Autore Topic: L’illusione di trasformare il tifoso in investitore  (Letto 86097 volte)

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Offline giangoverni

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #880 : Martedì 1 Marzo 2011, 22:40:16 »
Si, in effetti la compagnia è buona (escludendo La Porta), però tu come tifoso, sei ad un altro livello.
Ti ringrazio per la risposta che denota stima nei miei confronti. Però ti faccio notare che quegli elenchi comprendono tifosi laziali cirtici nei confronti di Lotito.
PS: Perché La Porta?

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #881 : Martedì 1 Marzo 2011, 22:46:01 »
Ti ringrazio per la risposta che denota stima nei miei confronti. Però ti faccio notare che quegli elenchi comprendono tifosi laziali cirtici nei confronti di Lotito.
PS: Perché La Porta?
Perchè, tu conosci qualche tifoso Laziale che non è stato mai critico nei confronti di Lotito?

La Porta: anche tu, come altri, avete avuto delle "incomprensioni" con il presidente, ma questo non vi ha spinto ad azzannarlo ai polpacci ogni momento disconoscendogli anche quello (poco o tanto, il tempo ce lo dirà) di buono che ha fatto.
Non sono tifoso di una squadra, sono Laziale!

Offline giangoverni

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #882 : Martedì 1 Marzo 2011, 22:57:13 »
Perchè, tu conosci qualche tifoso Laziale che non è stato mai critico nei confronti di Lotito?

La Porta: anche tu, come altri, avete avuto delle "incomprensioni" con il presidente, ma questo non vi ha spinto ad azzannarlo ai polpacci ogni momento disconoscendogli anche quello (poco o tanto, il tempo ce lo dirà) di buono che ha fatto.

Sono d'accordo ma non avevo capito...
Anzi, per quanto mi riguarda io Lotito l'ho criticato e lo critico quando se lo merita, ma non solo non ho mai disconosciuto i suoi meriti ma l'ho anche aiutato concretamente. Soprattutto quando si è trovato in crisi. Chi conosce la storia lo sa.

Mazzola

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #883 : Martedì 1 Marzo 2011, 23:00:35 »
Ti ripeto questo raccontino che forse ti è sfuggito. Mi pare che la verità storica sia rispettata, anche nella versione con l'aneddoto. Con la differenza che l'aneddoto ti aiuta a raccontare meglio. Fidati di uno che queste cose le pratica a livello professionale. Nel mio "Grande Torino", che tu conosci bene, il discorso si drammatizza quando il racconto si fa personale: vedi il ragazzo Tosatti, il figlio di Gabetto, la moglie di Maroso, il figlio di Ossola, la figlia Egri Erbstein...
Per parlare della grande storia, c'è l'incontro di Teano. raccontare che Garibaldi, appena andato via il re si mise seduto sul ciglio della strada, aprì un fagottello e si mise a mangiare pane e formaggio. il re non lo aveva neppure invitato a pranzo. Questo aneddotto racconta più di tanti discorsi.

Tu racconti che la moglie di Gabetto telefonò all'aeroporto e un'impiegata le disse:
ma come non lo sa, che sono tutti morti ?

Se è vero (come è vero) è un aneddoto "terribile" per la sua crudezza.
Se non è vero è una licenza "poetica" perfetta per il racconto.
Ma non sarebbe vero perchè non sarebbe successo in questo modo.

Io la vedo così.
Va bene "romanzare"  ma la cosa deve essere successa.
Sennò succede quello che spesso vediamo in fiction/biografie che non corrispondono a quanto successo, proprio perchè troppo "romanzate".

Offline giangoverni

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #884 : Martedì 1 Marzo 2011, 23:15:18 »
Tu racconti che la moglie di Gabetto telefonò all'aeroporto e un'impiegata le disse:
ma come non lo sa, che sono tutti morti ?

