Sig. Presidente, trovi il modo di esprimere solidarietà istituzionale e vicinanza umana, possibilmente di persona, a quel ragazzo della Roma accoltellato alla gola.
Trovi un modo, uno qualsiasi, attraverso Manzini o altri. Un mazzo di fiori, una lettera, quello che vuole, ma che sia una dimostrazione pubblica.
La nostra Società esprima così, essa per prima, il ripudio per questa guerra assurda tra bande di delinquenti che è diventato il derby di Roma, che alla fine mette in mezzo noi tifosi, semplici appassionati senza lame al seguito, dove è previsto ormai anche l’omicidio volontario.
Serve un gesto di questo tipo, dirompente e netto. La nostra Società si faccia carico di questo clima assurdo, dimostri coraggio, servirà anche per rivendicare la sua diversità rispetto a tutti quelli, a cominciare dagli organi d’informazione e prevenzione, alla società dall’altra parte del Tevere, che in questo momento sono con la testa sotto la sabbia per non disturbare un trionfale cammino sportivo, ma senza nessuna coscienza, umana e civile, per quanto di grave è accaduto.
Si cerchi di mettere riparo adesso, prima che ci scappi il morto, perché dopo potrebbe essere anche peggio e finire con la conta dei monumenti ai Caduti.
Lo faccia Presidente, dia un colpo d’ali.
Un abbonato della S.S. Lazio 1900, ma prima di tutto, un uomo.
(E’ pacifico che nella solidarietà siano compresi anche gli accoltellati di fede biancoceleste).