Ancora Malgioglio

[oizaL]

Due notizie sulla vicenda Malgioglio.


1) Il 16 marzo 1986 (la domenica successiva al famoso Lazio-Vicenza 3-4) su "Repubblica" uscì questo articolo di Gianni Mura. Il titolo già è eloquente "SE IL MOSTRO SI CHIAMA MALGIOGLIO". Lo riporto integrale, e sottolineo la parte interessante. Risulta che qualcosa a che fare con "torna dai tuoi mostri" uscì dai tifosi laziali. Però nell'articolo di Mura non risulta che fosse uno striscione a Lazio-Vicenza, quanto piuttosto qualche grido di tifosi levatosi dopo la "papera" di Lazio-Cagliari 3-1. O comunque nelle due settimane successive.


2) L'altra notizia è una cronaca di Lazio-Inter 1990. Quella in cui Malgioglio tornò a Roma e venne contestato.





1) Da "LA REPUBBLICA " del 16 marzo 1986 a firma Gianni Mura.

SE IL MOSTRO SI CHIAMA MALGIOGLIO

"Io razzista?, ci ho detto, ma no scusi, sarà lei che è negro". La battuta, di Beppe Viola, potrebbe essere disegnata da Altan e m' è tornata in mente leggendo le accuse di Junior. L' Italia è un paese razzista? Certo che sì, ma guai se lo dice uno che viene dal Brasile, che paghiamo per farci divertire. Come si permette? Zitto e pedalare. Meglio gli insulti che le botte, se dovessi ragionare come Luciano De Crescenzo, che sul veronese "napoletani lavatevi" ha commentato: meglio uno striscione che una coltellata. Tra un po' , di questo passo, arriveremo al "meglio una coltellata che una bomba ananas". Che c' entra col calcio? Niente, secondo molti. Come l' aggressione ad Agroppi da parte del notissimo ma improvvisamente ignoto Rambo con orecchino. A parte che con un calcio alla tempia si può accoppare un uomo, la fortuna di Agroppi è stata quella di aver lì vicino Passarella. Cinque contro uno, per il puma di Chacabuno, pugilisticamente 8 è razione normale. Con Iorio al posto di Passarella, Agroppi diventava un hamburger. Ma il calcio non c' entra, lo dicono il calciatore Massaro e l' assessore regionale allo sport, Colucci (5 globale, tepori primaverili nell' aria). Avete ragione: difatti Aldo Agroppi è un microbiologo, l' aggressione è avvenuta agli Uffizi e Rambo è un lacaniano dissidente. Il premio Diplomatic (voto A) a Dario Bonetti, che mercoledì ha dichiarato a un cronista del "Corriere dello Sport": "Se a me hanno dato due giornate, quante dovrebbero darne a D' Elia? Con la Juve voglio giocare, se non mi tolgono la squalifica vado in campo lo stesso". Esagerato. In campo è pronto a entrare (pagherebbe di tasca sua per questa soddisfazione) anche Dino Viola. Titolo sulla "Gazzetta" di venerdì: "Se domenica si accende la battaglia entro in campo io a dare una calmata". Titolo su "tuttosport" di ieri: "Una kasbah chiamata Olimpico". Sommario: "Ce n' è per tutti i gusti: droga, prostituzione, ricettazione. Ragazzine si vendono per pochi soldi. Incredibili spettacoli, eppure succedono davvero". Succedono davvero anche altre cose. Miano (7) segna e fa manichetta a chi lo fischiava. Normale, anche bello, non olimpico come il gesto di Kozakiewicz ( 8 ) a tutto lo stadio Lenin, ma ci si può accontentare. Malgioglio, uscendo dal campo, si leva la maglia, ci sputa sopra (o faccia il gesto di) e la getta ai tifosi. Ha macchiato la bandiera della Lazio (che come macchie non scherza già di suo), sia esonerato. Bene, giustizia è fatta. Due o tre cose su Malgioglio: in dieci anni di calcio, prima della Lazio, nemmeno un' ammonizione. Arriva dalla Roma, anche quando la Lazio vince 3-1 col Cagliari appena prende il gol lo chiamano venduto e bastardo giallorosso. Anche mongoloide gli gridano, va a giocare coi tuoi mostri gli dicono. Per capire il dettaglio bisogna sapere che da anni Malgioglio e sua moglie mandano avanti a Piacenza una palestra per il recupero dei bambini cerebrolesi. Malgioglio in quest' attività ci mette i soldi e pure le ferie. Questo ne fa un diverso, così impara a non dragare ragazzine come molti suoi colleghi, loro sì nella norma. A Roma tira la stessa aria che a Brescia: nell' 82 l' allenatore (Perani, per non far nomi) l' aveva tolto di squadra. La spiegazione la chiedesse ai suoi handicappati. Dettagli: la settimana prima a Malgioglio è morto il padre, la moglie è meglio se sta a casa (appena esce, la parola più carina è mignotta), gli hanno sfasciato la macchina a Tor di Quinto, gli hanno sputato in faccia da mezzo metro, gli hanno maltrattato la figlia a scuola. Non è un bel gesto, quello che ha compiuto domenica Malgioglio, ma è un gesto esemplare, da uomo onesto che ha sopportato anche troppo. La mia solidarietà e la mia stima si traducono in un 10 che non vuole essere provocatorio. Se in questo paese dal perdono facile il mostro è Malgioglio, la sua è la sola bandiera che mi sento di rispettare.


