Autore Topic: Quando Kolarov disse: "Non è colpa nostra se la Roma ha perso con la Samp"  (Letto 430 volte)

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 3 stagioni con la maglia della Lazio addosso: 104 partite giocate e 11 goal, uno dei quali messo a segno proprio nel derby contro la Roma. Adesso, 7 anni dopo l'addio, Aleksandar Kolarov è vicinissimo al ritorno nella Capitale, dove vestirà la maglia della Roma.

Non si tratta certo del primo giocatore a giocare per entrambe le squadre della Capitale, ma come accade spesso non mancano i tifosi che storcono il naso. A livello tecnico, il giocatore non si discute e farebbe molto comodo a Di Francesco, costretto a fare a meno di Emerson Palmieri per almeno qualche mese.

LO 0-2 DELLA DISCORDIA - Kolarov, però, è stato sempre un personaggio poco banale e oggi tornano d'attualità le dichiarazioni rilasciate dal giocatore serbo al termine di quel Lazio-Inter del 2010, divenuto famoso per il famoso striscione "Oh nooo!". Roma e Inter duellano per lo Scudetto, i giallorossi sognano il controsorpasso confidando proprio nell'impegno dei nerazzurri all'Olimpico, contro la Lazio.



I tifosi, però, memori del celebre 'sgambetto del 5 maggio 2002', spingono la propria squadra a 'scansarsi', fischiano le parate del portiere Muslera, esultano ai goal dell'Inter e, addirittura, si lasciano andare ad alcuni caroselli al termine della partita. Una situazione surreale, anche per i calciatori stessi.





CONTRO I LAZIALI ... - Per questa ragione, le dichiarazioni rilasciate da Kolarov in patria e riprese da 'Repubblica', fecero parecchio rumore. "Sono ancora sconcertato per quanto accaduto. Nella mia carriera non avevo mai assistito a nulla di simile. Invece di essere dalla nostra parteo, la stragrande maggioranza gli spettatori ci schernivano e ci urlavano di non giocare la partita. I fischi e i mugugni hanno accolto qualsiasi parata del nostro portiere. Venivano applaudite tutte le iniziative e le azioni degli avversari. I goal dell'Inter sono stati celebrati con un'incredibile esultanza. Non so se definire tutto ciò "odio verso la Roma". Questo atteggiamento però è andato oltre la rivalità sportiva, oltre il buon senso e l'intelligenza. Non è più una passione, ma una malattia. Semplicemente non riesco a capire come qualcuno preferisca danneggiare gli altri piuttosto che assistere ad un successo della propria squadra". Parole forti quelle del giocatore che, non a caso, al termine della stagoine lasciò la Lazio per trasferirsi al Manchester City. 

... MA ANCHE "CONTRO " I ROMANISTI - In quell'occasione, però, parlando in patria, Kolarov rispose anche ai tifosi della Roma: "Gara irregolare? Sarebbe ridicolo e senza senso sollevare una simile questione. Tutti hanno visto quanto ci siamo impegnati durante tutta la prima frazione di gioco. Dopo il vantaggio nerazzurro abbiamo ceduto, poi l'atmosfera sugli spalti ha fatto il resto. Immaginate come si possa giocare ascoltando il coro se vincete, 've menamo'. L'atmosfera era strana ma la gara è stata assolutamente limpida. Non è colpa nostra se loro hanno perso la sfida contro la Sampdoria".

 L'articolo prosegue qui sotto Senza alcun dubbio le dichiarazioni rilasciate all'epoca dal giocatore furono frutto della frustrazione di quella strana serata e, ad onor del vero, furono più i laziali a risentirsi delle sue parole che i romanisti. Ma adesso, i tifosi giallorossi, "perdoneranno" a Kolarov il suo passato e quelle frasi?

     

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