Autore Topic: De gustibus  (Letto 1275 volte)

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Offline borges

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De gustibus
« : Martedì 19 Aprile 2011, 13:12:54 »
Altrochè l’americano, qui trionfa l’amatriciano (stavano piú vicini ad Amatrice i Sensi che Lotito, comunque: mi informerei prima di fare queste ironie da 4 soldi). Mentre l’altra mezza Roma sognava l’Europa, il genero di Mezzaroma ci ha messo le mani sopra. In Champions, semmai, va Claudio Lotito, quello che dice «Aridanghete!», mica «Again!». «Tom Di Benedetto, e chi è?». Appunto. Se l’è chiesto e si è risposto da solo: «Nessuno». Per il momento «The king of Rome» è lui. Con la vittoria a Catania la sua Lazio lancia addirittura la sfida all’Inter per il terzo posto. E’ arrivato quindi il momento di incoronarlo «Uomo della domenica» e di guardare oltre la macchietta che ama impersonare (un po' come la vostra redazione sportiva, Mura e Crosetti esclusi, che si divertono a impersonare macchiette di giornalisti). La sua grande stagione è cominciata in un inedito, profondo silenzio. Se ne stava seduto in tribuna, solingo e taciturno, guardava e non parlava. Come sempre, la curva lo insultava. Per quali colpe? Lotito non ha vinto lo scudetto come Cragnotti, ma una coppa Italia e una Supercoppa sì, e sta portando la squadra in Champions per la seconda volta. Semplicemente ha fatto quel che fa di mestiere: pulizia (è un imprenditore, imbecille, mica un bidello, che, comunque, fa un lavoro degnissimo senza stare a perculeggiare nessuno come fai tu, scribacchino da 4 soldi). Ha ridotto le spese, condotto campagne di mercato all’insegna del baratto (quando mai la Lazio avrebbe imnpostato le sue campagne acquisti sugli scambi di giocatori? Poi pensa a quelli che le campagne acquisti le hanno fatte all'insegna della questua), quasi sempre guadagnandoci. Soprattutto ha tagliato, e questo non glielo perdonano, i fondi agli ultrà che i suoi colleghi generosamente versano. Ogni estate prima di questa il raduno della Lazio era un album Panini su cui incollare facce nuove, con biografie poco promettenti. Eppure la barca non affondava, anzi qualche volta prendeva il largo. La conferma di nonno Reja, che l’aveva salvato dal tracollo, gli ha ridotto le frenesie scambistiche (ancora?), limitandolo a pochi acquisti, di cui uno strepitoso (Hernanes) (qualche amico tuo lo aveva bollato come pippa inadeguata alla Serie A). Insoddisfatto come un maratoneta che ha corso due giri di pista, rimaneva imbronciato anche quando la squadra ha cominciato a vincere. Nelle tasche: gli immancabili cinque cellulari, il vangelo e il rosario. Sul naso: gli occhialetti che gli danno un aspetto da ispettore fiscale. Almeno finché apre bocca e dice: «Devi sposa’ l’idea, sennò che cazzo di laziale sei?» o canta: «Lotito di merda» in un tripudio di egocentrismo scambiato per autoironia. Dal suo punto di vista, è chiaro, l’accostamento nobilita l’escremento (dal mio punto di vista, invece, la carta igienica si vergogna di essere fatta della stessa materia delle pagine sportive di Repubblica). Non poteva durare. Non poteva trattenersi. Ha aspettato lo sprint finale ed è esploso. Adesso che vede il traguardo non ce la fa più a stare sul sellino. Nelle ultime settimane ha riaperto il teatro. Tirato in ballo per le microspie alla presidenza della regione Lazio, ha definito i sindacati «banda Bassotti» e invocato «il rispetto pedissequo della legge». Al dibattito in Lega sulla torta dei diritti tv ha provocato una rissa