2) Dalle note della partita LAZIO-INTER 4 marzo 1990:

Giornata di sole, terreno in buone condizioni. Spettatori 25 mila. Ammoniti Sosa e Ferri per gioco falloso. Prima dell' inizio del secondo tempo fitto lancio di oggetti da parte dei tifosi laziali verso il portiere dell'Inter (ex biancazzurro) Malgioglio. L'arbitro ha dovuto far intervenire il capitano laziale Pin per convincere i sostenitori a calmarsi e per poter riprendere il gioco. Malgioglio, peraltro, aveva portato prima dell' avvio della gara un mazzo di fiori alla curva laziale per scusarsi di un gesto antipatico (sputo sulla maglia sociale) compiuto ai tempi della sua militanza biancazzurra. Al Flaminio si sono visti soltanto striscioni di tipo tradizionale e poi uno dedicato a Malgioglio: “Il tempo è passato e non abbiamo dimenticato: Malgioglio vergognati!”.

[carpelo]

Dunque:

1) il politicante locale sarebbe in grado di querelare e magari di ottenere ragione, d'accordo.
Ma da una parte ci sarebbe la sentenza del giornalista giustiziere (quindi eroe senza macchia, agli occhi dei lettori) in prima pagina.
Dall'altra la sentenza di un giudice (forse motivata da pignolerie formali se non qualcosa di peggio, sempre agli occhi dei lettori) in un trafiletto mimetizzato fra la programmazione del cinema d'essai.
Per la legge tutto a posto e torto riparato. Per la reputazione dell'interessato un po' meno...

2) Stella riporta solo un'intervista, è vero. Ma, a parte la verifica delle fonti e il suo ruolo nella deontologia professionale, scrivere su un mezzo di comunicazione presuppone responsabilità e conseguenze molto diverse rispetto ad un'espressione "privata" del proprio pensiero: farlo con leggerezza e in maniera lesiva della reputazione di chicchessia, anche se non ci si assume la paternità della tesi in prima battuta, non mi sembra penalmente irrilevante.

3) Controparte da interpellare? Giusto, ma qui siamo alla voce "prove". Il citato Spinozzi sarebbe già un possibile teste, altri giocatori potrebbero essere interpellati al riguardo, e le immagini televisive - non so fino a che punto acquisibili agli atti - andrebbero analizzate con maggiore attenzione.
Fermo restando che l'onere della prova, almeno riguardo allo striscione, non toccherebbe a noi.

4) Nel caso della Lazio la calunnia c'è eccome, carpelo: casomai, e qui hai ragione, è meno immediatamente definibile il soggetto giuridico che ne sarebbe vittima. Le ipotesi sono due.
La prima prevede che il capo o alcuni rappresentanti degli allora ES, presunti responsabili dello striscione, avvii iniziative legali verso Stella e altri.
La seconda che la SS Lazio intervenga in quanto società quotata in Borsa. Per dire, se accuso ingiustamente una società di aver commesso una truffa una ventina d'anni fa, questo non avrà niente a che fare con l'attuale gestione.
Però può condizionare negativamente chi si trovasse in rapporti economici con essa, configurando quindi un danno: o sbaglio?
La terza ipotesi, a pensarci, consisterebbe in un'azione congiunta dei due soggetti citati in precedenza. Servirebbe anche per precisare ad alta voce che la tifoseria e la curva laziale non sono sempre state quelle ormai radicate nell'immaginario collettivo.

1) daccordissimo, però a fronte di un errore (in buona o cattiva fede) del giornalista, mi sembra che la querela sia l'unico mezzo a disposizione per difendersi. A meno che non si disponga di un potere mediatico non indifferente.
2) Anche qui siamo daccordo. E' evidente che Stella non ha fatto al meglio il suo lavoro. Tuttavia posso concedere delle piccole attenuanti perchè il fattaccio è stato tramandato così e le fonti a riguardo non differiscono troppo da quanto detto da Malgioglio. Poi vabbè, Stella è un furbacchione che, per non rischiare, preferisce affidarsi al virgolettato di Malgioglio.
3) Certo che non toccherebbe a noi l'onere della prova. Io semplicemente sottolineavo come non ci sia un Malgioglio contro carpelo, in cui il giornalista possa comodamente individuare le due parti da intervistare. Ma l'ho già detto prima, il mio intervento non è a difendere Stella. Non voglio mica dire che l'articolo è ben fatto. Volevo sottolineare come l'episodio sia molto fumoso e difficile da ricostruire nella sua esattezza anche per un giornalista in buona fede.
4) Anche io sostengo che la calunnia c'è, ci mancherebbe. Infatti tu stesso hai colto che intendevo dire che non c'è verso una persona fisica (o soggetto giuridico) facilmente identificabile. E concludevo auspicando che qualcuno (che ne sia in grado) intervenga per ristabilire la verità dei fatti.

Insomma, le nostre posizioni non sono così differenti 

[SAV]

Ringrazio oizaL per l'importante contributo.
Sembra chiaro che Malgioglio amplifichi un po' tutto:
1) uno gli grida "torna con i tuoi mostri" e lui dice che c'era uno striscione.
2) qualcuno gli tira degli oggetti e lui dice che quegli oggetti lo colpirono e addirittura lo fecero sanguinare.

Come, avendo un po' di ragione, si passa dalla parte del torto esagerando le cose...

[Fabio70rm]

Quando se la pianteranno di marciare sopra questa cosa???