elogio della struttura snella

[borgorosso]

quello della dirigenza (scarna o snella?) è un argomento che ciclicamente investe la lazio.
in questi giorni stiamo assistendo a quanto accade dalla parte sbagliata della città.
pradè, sabatini, montali, baldini, peruzzi e molto altro ancora.

devo ammettere che per un certo periodo ho pensato che la lazio avrebbe dovuto far partire la sua rifondazione dall'assunzione di dirigenti sportivi capaci e competenti.

comincio a ricredermi.
quello che stanno facendo i canidi lo ha già fatto la juventus lo scorso anno.
marotta, paratici, andrea agnelli alla presidenza, il cda, tizio, caio e sempronio.

forse confondo (confondiamo) la necessità di avere dirigenti all'altezza nelle varie sezioni che compongono l'azienda (comunicazione, merchandising e altro) con l'aspetto eminentemente sportivo.

tare, coadiuvato per quanto attiene l'aspetto economico-finanziario dal presidente, è ben più che sufficiente.
ovvio che debba avvalersi di osservatori (anche a formello c'è la parabolona e tutte quelle minchiate che piacciono tanto a chi descrive il fenomeno udinese) e del consiglio di procuratori sportivi.

quello che sostengo, in maniera assai banale, è che un conto è il brainstorming, un conto è quando ci sono troppi galli a cantare.
ci deve essere uno a cui spetta la decisione finale: quale giocatore proporre al tecnico e al presidente?

quel qualcuno per noi è igli tare.
non è (ancora?) un fenomeno.
ma vedendo quello che hanno combinato corvino e marotta non mi sembra che in giro ci siano solo padreterni.

[Iker]

Bravo, lo sostengo da sempre.
Da quando l'ampliamento dei quadri dirigenziali era , per alcuni, questione di vita o morte.

[Il frigorifero]

Quoto anche le virgole. Tare, negli ultimi 12 mesi , ha concluso operazioni importanti. Io ho fiducia in lui, sono certo che, nel tempo, saprà migliorarsi e portare altri buoni giocatori.

[Il frigorifero]

E comunque la verità è che i colpi li sbagliano tutti. Non esiste nessuno che possa essere infallibile.

[LaLazioMia]

quello della dirigenza (scarna o snella?) è un argomento che ciclicamente investe la lazio.
in questi giorni stiamo assistendo a quanto accade dalla parte sbagliata della città.
pradè, sabatini, montali, baldini, peruzzi e molto altro ancora.

devo ammettere che per un certo periodo ho pensato che la lazio avrebbe dovuto far partire la sua rifondazione dall'assunzione di dirigenti sportivi capaci e competenti.

comincio a ricredermi.
quello che stanno facendo i canidi lo ha già fatto la juventus lo scorso anno.
marotta, paratici, andrea agnelli alla presidenza, il cda, tizio, caio e sempronio.

forse confondo (confondiamo) la necessità di avere dirigenti all'altezza nelle varie sezioni che compongono l'azienda (comunicazione, merchandising e altro) con l'aspetto eminentemente sportivo.

tare, coadiuvato per quanto attiene l'aspetto economico-finanziario dal presidente, è ben più che sufficiente.
ovvio che debba avvalersi di osservatori (anche a formello c'è la parabolona e tutte quelle minchiate che piacciono tanto a chi descrive il fenomeno udinese) e del consiglio di procuratori sportivi.

quello che sostengo, in maniera assai banale, è che un conto è il brainstorming, un conto è quando ci sono troppi galli a cantare.
ci deve essere uno a cui spetta la decisione finale: quale giocatore proporre al tecnico e al presidente?

quel qualcuno per noi è igli tare.
non è (ancora?) un fenomeno.
ma vedendo quello che hanno combinato corvino e marotta non mi sembra che in giro ci siano solo padreterni.

Un analisi basata su fatti e quindi molto condivisibile.

[Matita]

La Lazio non è solo Lotito.

Credere alla leggenda del "faso tuto mi"  ancora oggi è sbagliato.

Detto questo crescere va bene , a livello di incremento dirigenziale ,ma non a blocchi di 3 dirigenti alla volta.

[CiPpi]

...

piu' che un problema di snellezza e' un problema di chiarezza.

piu' uomini metti e piu' le loro mansioni si sovrappongono.

quali sarebbero le differenze di ruolo tra Sabatini, Baldini, Prade', Montali (con ques'ultimo che gira voce potrebbe 'lasciare') e gli eventuali Peruzzi ed allenatore? Piu' magari pure Zeman?

si guarda all'Inghilterra come esempio di struttura societaria nel calcio che va oltre l'italianissimo concetto del padre-padrone, ma si dimentica che qui l'allenatore e' anche DS, mentre i proprietari si occupano del solo elemento strettamente finanziario, creando un semplice binomio tra chi gestisce il denaro e chi decide come spenderlo.

e poi come dice giusto Zaradona, l'idea che Lotito sia il 'faccio e penso tutto mi' e' classica leggenda metropolitana.

Makinwa dovrebbe docere.

[en_rui]

Se quelli visti fino ad oggi sono i risultati, l'organigramma della SS Lazio va piu' che bene.

[MagoMerlino]

Anch'io sono d'accordo sulla "struttura snella", solo che, a mio avviso, la Lazio va troppo oltre lo snello.

[cartesio]

Anoressica?

[Fabio70rm]

Non è questione di struttura snella o anoressica, l'importante è che sia una struttura funzionale.

Continuo a ritenere che la dirigenza ideale sia composta da presidente, addetto ai rapporti con le istituzioni (Coni, Lega FIGC etc.), DS e una figura che faccia da raccordo tra la dirigenza e la squadra.

Poi queste figure, se si servono di aiuti nelle vesti di collaboratori, possono benissimo farlo, ma appunto siano collaboratori, non prime donne.