Più che zio Edy dovremmo chiamarti zio Eby, perché ogni volta che pensiamo (parlo di tutti noi tifosi insignificantemente ablativi assoluti) ad Edoardo Reja ci viene in mente Ebenezer Scrooge. A volte anche Arpagone, ed in questo caso dovremmo chiamarti zio Arpy, per quanto è stato avaro, tirchio, taccagno, parsimonioso, spilorcio e sparagnino il gioco che ci hai fatto vedere.
A volte pure peggio, perché Eby, o Arpy vivevano per aumentare il valore dei loro tesori, tu un pò meno, anzi, per niente.
Certo, Cavanda non sarà mai Djalma Santos, però mi sto chiedendo ancora quale santo del paradiso gli si sia seduto a fianco un una delle tante sconsolate panchine di Bari o di Torino per resuscitargli l'autostima in agonia.
E poi quell' Hernanes che non sapeva fare il Garbuglia! Meglio Bresciano, dai! E infatti la sua cessione alla fine del campionato scorso sarebbe stata infinitamente meno dolorosa di quanto lo sarebbe ora.
Però ti abbiamo voluto bene lo stesso. Perché tu non sei il talentuoso che fallisce perché non si applica (è per questo che a malincuore stiamo smettendo di amare Zarate): sei il normodotato tenace di cui si sa quello che può dare e quello dà.
E poi, e questo lo pensiamo senza fatica, sei un gentiluomo antico, una persona educata ed un signore per bene. Mourinho, tanto per nominarti qualcuno che queste doti non le ha, non sarà mai te, però tu non sarai mai lui, non saresti stato mai lui e per un tifoso questa non è una gran dote.
Però di sicuro vivi meglio di Mourinho, e sono sicuro che vivrai anche più a lungo di lui, perchè sono le tue doti che garantiscono una qualità di vita migliore e non le sue.
Quindi auguri di vivere serenamente e lunghissimamente come è nei tuoi geni e grazie per averci saputo dare niente di diverso di quello che potevi; la maggior parte della gente, e noi non facciamo eccezione, non ci riesce sempre. A volte non ci riesce mai.