Autore Topic: Chi sta a capo dei magistrati (coloro che dovrebbero fare pulizia nel calcio...)  (Letto 839 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

oizaL


Un po' di notizie su Luca Palamara, attuale presidente dell'Anm, l'Associazione nazionale magistrati, coloro i quali, cioè, Lotito confida possano fare pulizia nel calcio e scoperchiare la Tangentopoli del pallone.


Da LA REPUBBLICA del 2005 (a firma Fulvio Bianchi)

Inchiesta da Livorno a Roma: spunta il nome di Sensi
Intercettazioni della Guardia di Finanza nel 2002
Per ora nessun indagato. Si muove l'Ufficio Inchieste
Soldi e regali per gli arbitri


Una cimice sotto un tavolino, in un ristorante di Livorno: è l'inizio del 2002, la Guardia di Finanza diretta dal generale Carta ascolta una chiacchierata telefonica di un dirigente del mondo del calcio e un altro dirigente che si trova lontano da Livorno, in un'altra città. Si parla di arbitri. Di alcune partite. Di presunti favori in cambio di soldi e regali. Si apre così un nuovo, clamoroso, filone. Una nuova inchiesta: dopo Genova (presunto illecito nell'ultima partita tra il Genoa e il Venezia ma anche il filone delle scommesse), ecco comparire gli arbitri.

E una nuova accusa di frode sportiva. L'intercettazione ambientale, fatta nell'ambito di una inchiesta che aveva per oggetto presunti abusi nella pubblica amministrazione, è ora agli atti di un fascicolo aperto dalla Procura di Roma. A Livorno hanno finito il loro lavoro.

L'indagine è stata affidata al pm Luca Palamara: il fascicolo, ora aperto come "atti relativi", è stato trasmesso, secondo quanto si è appreso da fonti investigative, dalla Procura della Repubblica di Livorno a quella di Roma. La vicenda è tutta da dimostrare: per il momento non ci sono indagati, ma soltanto "persone informate", e il contenuto dell'intercettazione ambientale (alla quale pare ne siano seguite altre, telefoniche) andrà ora verificato con una serie di riscontri che stanno facendo in questi giorni i finanzieri romani. Nel colloquio telefonico il noto personaggio del mondo del calcio, parlando appunto con il suo interlocutore, fa il nome di alcuni arbitri a proposito di alcune designazioni. Pare che durante le intercettazioni qualcuno abbia fatto anche il nome del presidente della Roma, Franco Sensi. Che comunque è all'oscuro di tutta la vicenda.


Il 3 ottobre 2005, Repubblica parla di una riapertura delle indagini:

ROMA - Presto, prestissimo, il generale Italo Pappa, numero 2 della Guardia di Finanza e capo dell' Ufficio Indagini, potrebbe aprire un' inchiesta. La Federcalcio segue passo passo gli atti della Procura della Repubblica di Roma sulla pratica Bergamo-Sensi, e l' ha fatto sin dai mesi scorsi. La storia è di due anni fa, primavera del 2003: Bergamo venne intercettato (casualmente) a Livorno. Una cimice in un ufficio.
Secondo quanto scrive "Il Tirreno", l' ex designatore arbitrale avrebbe accennato ad un colloquio avuto con il presidente della Roma. Sensi gli avrebbe presentato una lista di 5 arbitri "graditi", in cambio di favori: cioè un accordo con Bergamo, assicuratore, e le sue (tante) aziende. La Guardia di Finanza romana sta ancora indagando su alcuni particolari, che vanno chiariti. Vuole capire insomma con quali assicurazioni erano legate le aziende immobiliari e petrolifere di Sensi, un paio d' anni fa. La Roma ha escluso ipotesi di avvisi di garanzia, minacciando denunce. Il ds giallorosso Daniele Pradè ha spiegato: «Sensi si è fatto una risata, quando ha saputo: saremo molto duri con chi mette in giro cose assurde». Abbiamo raggiunto Paolo Bergamo in Perù, dove è impegnato come membro della commissione arbitri Fifa ai Mondiali under 17. La sua risposta è stata netta: «Di questa storia, anzi di questa bufala, se ne stanno occupando i miei legali: presto partiranno le querele. Nessun sequestro di documenti nella mia assicurazione a Livorno, nessun avviso di garanzia».
Da fonti della Procura romana (indaga il pm Luca Palamara) la conferma: «al momento» non sono stati inviati avvisi, presto comunque si avvieranno gli interrogatori (ma è difficile che sia sentito Sensi perché ha problemi di salute). Secondo alcune fonti, non è nemmeno esclusa l' archiviazione. Almeno, dal punto di vista penale. Ma da quello sportivo?