Se è vero (come è vero) è un aneddoto "terribile" per la sua crudezza.
Se non è vero è una licenza "poetica" perfetta per il racconto.
Ma non sarebbe vero perchè non sarebbe successo in questo modo.

Io la vedo così.
Va bene "romanzare"  ma la cosa deve essere successa.
Sennò succede quello che spesso vediamo in fiction/biografie che non corrispondono a quanto successo, proprio perchè troppo "romanzate".

Ma certo che è vero. Infatti nel Ritratto lo racconta il figlio di Gabetto, Giorgio Tosatti ecc.
Io sono per le biografie raccontate come un romanzo che non vuol dire romanzato ma vuol dire immaginando come i fatti (veri e documentati) siano avvenuti. Cosa si sono detti Bartali e Coppi al Tour del 1949 quando Fausto rallentò sul traguardo per far vincere Bartali nel giorno del suo compleanno. Nessuno lo sa, ma il biografo lo deve immaginare. Cosa avraà detto Bartali quando al Giro del 1940 si rende conto che quel moccioso di 20 anni, suo gregario, ha indossato la maglia rosa destinata a lui. Sappiamo che si incazzò parecchio, e il biografo deve ricostruire questa incazzatura.

RobCouto

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #885 : Mercoledì 2 Marzo 2011, 05:18:18 »
Ma perché non mi metti mai in questi elenchi? Perché non mi consideri all'altezza di Mimun, Mazza, Maffei, La Porta? Se è per delicatezza ti esonero mettimici pure perché non mi dispiace stare in questa compagnia.

Probabilmente perché la tua buonafede nei confronti della Lazio è trasparente: ma, soprattutto, perché non ti sei "dimenticato" di dire la tua su molte vicende, andando spesso controcorrente rispetto alla "linea" che tutti seguivano (seguono). La sensazione è che giangoverni non abbia mai rinunciato alla sua autonomia di giudizio, insomma: né che abbia palesemente rosicato per qualche buon momento della Lazio: anzi, come ogni laziale degno di questo nome, se l'è palesemente goduto. La differenza con - troppi - altri è palese.

Mazzola

Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #886 : Mercoledì 2 Marzo 2011, 09:09:46 »
Ma certo che è vero. Infatti nel Ritratto lo racconta il figlio di Gabetto, Giorgio Tosatti ecc.
Io sono per le biografie raccontate come un romanzo che non vuol dire romanzato ma vuol dire immaginando come i fatti (veri e documentati) siano avvenuti. Cosa si sono detti Bartali e Coppi al Tour del 1949 quando Fausto rallentò sul traguardo per far vincere Bartali nel giorno del suo compleanno. Nessuno lo sa, ma il biografo lo deve immaginare. Cosa avraà detto Bartali quando al Giro del 1940 si rende conto che quel moccioso di 20 anni, suo gregario, ha indossato la maglia rosa destinata a lui. Sappiamo che si incazzò parecchio, e il biografo deve ricostruire questa incazzatura.

Parlo da lettore e spettatore.

"Lasciò" la libertà al biografo di immaginare qualcosa che non si sa.
Ma l'aneddoto, per me, deve essere quanto meno accaduto.
Se no non "vale".
Nella fattispecie se Petrelli ad es. andò all'Hilton ed incontrò Lenzini e Maestrelli magari qualche giorno prima va bene.
Poi il biografo può rendere l'aneddoto migliore aggiungendo che si sono incontrati per caso, nei bagni, 5 minuti prima che chiudessero le trattative ecc
Ma la base deve essere "vera" per me.
Anche perchè le storie che si vogliono raccontare sono già, di per sè, affascinanti.
Per esempio a breve la RAI trasmetterà una fiction (una volta si chiamavano sceneggiati) su Tiberio Mitri.
La sua storia è talmente affascinante che non c'è bisogno di aggiungere nulla di "inventato".
Anche perchè poi purtroppo quello che resta spesso è solo l'aneddoto.
Petrelli magari nelle sue rare interviste, avrà pure "smentito" o "rettificato" l'avvenimento.
Ma non lo memorizziamo e continuiamo a ricordare la cosa come ci è stata raccontata e "tramandata". Ed a pensare che l'abbia raccontato lui stesso.
E finchè si tratta di una cosa del genere puè pure andare. Ma supponiamo ad es. che Chinaglia non abbia dato nessun calcio nel sedere a D'Amico, se fossi in lui a me darebbe enormente fastidio che questa cosa venga data per avvenuta.
Con addirittura qualcuno che magari dica...io c'ero me lo ricordo...