con Aurelio De Laurentiis mentre cercava di tagliarsi la fetta più grossa (qua hai clamorosamente cappottato la realtá: roba da querela immediata). Stanco di aspettare la licenza per costruirsi il suo stadio, sui terreni di famiglia, è andato da Gianni Letta (che avrebbe due o tre problemi più grossi) a spiegare la vergogna di impianti «che neppure nel terzo mondo» (no vabbé, qui alzo le mani. Cioé, Lotito é andato da Gianni Letta? E chi da Letta c'ha passato le mesate intere a piangere per intecedere con le banche?). Si aggira talvolta nel Transatlantico della politica accreditato come “assistente parlamentare”. Sfiorato da ingiustizia arbitrale, ha insinuato, accusato, invocato l’immaginifica «task force». Ottenendo, invece di quella, improvvise decisioni favorevoli (IL GOL DI MAURI É REGOLARE. LA LAZIO HA VINTO 4-1. LOTITO NON É ANDATO A MINACCIARE NESSUNO COME HA FATTO MONTALI.). Gustando la vittoria, si è presentato alle telecamere nella versione di sé che tutti, lui compreso, amano di più: la peggiore. Si è infilato con Massimo Mauro in un incomprensibile dibattito su vini e bocce. Ha mischiato arguzia e disprezzo (Lí, piú che altro é il VOSTRO Mauro che ha fato la solita figura di rioma). Esibito l’immancabile complesso di superiorità. Io sì, so’ preparato, so tutto di tutto. Volete ‘na lezione? Ve la dò», dice di se stesso. A differenza del suo amico Previti, lui «fa prigionieri»: chiedere a Ledesma e Pandev, tenuti fermi per orgoglio e ripicca. Nella propria autoagiografia si racconta come un secchione che ha dovuto conquistarsi la borsa di studio per laurearsi in pedagogia, un uomo che lavora 20 ore su 24 e inneggia alla meritocrazia, in campo e fuori. E qui va detto che più di un merito ce l’ha. Al netto di un matrimonio che male non gli ha fatto e di qualche agevolazione ottenuta, da quando è entrato nel calcio è stato di esempio a molti. Ha ottenuto risultati senza fare follie se non verbali. Ha toppato completamente un solo campionato, quello scorso. Non cambia gli allenatori come fossero camicie e attualmente ne indossa uno che potrebbe aver giocato a scopa con Bearzot. Il terzultimo di loro, Delio Rossi, ha fatto capire che è, come dire, lento nei pagamenti (invece io so che molti apprezzano Lotito, ché adesso manca solo che lo chiami Lotirchio, perché almeno lui é sicuro che paga. A proposito di ritardi, Romagnó, c'é chi s'é magnato gli introiti televisivi futuri per pagare gli stipendi di 3 mesi fa), ma anche questo fa parte delle oculate strategie di un uomo d’affari. Lotito è a un passo dal successo più ambito. Non l’approdo in Champions, quello l’ha già conosciuto. Per la prima volta da quando è presidente la sua Lazio sta per finire davanti alla Roma. Ha perso le battaglie dei derby, ma vincerà la guerra della classifica. Come ha fatto? Parole sue: «Napoleone e Hitler furono sconfitti da una marcatura a uomo». (gabriele romagnoli)
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
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Re:De gustibus
« Risposta #1 : Martedì 19 Aprile 2011, 13:13:48 »
LA CAPARRA DELLO ZIO TOM - LA NUOVA ROMA DI DIBENEDETTO NASCE A SPESE DEI PICCOLI AZIONISTI GIALLOROSSI CHE ORA RISCHIANO DI PAGARE IL DEBITO DEI SENSI - L’ALTERNATIVA È ACCONTENTARSI DI UNA CIFRA RIDOTTA RISPETTO ALLE VALUTAZIONI DI MERCATO, O ADERIRE ALL’OPA OBBLIGATORIA, METTENDO MANO AL PORTAFOGLI NEL SUCCESSIVO AUMENTO DI CAPITALE - CHE FA LA CONSOB DI FRONTE AD UN’OFFERTA VINCOLANTE CHE VALUTA L’INTERA SOCIETÀ SOLO 90 MLN (CONTRO I 155 DI POCHI GIORNI FA)?...

