Autore Topic: Vulcano Reja, denuncia e avvisa: "Le maglie non sono tutte uguali"  (Letto 772 volte)

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ROMA – “Inaccettabile”. Sembrava non volesse sbottonarsi più di tanto Reja, ma rivedere le immagini del rigore non concesso da Mazzoleni a Floccari fa troppo male per non cedere alla tentazione di dare sfogo al suo reale pensiero, di lanciare un accusa incondizionata a tutto il sistema calcio, di scagliarsi contro un nemico astratto e perverso. Poco prima il presidente Lotito aveva parlato di “situazioni che hanno determinato un cambiamento sostanziale degli eventi”, di “tintinnio di manette” che lascia aperta la strada ad infinite interpretazioni. Il tecnico goriziano va oltre, abbandona il “politichese”, mette a nudo senza remore il bruciore di stomaco che sta condizionando dal punto di vista mentale la volata di una Champions sempre più avvelenata in ambito arbitrale: “Certamente non facciamo parte del gruppo delle squadre che possono vantare dei favori – denuncia amaramente il tecnico - . E’ un po’ di tempo che parliamo di queste situazioni, ma evidentemente recriminare non serve a niente. Le immagini parlano chiaramente: cosa avrebbe dovuto ricevere Floccari per avere un rigore, uno sparo? Questo era un episodio che poteva cambiare evidentemente le sorti dell’intera partita. Se l’arbitro avesse concesso quel rigore solare e noi l’avessimo segnato andavamo in vantaggio di un gol e avremmo potuto usufruire dell’espulsione di Chiellini. Avremmo vinto la partita, saremmo saliti a 63 punti e all’80% avevamo buone possibilità di centrare l’obiettivo. Ora invece – prosegue Reja – C’è tanta amarezza, negli spogliatoi ho visto i ragazzi con la testa chinate e li ho spronati ad alzarla: possono andare orgogliosi di quello che stanno facendo. Anche questa sera abbiamo giocato una buona partita, come l’avevamo preparata, abbiamo creato qualche opportunità, ma a noi gli episodi vanno sempre storti. Quello che mi meraviglia è che per una situazione singola si compromette un intero campionato, non è possibile che non ci sia equità omogeneità di giudizio, evidentemente la maglia della Lazio non sarà simpatica a qualcuno”.

Per Reja la casacca biancoceleste non è solo cromaticamente diversa dalle altre, ma il suo peso specifico è notevolmente inferiore a quella della concorrenza: “Purtroppo devo dirlo – tuona il tecnico goriziano – Le maglie non sono tutte uguali. A volte vedo concedere dei rigori con una facilità estrema, per contatti veniali. Degli errori possono esserci, ma non si può sbagliare sempre nella stessa direzione, così è troppo. Dopo tutti questi casi spero che nelle ultime tre gare ci giri meglio. Evidentemente, però, c’è qualcuno che soffia contro di noi”. E’ stata la seconda sconfitta consecutiva dopo quella della scorsa settimana a Milano, l’ennesimo match-point per l’Europa svanito sotto i colpi di un destino beffardo, caratterizzato da ingenuità fatali, ma anche da episodi tutt’altro che fortunati. Come la deviazione beffarda di Scaloni sul diagonale vincente di Pepe o ancor di più come il doppio giallo rimediato da Ledesma, che ha spianato la strada del blitz bianconero: “Già, pensare che quel tiro dello juventino sarebbe finito in bocca a Muslera, mentre per quanto riguarda l’intervento di Ledesma è stato un gesto istintivo”.

Non si da pace il tecnico biancoceleste, di tanto in tanto prova anche ad analizzare lucidamente lo svolgimento della gara. Ma i 90’ dell’Olimpico sono stati troppo condizionati da “fattori imponderabili” per entrare nello specifico. Quel che conta, ora, è non lasciare nulla di intentato, di provare in modo orgoglioso e convinto a tutelare quel punticino di vantaggio che resta su Roma e Udinese. Domenica prossima al “Friuli” di Udine andrà in onda il vero crocevia dell’intera stagione biancoceleste. Un “dentro o fuori” da affrontare con il piglio della grande ferita, con la voglia di sovvertire un canovacci oche sembra già scritto. La Lazio non ha smesso di credere alla Champions: “Da qui alla fine dobbiamo fare nove punti, in modo che nessuno possa fare più niente. Lotteremo con le unghie e con i denti fino all’ultima goccia di sudore, nonostante le difficoltà. Solo noi possiamo riuscire ad arrivare a quota 69. Se ci riusciamo sarà Champions”.

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