Offline LaLazioMia

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #887 : Mercoledì 2 Marzo 2011, 09:25:44 »

Ma perché non mi metti mai in questi elenchi? Perché non mi consideri all'altezza di Mimun, Mazza, Maffei, La Porta? Se è per delicatezza ti esonero mettimici pure perché non mi dispiace stare in questa compagnia.



Giancarlo, ti ci posso mettere tranquillamente, del resto non credo che tu sia convinto di avere delle competenze calcistiche differenti da quelle di un normale tifoso. Quello che da' maggiormente fastidio dei VIPs non è l'incompetenza calcistica ( siamo tutti allenatori e DS in Italia tutti espertoni di calciomercato etc) ma alcune esternazioni su gestione societaria,amministrazione economica e borsa.
Comunque, io fossi in te mi terrei almeno distante dalle continue esternazioni di La porta a favore degli ex signori della curva. Poi fa tu. :blank:


Probabilmente perché la tua buonafede nei confronti della Lazio è trasparente: ma, soprattutto, perché non ti sei "dimenticato" di dire la tua su molte vicende, andando spesso controcorrente rispetto alla "linea" che tutti seguivano (seguono). La sensazione è che giangoverni non abbia mai rinunciato alla sua autonomia di giudizio, insomma: né che abbia palesemente rosicato per qualche buon momento della Lazio: anzi, come ogni laziale degno di questo nome, se l'è palesemente goduto. La differenza con - troppi - altri è palese.

Ovviamente concordo
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline giangoverni

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #888 : Mercoledì 2 Marzo 2011, 12:11:13 »
Probabilmente perché la tua buonafede nei confronti della Lazio è trasparente: ma, soprattutto, perché non ti sei "dimenticato" di dire la tua su molte vicende, andando spesso controcorrente rispetto alla "linea" che tutti seguivano (seguono). La sensazione è che giangoverni non abbia mai rinunciato alla sua autonomia di giudizio, insomma: né che abbia palesemente rosicato per qualche buon momento della Lazio: anzi, come ogni laziale degno di questo nome, se l'è palesemente goduto. La differenza con - troppi - altri è palese.

Grazie di cuore!

Offline giangoverni

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #889 : Mercoledì 2 Marzo 2011, 12:12:51 »
Parlo da lettore e spettatore.

"Lasciò" la libertà al biografo di immaginare qualcosa che non si sa.
Ma l'aneddoto, per me, deve essere quanto meno accaduto.
Se no non "vale".
Nella fattispecie se Petrelli ad es. andò all'Hilton ed incontrò Lenzini e Maestrelli magari qualche giorno prima va bene.
Poi il biografo può rendere l'aneddoto migliore aggiungendo che si sono incontrati per caso, nei bagni, 5 minuti prima che chiudessero le trattative ecc
Ma la base deve essere "vera" per me.
Anche perchè le storie che si vogliono raccontare sono già, di per sè, affascinanti.
Per esempio a breve la RAI trasmetterà una fiction (una volta si chiamavano sceneggiati) su Tiberio Mitri.
La sua storia è talmente affascinante che non c'è bisogno di aggiungere nulla di "inventato".
Anche perchè poi purtroppo quello che resta spesso è solo l'aneddoto.
Petrelli magari nelle sue rare interviste, avrà pure "smentito" o "rettificato" l'avvenimento.
Ma non lo memorizziamo e continuiamo a ricordare la cosa come ci è stata raccontata e "tramandata". Ed a pensare che l'abbia raccontato lui stesso.
E finchè si tratta di una cosa del genere puè pure andare. Ma supponiamo ad es. che Chinaglia non abbia dato nessun calcio nel sedere a D'Amico, se fossi in lui a me darebbe enormente fastidio che questa cosa venga data per avvenuta.
Con addirittura qualcuno che magari dica...io c'ero me lo ricordo...
Il biografo, sopratttutto quello della fiction, deve immaginare tante cose che nella sostanza sono accadute ma che devi far "rivivere" allo spettatore o al lettore.