Fabrizio Spagna per "Il Riformista"

Un colpo davvero molto duro per i piccoli azionisti e tifosi della Roma. L'annuncio dell'offerta vincolante per il 62,24% delle quote della squadra capitolina in mano alla famiglia Sensi (Roma 2000 srl) da parte della cordata capeggiata dall'italo-americano Thomas DiBenedetto ha determinato il panico con una flessione teorica del prezzo del titolo di oltre il 35 percento. Da 1,16 euro di quotazione, il titolo è crollato in Borsa raggiungendo un prezzo teorico di 0,67, allineandosi così al prezzo d'offerta.

Va ricordato, infatti, che l'offerta vincolante (valore a cui verrà effettuata anche l'Opa obbligatoria) considera un prezzo di 0,6781 euro per azione, corrispondente a una valutazione dell'intera società di circa 90 milioni (oltre 155 milioni fino a pochi giorni fa). Una situazione che non potrà non accendere i fari della Consob su una operazione che suscita in Borsa molte perplessità.

Da quanto si è stato reso noto l'offerta verrà lanciata da una newco (60% cordata DiBenedetto, 40% Unicredit) la cui capitalizzazione non sarà sufficiente per far fronte agli impegni finanziari. Appare probabile che la provvista per il versamento dei 70,3 milioni di euro a Roma 2000 proverrà da un finanziamento della stessa Unicredit. Va inoltre considerato che, non appena trasferite le quote alla newco ed effettuata l'Opa obbligatoria, la As Roma lancerà un aumento di capitale da 35 milioni di euro che sarà sottoscritto pro-quota dai singoli soci. Ricapitalizzazione per riequilibrare la posizione debitoria della società e avere le risorse per rilanciare la squadra nel campionato 2011/2012.

Si comprendono le perplessità della Borsa e dei piccoli azionisti della Roma che rischiano di pagare indirettamente il conto che la famiglia Sensi aveva con Unicredit. Un debito che, al 31 dicembre 2010, ammontava a circa 280 milioni di euro. O si accontenteranno di vedersi riconosciuta una cifra molto ridotta rispetto alle reali valutazioni di mercato del titolo As Roma oppure, qualora non aderissero all'Opa obbligatoria, sarebbero costretti a mettere nuovamente mano al portafogli nel successivo aumento di capitale.

Sarebbe, dunque, molto importante che la Consob valutasse attentamente la posizione di Unicredit che potrebbe aver trovato una soluzione creativa per rientrare almeno formalmente di parte del debito. Se le voci che circolano sul mercato fossero vere, la cessione assomiglierebbe all'operazione Alitalia-Air One, orchestrata qualche anno fa da Intesa Sanpaolo: finanziare un soggetto terzo per rientrare di un debito incagliato e scarsamente esigibile.

Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
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Giglic

Re:De gustibus
« Risposta #2 : Martedì 19 Aprile 2011, 14:28:18 »
Aquilotta del Nord non c'è?  ;D

Offline BobLovati

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Re:De gustibus
« Risposta #3 : Mercoledì 20 Aprile 2011, 13:28:31 »
Aquilotta del Nord non c'è?  ;D

 ... no, è che è lenta nelle decisioni; sembra Hernanes, sembra    :D
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

CiPpi

Re:De gustibus
« Risposta #4 : Mercoledì 20 Aprile 2011, 13:30:40 »
 ... no, è che è lenta nelle decisioni; sembra Hernanes, sembra    :D

fenomenale?  :)

Offline BobLovati

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Re:De gustibus
« Risposta #5 : Mercoledì 20 Aprile 2011, 14:51:38 »
fenomenale?  :)

abbello, PRIMA d´arisponne DEVI legge bene: LENTA, ho scritto     >:(
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