Il 14 novembre 2005 Il Giornale rende note le reazioni dei diretti interessati:

Incredula Rosella Sensi, attuale amministratore delegato della Roma. “È un fatto di cui non ero assolutamente a conoscenza, posso dire che mio padre Franco non c’entra nulla”. Deciso il dirigente giallorosso Pradè dai microfoni di Italia Uno. “Ho parlato con il presidente, si è fatto una risata...
Stiamo acquisendo tutte le informazioni diffuse su questa vicenda e saremo durissimi. Abbiamo letto di un avviso di garanzia e non c’è nulla del genere. Tuteleremo il nostro azionista e il club. Lo sponsor di cui si parla (Ina-Assitalia, società per la quale Bergamo è agente generale per la provincia di Livorno, ndr.) non era più quello in quella stagione, e il presidente era alle prese con altri problemi”. Paolo Bergamo, in missione peruviana ai mondiale Under 17 per conto dell’Uefa, è sorpreso come precisa al quotidiano Qs: “È un grosso equivoco, al mio ritorno farò tutti i passi decisivi perchiarire la mia posizione. Intanto dico che ho avuto sempre rapporti corretti con tutti, ma molto di più con Franco Sensi che ho sempre seguito con grande passione”.
Emiliano Liuzzi, cronista de Il Tirreno che da tempo segue questo filone giudiziario e autore dell’articolo che ha provocato il polverone, precisa: “La smentita della Roma parte da un presupposto sbagliato, non abbiamo mai detto che Sensi ha ricevuto un avviso di garanzia. Ma non può smentire il fatto che esiste un fascicolo di indagine aperto dal magistrato Giuseppe Rizzo. L’inchiesta è partita tre mesi fa e si riferisce a fatti avvenuti nel gennaio 2003. E nell’intercettazione in questione Bergamo racconta a un amico la telefonata con Sensi”. Una difesa di Sensi e Bergamo arriva anche dal presidente della Lega Galliani: “Non conosco nulla e non posso far nessuna considerazione, anche se sono convinto della loro integrità morale. Non si può ragionare in base a delle ipotesi”.

Il 13 giugno 2006 il Tirreno si chiede a che punto sia l’inchiesta in Federcalcio: perché Stagliano, vicecapo dell’Ufficio Indagini della Federcalcio, dice di non saperne nulla?:

Intanto da Milano rimbalza la domanda: che fine ha fatto in Federcalcio il fascicolo intestato a Bergamo e Franco Sensi presidente della Roma? L'avvocato Mario Stagliano, fino alle scorse settimane vicecapo Ufficio Indagini dice che alla Federcalcio non è mai arrivato il fascicolo. Invece le procure di Roma e Livorno affermano di aver trasmesso una nota alla giustizia sportiva.

Il giorno dopo, Fiorentina.it solleva altri dubbi:

Si potrà anche decidere che l’inchiesta Piedipuliti rimanga tra due parentesi, aperte all’inizio del campionato 2004/2005 e chiuse quando i pm napoletani Narducci e Beatrice decisero di porre fine alle intercettazioni alla fine dello stesso campionato. Però c’è chi ha parlato di cupole, di sistemi e di rete, gli stessi giudici di Napoli parlano di associazione a delinquere. Un gruppo di persone che hanno agito nel calcio per molti anni. Presumibilmente. La storia recente di pallonopoli è infatti zeppa di piccoli episodi, fiammate presto sopite, scandaletti di cui non si conserva la memoria ed è difficile reperire tracce.

Uno di questi fu il caso "Bergamo-Sensi", una storia di presunte "proposte indecenti" fatte dal patron della Roma all’allora designatore arbitrale per avere "fischietti di favore" ad arbitrare la Roma. Lo scoprì la Procura di Livorno, per caso, indagando su un giro di tangenti nella città labronica. Ne parlò per primo, nel luglio 2005, il quotidiano Il Tirreno, che approfondì successivamente l’inchiesta, se ne interessò anche il settimanale L’Espresso. Era il 2004 quando la Guardia di Finanza, per scrupolo, si andò a ripassare le trascrizioni di alcune intercettazioni ambientali su un’indagine di tangenti a Livorno, anche se aveva già trasmesso al pm Giuseppe Rizzo il materiale interessante. Ed ecco che salta fuori quel colloquio tra l’allora designatore arbitrale Paolo Bergamo ed un suo amico, un imprenditore locale. Tutto registrato da una cimice messa nell’ufficio di quest’ultimo.

