per 24 ore il nuovo protocollo che sostituirà l'IPv4. Si tratta della prima verifica a livello mondiale. Al World IPv6 day partecipano Google, Facebook e altri giganti del web.

Internet ha esaurito “i numeri”. E’ una questione matematica: i numeri che si associano a ogni dispositivo in grado di connettersi al web basati sul vecchio protocollo Ipv4 nato nel 1981 si stanno esaurendo. In pochi anni sono stati sfruttati 4 miliardi di indirizzi. In pratica, è come se finissero le targhe da associare a ogni automobile. La fame di connessione provoca anche questo: l’Ipcalypse, l’Apocalisse degli Ip, l’esaurimento dei numeri che vengono assegnati ogni volta che un computer o qualunque altro dispositivo si connettono a internet. A febbraio lo Iana, l'autorità mondiale che si occupa di distribuire i numeri identificativi, ha assegnato gli ultimi blocchi. Si prevede che entro un anno gli indirizzi vecchio stile si esauriranno.

Il primo test mondiale. L’8 giugno si svolgerà il World IPpv6 day, il primo test mondiale sul nuovo protocollo. Google, Facebook, Akamai, Yahoo, Limelight Networks e altri giganti del web verificheranno la loro piattaforma IPv6. Obiettivo: vedere se il mondo digitale è pronto al nuovo protocollo. Secondo l’Itu, l’agenzia per le tecnologie delle Nazioni unite, una persona su tre è online: si parla di circa due miliardi di navigatori. Per gli specialisti del settore solo (si fa per dire) lo 0,05 degli utenti potrebbe avere problemi di connessione l’8 giugno. Potrebbero esserci problemi di connessione mentre si cerca di aggiornare il proprio profilo sul social network più cliccato del web, o mentre si prova a fare una ricerca su Google.

L’esperto del Cnr. «Ad oggi sono 412 i siti che hanno comunicato la loro adesione al World IPpv6 day – spiega Marco Sommani, ingegnere dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr di Pisa, tra i massimi esperti in Italia dell’Ipv6 - in realtà nel mondo esistono tantissimi siti già da tempo raggiungibili con il nuovo protocollo. Nella lista ci sono 5 siti appartenenti al dominio .it: Girlsgogames.it, Unipi.it, Tsnet.it, Di.unito.it e Almavivaitalia.it». Secondo Sommani, responsabile dell’IPv6 Forum Italia, il contributo italiano al test mondiale è molto basso: «La partecipazione al test – spiega - è significativa solo per quei siti che attirano moltissimo traffico e che finora erano raggiungibili solo in IPv4, perché adottando il nuovo protocollo provocano automaticamente un incremento notevole del traffico IPv6. Da questo punto di vista, possiamo dire che il contributo italiano alla giornata è quasi nullo, perché nessuno dei siti ad alto volume di traffico ha aderito al test».

Cosa potrebbe accadere l’8 giugno? «Per chi è connesso a internet solo in IPv4 non cambierà nulla - spiega Sommani - la differenza riguarda solo quella minoranza che dispone già di connettività Ipv6. Le probabilità dei malfunzionamenti sono assai basse, visto che già esistono da tempo tantissimi siti raggiungibili con il nuovo protocollo. E’ possibile, tuttavia, che l’improvviso aumento del traffico porti alla luce qualche inconveniente che finora è rimasto inosservato». Tra i siti che aderiscono al nuovo protocollo ci sono quelli del dominio Garr.it, la rete delle università e degli enti di ricerca italiani. Da mesi il Garr ha organizzato un corso sull’Ipv6 per preparare i programmatori del futuro, in grado di accogliere le nuove sfide del web. Sommani, in attesa del test mondiale, consiglia di collegarsi al sito Kame.net. «In cima alla pagina – spiega - c’è il disegno di una tartaruga: chi naviga in IPv6 vede una tartaruga che muove la testa e le gambe, chi arriva in IPv4 la vede ferma». Non resta che aspettare qualche ora per scoprire se il mondo è pronto per la nuova era digitale.

ma a questi le notizie le dettano al dittafono? perché domandi a qualcuno qualcosa e poi scrivi completamente il contrario come incipit dell'articolo?
 

[disabitato]

non ci ho capito nulla...

me lo spiegate per favore?

mi esplode il computer anche se ho il mac?

non posso navigare sui siti malandrini? 

[lollapalooza]

non ci ho capito nulla...

me lo spiegate per favore?

mi esplode il computer anche se ho il mac?

non posso navigare sui siti malandrini? 

Lo mastichi l'anglese?

Link.

Sennò Qui.

[POMATA]

Si vabbé ma a noi sempilci mortali cosa cambia? ci passano automaticamente al IPV6?

[disabitato]

fastweb a casa mia non supporta ipv6...

quindi i siti nuovi fatti solo in ivp6 non saranno raggiungibili da me..