Offline giangoverni

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #890 : Mercoledì 2 Marzo 2011, 12:19:00 »
Il calcio di Chinaglia a D'Amico ci fu e fu raccontato dagli stessi protagonisti a una puntata di Gol di notte.
Il responsabile indiretto fosti tu (o meglio quello a cui ai preso il nick...).
Chinaglia raccontò, confermato da Vincenzo che Mazzola Sandro ce l'aveva con Giorgio perché lo riteneva il responsabile della cessione di suo fratello (e credo che avesse ragione), per cui ogni volta che si incontravano ne facevano sempre un fatto personale. Quella volta a San Siro Mazzola fece un tunnel a Chinaglia il quale vide D'Amico che si era messo a ridere. Allora non potendo prendere a calci nel sedere Mazzola se la prese con Vincenzo.

Offline sempreesoloFORZALAZIO

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #891 : Mercoledì 2 Marzo 2011, 16:19:11 »


Giancarlo, ti ci posso mettere tranquillamente, del resto non credo che tu sia convinto di avere delle competenze calcistiche differenti da quelle di un normale tifoso. Quello che da' maggiormente fastidio dei VIPs non è l'incompetenza calcistica ( siamo tutti allenatori e DS in Italia tutti espertoni di calciomercato etc) ma alcune esternazioni su gestione societaria,amministrazione economica e borsa.

Ce l'ha...ce l'ha...fidate. Hai mai provato, da "tifoso normale", ad accedere alla Tribuna Stampa?
In Tribuna Stampa l'accesso è consentito solo ed esclusivamente agli "addetti ai lavori" che hanno competenze calcistiche specifiche di gran lunga superiori al "normale tifoso".
Anzi, una differenza macroscopica, che avvalora quello che sto dicendo, è che il "normale tifoso" paga per assistere alle partite, mentre il frequentatore accreditato della Tribuna Stampa viene giustamente pagato per assistere alle medesime partite, proprio per le sue competenze specifiche.


Offline giangoverni

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #892 : Mercoledì 2 Marzo 2011, 17:37:20 »
Ce l'ha...ce l'ha...fidate. Hai mai provato, da "tifoso normale", ad accedere alla Tribuna Stampa?
In Tribuna Stampa l'accesso è consentito solo ed esclusivamente agli "addetti ai lavori" che hanno competenze calcistiche specifiche di gran lunga superiori al "normale tifoso".
Anzi, una differenza macroscopica, che avvalora quello che sto dicendo, è che il "normale tifoso" paga per assistere alle partite, mentre il frequentatore accreditato della Tribuna Stampa viene giustamente pagato per assistere alle medesime partite, proprio per le sue competenze specifiche.
Sembra un sillogismo di Cioni Mario, il primo personaggio di Benigni. Tipo: La differenza fra il padrone e il disoccupato. Il disoccupato non lavora e non percepisce; il padrone non lavora ma percepisce. Quindi la differenza sta nella PERCIPIENZA.

Offline sempreesoloFORZALAZIO

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Re:L’illusione di trasformare il tifoso in investitore
« Risposta #893 : Mercoledì 2 Marzo 2011, 17:45:27 »
 
Che la differenza sia solamente nella PERCIPIENZA non mi convince del tutto...però adesso ci PERCIPIENZO un po'.... ;D