Volano stracci

[bak]

ROMA, 1 febbraio 2011 - La città è in fermento. Si parla solo di arabi e americani, i tifosi scalpitano, indagano, azzardano e sperano che la Roma passi nelle mani di qualcuno pronto a investire soldi veri. Anche nella conferenza stampa pre-Brescia Claudio Ranieri parla inevitabilmente di futuro societario. Cinque offerte dunque, Ranieri si sente sotto esame? "No, io non do qualcosa in più per un nuovo acquirente, io ho sempre dato il massimo per tutti, per me stesso, i giocatori e la Roma. A 60 anni mettersi in evidenza è difficile, di me già si dovrebbero sapere pregi e difetti. Se non dovessi rientrare nei progetti dei futuri proprietari non me la prenderei, io ho fatto il mio". Potrebbero arrivare importanti capitali stranieri: "Ben vengano, ma con le giuste strategie per il bene della Roma. Poi è chiaro che i soldi contano, guardate che cosa ha regalato il Chelsea al mio amico Ancelotti...".

l'attacco a pradè — Si parla di soldi dunque. Soldi che la Roma non ha avuto per questo mercato invernale. E qui Ranieri va giù duro con il d.s.: "Pradé ha detto che Milan e Inter avevano bisogno di rinforzi e noi no? Non sono d'accordo con lui. Loro erano già più forti di noi e hanno più soldi da investire, quindi sono intervenuti sul mercato. Noi in questo momento non potevamo tirare fuori un centesimo". Poi fa di necessità virtù: "Mi auguro che questo mercato non ci penalizzi: a breve riavremo Pizarro, dovrebbe aggregarsi con noi all'inizio della prossima settimana, e spero che anche Adriano dia il suo contributo nella fase decisiva della stagione con qualche gol".
 
missione vittoria — L'idea di Ranieri resta infatti quella di vincere: "Per me conquistare qualcosa qui è una missione. Certo, in questo campionato siamo in tanti a lottare per lo scudetto, quindi è più difficile anche rispetto alla passata stagione, quando il grosso dispendio di energie psicofisiche dell'Inter ci ha fatto sognare...".

Gasport

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Raniè, attacchete a sta ceppa 

[lollapalooza]

La prima pagina del sito è ancora più sfiziosa:



 

[porgascogne]

via
te devono caccia' via, quelli che ariveno

così manco quella leccata de chiappe del post derby ti servirà
come a torino

[Centurio]

stó fasullo. Giá dovrebbe essere contento che non gli hanno venduto nessuno.

[disabitato]

oggi un augusto ciardi quasi commovente...

ce l'hanno con:

ranieri
adriano
la consob
la società

ed inoltre hanno candidamente ammesso che ieri non hanno vinto perchè gli è mancato il fattore BDC, che li ha accompagnati nelle ultime 30 giornate.

C'è da dire che la trasmissione è anche piacevole, perchè quantomeno (a differenza di altri) si esprimono in un italiano più che apprezzabile.

[jumpingjackflash]

devono scomparire ed anche così ci vorranno secoli per pulire questa città dalla loro nefanda esistenza.

[RobCouto]

[Ulisse]

Ascoltandoli con attenzione si apprende chiaramente quali sono i loro pensieri riguardo l'acquisizione dell'asromamerda.

[LaLazioMia]

devono scomparire ed anche così ci vorranno secoli per pulire questa città dalla loro nefanda esistenza.

citazione ?

[bak]

Duro sfogo dell'ex tecnico spettatore al Flaminio dell'Italia di rugby: «Ora c'è solo la squadra a dover dimostrare tutto. Quest'anno sono prevalsi gli interessi personali su quelli della squadra: prima tutti d'accordo sul turn over, poi quando facevo i cambi... Pizarro? Non voglio credere che abbia detto che stava male perchè non voleva giocare»

ROMA, 26 febbraio -  «Nel calcio c'è il Paradiso e c'è l'Inferno, uno può scegliere dove stare tra i due. Qui, rispetto all'Inghilterra, è l'Inferno». Sorride, ma è un sorriso amarissimo quello di Claudio Ranieri, che ai microfoni del Tg1 parlando della sua esperienza alla Roma appena finita, usa una metafora dantesca per fare un paragone tra il calcio italiano e quello inglese. «Io voglio allenare ancora - ha aggiunto il tecnico, nel servizio di Donatella Scarnati in onda al Tg delle 20 - l'Inghilterra mi affascina, ma mi piace anche il campionato italiano».

PARAFULMINE - Nonostante l'esperienza giallorossa: «Alla Roma, quest'anno, ero diventato l'unico parafulmine - ha aggiunto Ranieri - Ora ci sono loro, la squadra, a dover dimostrare tutto». Ranieri ha però anche ribadito di essersi dimesso «per amore di Roma e della Roma». «Quest'anno sono prevalsi gli interessi personali su quelli della squadra - ha proseguito Ranieri -: quando parlavamo nello spogliatoio, tutti d'accordo che ci dovesse essere turn over. Poi in campo alcuni giocatori quando sono stati sostituiti... Anche ora che non ci sono più io, però, qualcuno in panchina dovrà andare».

ERRORI - Tra i possibili errori del suo anno e mezzo alla Roma, Ranieri ha risposto con una domanda assai esplicita: «Non essermene andato a giugno, forse?...». Il tecnico ha poi voluto respingere i sospetti di chi ritiene che una parte della squadra gli abbia giocato 'contrò: «Non ci credo. Ci sono giocatori che con un allenatore danno il 110 per cento, e con un altro non entrano in sintonia. Certo: sono dell'idea che un buon allenatore debba sapere sfruttare al meglio le caratteristiche di ciascun giocatore - ha proseguito - Però, quando ero giocatore io, mi sforzavo di capire cosa voleva il mio tecnico...».

SPIRITO - Un riferimento al passato da giocatore, Ranieri lo ha fatto anche per tentare di spiegare cosa sia andato storto in questa stagione alla Roma: «Non ero un campione e il mio motto era 'non mollare maI'. È un pò lo spirito del calcio inglese, i giocatori sono leoni e li devi frenare. Ecco, per quest'anno di Roma sono dispiaciuto perchè non tutti i giocatori hanno avuto questo spirito».

PIZARRO - Pizarro è tornato dopo le dimissioni di Ranieri. E anche qui l'ex tecnico giallorosso non vuole credere ai sospetti. «Avevamo deciso che giocasse col Genoa - ha spiegato - la sera avevo parlato con lui, era tutto ok. Poi la mattina alle 11, il medico mi ha detto che aveva la schiena bloccata. Non voglio credere che l'abbia detto perchè non voleva giocare. Entrerebbe in gioco la professionalità, la società che ti paga, i tifosi. Non sarebbe più una questione di allenatore». Pizarro, ha ricordato d'altra parte Ranieri, «ha avuto una stagione travagliata: durante la preparazione ha lavorato il 3 per cento rispetto al resto della squadra, poi ha avuto un dolore al ginocchio che per lui è un problema cronico. Lui è sempre stato un punto di riferimento: no, io devo per forza pensare bene. Certi discorsi non potrei accettarli, ne va della professionalità».