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Continua la polemica dopo il derby della Capitale: sul Corriere dello Sport-Stadio la dura replica del biancoceleste per il gesto e le dichiarazioni del romanista. «Il capitano della Roma sul campo dovrebbe rispettare i suoi avversari»ROMA, 21 aprile - La delusione per la sconfitta con la Roma è stata fortissima. Siamo molto dispiaciuti, ma è stata una sconfitta immeritata e l’andamento della partita lo conferma. L’avevamo preparata benissimo: abbiamo giocato un grande primo tempo senza concedere un tiro in porta alla Roma. Nella ripresa gli episodi hanno determinato il risultato. Dalla possibilità di raddoppiare, ci siamo trovati sull’1-1 e poi in svantaggio. Dispiace perché dopo una prestazione così non meritavamo assolutamente di perdere.
Ci sono state molte tensioni dopo la fine della partita e le polemiche continuano a venire fuori. Ci tengo a precisare alcuni aspetti, che ritengo fondamentali. E voglio, anche a nome dei miei compagni, rispondere a Totti. Non siamo d’accordo con quello che sta dicendo da due giorni. Lo sappiamo tutti che il derby è fatto in un certo modo, gli sfottò ci possono stare. Ma il suo gesto con il pollice verso, augurandoci la retrocessione in serie B, non lo riteniamo uno sfottò da derby. E’ molto peggio. E’ stata una provocazione. Solo così si può definire. Dice che stava festeggiando con i suoi tifosi, ma non può essere solo così. Era sul campo, è il capitano della Roma e dovrebbe rispettare i suoi avversari. Gli sfottò ci stanno prima, durante e dopo la partita. C’è chi vince, c’è chi perde, ognuno si gode la sua vittorie. Ci vorrebbe più rispetto per gli avversari. Mi sembra che Totti sia andato oltre. E mi sembra anche che il giudice sportivo Tosel, multandolo, non l’abbia vista come dice lui. Ha creato tensioni sul campo, ci sono state reazioni e incidenti fuori dallo stadio. In campo deve essere derby, ma finisce al novantesimo. E’ la seconda volta che eccede. Già dopo la partita d’andata, aveva fatto lo stesso gesto di scherno. E sapeva, perché glielo avevamo spiegato sul campo, che tutta la squadra della Lazio non aveva gradito. Si è ripetuto. Ripeto: credo ci abbia voluto provocare.
Ci sono altre cose da chiarire. Nessuno di noi, sotto la maglia della Lazio, aveva una t-shirt con la scritta “scudetto game over”. E’ una falsità. E’ vero, invece, che i tifosi ci avevano portato la sua foto con il pollice verso del derby d’andata. Ci volevano dare la carica. Questo credo faccia parte della preparazione del derby.
Nessuno di noi l’ha provocato oppure offeso. Un conto è come lo prepari un derby e le motivazioni che cerchi per riscattarti, un altro come lo festeggi. E mi ha fatto male leggere le sue frasi “che volete laziali?”. Da giocatori della Lazio, lasciando gli sfottò ai tifosi, vorremmo che il capitano della Roma ci rispettasse. Io poi non vedo similitudini tra i suoi festeggiamenti e l’esultanza di Paolo Di Canio. Non mi sembrano paragonabili.
Per chiudere l’argomento, anche se per i tifosi della Lazio non ci sarebbe bisogno, chiarisco che il mio modo di festeggiare, da quando è nata mia figlia Camilla, è sempre stato lo stesso. Può sembrare una pistola oppure una “elle”, perché quando era piccolina, nella culla, non riusciva a unire indice e pollice della mano per indicare una cosa. Negli ultimi tre anni, ho sempre festeggiato così i miei gol. E mi sembra fantascienza pensare che prendessi in giro la Roma. Abbiamo giocato una grande partita, quando ho segnato sapevo che non sarebbe stato sufficiente per vincere la partita. I derby durano cento minuti, bisogna continuare con la stessa intensità sino alla fine. Sul 2-1 ci siamo sentiti scappare di mano la partita e non meritavamo di perdere. Eppure abbiamo continuato a giocare, cercando il pareggio.
Ha ragione Ledesma. L’arbitraggio di Tagliavento non è stato dei migliori e ci ha penalizzato. Non voglio entrare nel merito e alimentare altre polemiche, ma alcuni episodi non sono stati interpretati nel modo giusto. E anche alla fine, nella confusione generale, mi sembra che le multe, a parte Totti, le abbiano prese solo i giocatori della Lazio... La delusione per il derby è ancora forte e resterà, è normale ci sia ancora, ma non ci dobbiamo più pensare. Non può essere questa sconfitta a condizionarci, non possiamo buttare quanto di buono è stato costruito nelle ultime settimane. Stiamo bene, ora dobbiamo andare a vincere a Marassi con il Genoa.
Ai tifosi della Lazio voglio dire che lo stadio Olimpico domenica era stupendo. Bellissima la coreografia. Meraviglioso l’entusiasmo e l’amore che ci ha circondato. Dispiace a tutti aver perso il derby, ci tenevamo a concluderlo con un altro risultato e ce l’abbiamo messa davvero tutta. Ora contano solo le prossime quattro partite. Siamo convinti e consapevoli della nostra forza. Raggiungeremo la salvezza.