Bergamo racconta all’amico di essere stato invitato a villa Pacelli, residenza di Sensi, la descrive, e aggiunge che il presidente giallorosso gli prospettò la possibilità di stipulare una polizza di assicurazione per una piattaforma petrolifera posseduta dalla Italpetroli, la holding di famiglia, al largo di Civitavecchia. Un affare da due miliardi. All’epoca lo sponsor romanista era Ina-Assitalia, e Bergamo era l’agente ufficiale della compagnia a Livorno. Il pm livornese Giuseppe Rizzo, rilevata la propria incompetenza territoriale sul caso, come confermato a fiorentina.it, inviò il materiale, intercettazioni e rapporti, alla Procura di Roma. Il fascicolo finì nelle mani del giudice romano Palamara - oggi titolare assieme alla collega Palaia dell’inchiesta capitolina su Piedipuliti, quelle sulla Gea e sui falsi in bilancio di Lazio e Roma - l’intercettazione di Bergamo risaliva al 2003, fu trasmessa da Livorno a Roma verso la fine del 2005: nel gennaio 2006 Palamara chiese al Gip l’archiviazione. Un’archiviazione negata dal magistrato preposto, per cui il fascicolo è ancora aperto. I magistrati hanno accertato che la polizza è stata stipulata ufficialmente da un altro agente. Ma interessano non gli sviluppi dell’inchiesta penale, bensì quelli della giustizia sportiva. A quanto risulta a fiorentina.it, della storia era a conoscenza l’Ufficio Indagini, come è assolutamente normale che avvenga in situazioni del genere. Quell’ufficio presieduto all’epoca dal generale Italo Pappa e il cui vice era, l’ultimamente loquacissimo, avvocato Mario Stagliano. Che accertamenti ha fatto l’Ufficio Indagini? Tutto tace.

Incomprensibilmente. A differenza di altre volte, non c’è traccia di un comunicato Figc che annunci un fascicolo aperto, un’inchiesta svolta, né tanto meno archiviata. Eppure, in passato ci hanno deliziato informandoci di tutto: leggiamo ad esempio un comunicato del 25 settembre 2003: "L’Ufficio Indagini della Figc, di concerto con la Procura federale, ha avviato un’inchiesta in merito alle dichiarazioni rese oggi ad organi di stampa dal presidente della S.S. Calcio Napoli Salvatore Naldi". Solerti e precisi, non c’è che dire. E anche attenti lettori di quotidiani dove, spesso, la Figc ha letto di inchieste aperte dalla magistratura ordinaria ed ha richiesto alla stessa gli incartamenti ai fini della giustizia sportiva.
E l’inchiesta Bergamo-Sensi? Di quella in federazione sembrano non saperne nulla, l’ufficio stampa Figc, dietro nostra richiesta, ha ammesso di non esserne al corrente. Chissà se il fascicolo che ne parla è già sul tavolo di Borrelli? Chissà se mai ci arriverà?

Il 6 settembre 2006, il giudice per le indagini preliminari della Procura di Roma, sollecitato dalle richieste del pm Palamara, archivia l’indagine. La giustizia sportiva non ha mai nemmeno pensato di prenderla in considerazione. Diciamo solo che ci sarebbe piaciuto sentire quella intercettazione con le stesse modalità con le quali hanno mandato in onda in televisione quelle di Moggi. Un’ultima constatazione: i pm Palamara e Palaia di Roma hanno indagato sul “doping amministrativo” di Cragnotti e di Sensi, sulle fidejussioni false, su Capitalia e su questa vicenda Bergamo-Sensi, per la quale ricevettero le carte da Livorno. Risultato: niente. I pm Palamara e Palaia hanno anche indagato sulle intercettazioni di Calciopoli. Risultato: Juventus in serie B, due scudetti in meno, fuori dalle coppe europee per due anni, enorme danno economico, cessione dei giocatori migliori. Nient’altro.