[zorba]

Il disastro che si sta verificando in queste ore nel sistema informatico di Poste Italiane (che ha reso necessario l'intervento di tecnici direttamente dagli Stati Uniti, a quanto ho capito), ha per caso a che vedere con questo test day IPV6 o sono cose assolutamente 'avulse' (cit)?!?

[lollapalooza]

A livello di S.O. e software tutti gli utenti — tranne alcuni utenti Linux — sono già "abili" all'IPv6, il problema è principalmente degli ISP che forniscono i servizi di connessione.
Sull'HW invece ci sarà presto un'importante svendita ad ignari utenti di prodotti non-IP6v-capable, router su tutti, occhio alle sòle.

Nel settembre 2010 un sito tedesco ha già pseudo-testato il passaggio, qui il risultato.

Il disastro che si sta verificando in queste ore nel sistema informatico di Poste Italiane (che ha reso necessario l'intervento di tecnici direttamente dagli Stati Uniti, a quanto ho capito), ha per caso a che vedere con questo test day IPV6 o sono cose assolutamente 'avulse' (cit)?!?

C'entra nulla, da quello che ho capito sono problemi congiunti di IBM e HP.

[POMATA]

Io uso linux, avró problemi?

[DinoRaggio]

Ho fatto il test nel sito postato da lolla con Firefox 5 su Win 7
http://www.geekissimo.com/2011/02/08/indirizzi-ip-esauriti-ipv4-ipv6-facciamo-po-chiarezza/

Ecco i risultati 

Your IPv4 address on the public Internet appears to be xxxxxxxxxxx

No IPv6 address detected [more info]

World IPv6 day is June 8th, 2011. No problems are anticipated for you with this browser, at this location. [more info]

You appear to be able to browse the IPv4 Internet only. You will not be able to reach IPv6-only sites.

Your DNS server (possibly run by your ISP) appears to have no access to the IPv6 Internet, or is not configured to use it. This may in the future restrict your ability to reach IPv6-only sites. [more info]

Your readiness scores
10/10   for your IPv4 stability and readiness, when publishers offer both IPv4 and IPv6
0/10   for your IPv6 stability and readiness, when publishers are forced to go IPv6 only

---

Ca**o, proprio mo' che m'hanno messo l'ADSL dopo quattro anni di attesa!!! 

[lollapalooza]

Tra l'altro il Network Address Translation, ossia la tecnica che ha permesso di assegnare lo stesso IP a più computer rallentando di poco l'emorragia, sembra che provochi — oltre a maggiori tempi di latenza — pure danni all'HW.

Io uso linux, avró problemi?

Ne mastico poco ma pare che le distro più recenti abbiano già kernel IPv6-ready, i disagi dovrebbero essere quasi nulli.

[jumpingjackflash]

nessun sito è raggiungibile solo con l'IP6, proveranno ad usare ANCHE l'ip6, con il risultato che SOLO E SOLTANTO per chi usa questo protocollo (suddetto ip6) ci potrebbero essere dei rallentamenti, in quanto è una prova e non hanno ancora configurato il tutto a puntino, chi usa ip4 nemmeno se ne accorgerà.

la differenza è questo in maniera semplicistica, l'indirizzo tcp/ip è l'indirizzo del vostro computer su internet ed è composto in questo momento, da 4 gruppi di 3 cifre xxx.xxx.xxx.xxx ogni gruppo può contenere cifre da 1 a 255. i dati su internet vengono trasmessi in pacchetti che vengono consegnati all'indirizzo desiderato quindi il postino cercherà il vostro indirizzo su uèb e vi inoltrerà in forma di pacchetti di dati le minchiate che ad esempio sto scrivendo ora. le combinazioni possibili sono innumerevoli ma gli ideatori di questa tecnologia, non potevano sapere che grazie a facebook, 600 milioni di persone nel mondo avrebbero deciso di farsi i cazzi degli altri, oppure creare funklub der bubbone de oro o siti per costruire bombe all'uncinetto o manuali su come fare le scale pentatoniche scorreggiando. Ergo, queste combinazioni sono quasi esaurite e quindi, se altri computer vorranno venire ad abitare su Internet, per permettere ai postini di consegnare i loro fantastici pacchi, bisognerà migliorare la viabilità e dare nuovi indirizzi. Quindi, questi geni della tecnica hanno deciso di aggiungere altri 2 gruppi, portandoli a 6 es. xxx.xxx.xxx.xxx.xxx.xxx aumentando così in modo esponenziale le combinazioni e spostando sine die, rimandando il problema a qualche nostro nipotino (o zio bob che tanto ce sotterra a tutti )

spero di essere stato chiaro.

[Andre]

il problema Poste in effetti è un guaio dovuto a IBM-HP ...

[lollapalooza]

...
Ne mastico poco ma pare che le distro più recenti abbiano già kernel IPv6-ready, i disagi dovrebbero essere quasi nulli.

(Mi riferivo ai disagi nell'accesso di siti con IPv6, non al test di domani.)

[POMATA]

Ancora ve leggo