Poi arriva il 18 maggio 2008, il fatidico giorno della Roma campione d'Italia per mezz'ora a Catania. Dove vedrà la partita il buon Palamara, il solerte magistrato, di cui tutti si meravigliano per l'insistenza on cui chiede l'archiviazione delle indagini che riguardano la Roma?? Andiamo a scoprirlo con il Corriere della Sera di quel giorno, articolo a firma Fabrizio Caccia.


Roma con la testa nel pallone

Vendiiti e una pazza idea.‘ un concerto per stasera a Trastevere


La Roma è a Catania, ma oggi l’Etna sta qua. La lava, i lapilli, il bollore. La terra che trema, il vulcano che spinge. C’è un fiotto d’amore che aspetta d’esp1odere, un urlo compresso, da giomi, da settimane. A casa di Antonello 'cantautore molisano che copia canzoni altrui (e che porta iella)', in queste ore, mentre la tensione cresce e divora mezza città, sta nascendo qualcosa. Un’idea matta, incredibile. Lui abita a Trastevere, in una piazzetta  vicino a via Anicia. L’idea straordinaria, se l’Etna esploderà, se ci sarà l’Eruzione, è quella di un concerto proprio in quella piazza. Un concerto a Trastevere. Un concerto per Roma. Però prima c’è la partita. Anzi: Le Partite. A Catania, a Parma E la casa di Antonello diventerà una curva. Con almeno venti tifosi romanisti eccellenti: il figlio Francesco, Carlo Verdone, Massimiliano Fuksas, il pm Luca Palamara, neo-presidente dell’Associazione nazionale magistrati, quello che indagò su Calciopoli e su Lucianone Moggi. (...) A casa 'cantautore molisano che copia canzoni altrui (e che porta iella)',
a Trastevere, ci sarà pure Michele Baldi, consigliere d’amministrazione della Roma: «Mia moglie Laura - confessa - in queste ore è un po’ preoccupata. Quando vincemmo lo scudetto l'ultima volta, infatti, la notte stessa abbiamo concepito Maria Vittoria, la terza figlia, che porta que sto nome non a caso...». Più tardi, a casa di Antonello, arriverà anche Mario Corsi, la voce più amata dalla curva romanista, il conduttore di «Te la do io Tokyo», sui 101.5 di Centro Suono Sport. Oggi «Marione» farà tre cose strategiche prima di unirsi alla compagnia dei Vip ultrà: «Vedrò la partita in tv con mio figlio Marco Valerio che ha 15 anni. Poi, comunque vada, uscirò per andare a trovare il presidente Franco Sensi a Villa Pacelli. Infine, sarò alla radio e alle 18 inizierà la diretta con i tifosi.


 



Offline borges

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 4266
  • Karma: +170/-36
  • Sesso: Maschio
  • "allora stamo messi bene" VdA a Mudy
    • Mostra profilo
me facevano uno squillo
lo scrivevo io 4 anni fa st'articoletto
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

oizaL

CALCIO: LAZIO-JUVENTUS; PALAZZI ASCOLTERA' LOTITO (ANSA) - ROMA, 3 MAG - Il presidente della Lazio Claudio Lotito sara' ascoltato nelle prossime ore dal procuratore federale Stefano Palazzi. L'audizione e' stata decisa dopo le dichiarazioni rilasciate da Lotito ieri sera al termine della partita di campionato Lazio-Juventus, vinta dai bianconeri per 1-0 nelle quali, tra l'altro, il presidente della Lazio ha detto: ''quello che stiamo vedendo e' scontato - le parole di Lotito - Quando ho parlato della 'task force', intendevo sottolineare non una mia idea personale, ma di una serie di istituzioni che vuole impegnarsi perche' tutto sia regolare. Mi ricordo il tempo di 'tangentepoli', quando si diceva sento un tintinnio di manette. Dico solo che credo nella giustizia, come in passato e' gia' accaduto''. (ANSA). MS-GRN 03-MAG-11 09:15 NNN 

Offline Centurio

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 3527
  • Karma: +146/-6
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
si, mó ce pensa Palazzi, state tranquilli.
sine pennis volare haud facile est

Offline LaLazioMia

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 5595
  • Karma: +90/-77
    • Mostra profilo

l naporiommerdista Palamara



Pubblico anche qui.
i
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.