Autore Topic: Kozak: «La Champions League? Noi ci crediamo»  (Letto 885 volte)

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Offline Daniela

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Kozak: «La Champions League? Noi ci crediamo»
« : Lunedì 14 Febbraio 2011, 18:04:01 »
corrieredellosport.it



L'attaccante della Lazio: «Felice per la rete al Brescia ma non potevo fare festa»


ROMA, 14 febbraio - Capoccia d’oro. E’ il bomber nuovo, è il nuovo idolo. Giovane, dinoccolato, altissimo e grandissimo, leta­le, micidiale, scatenato: « La Champions? Noi ci crediamo, speriamo di arrivare più in alto possibile » . Più in alto di Kozak non sta arrivando nes­suno. Quinto gol in campiona­to in dodici presenze, quarta partita di fila da titolare, quarto gol messo a segno nel­le ultime sei sfide. E’ stato decisivo con un’altra incorna­ta, è servita per chiudere i conti a Brescia, per blindare la vittoria, per tenersi stretto il posto, per laurearsi a tutti gli effetti centravanti della Lazio. Kozak, a 21 anni, sta facendo molto di più di tanti altri celebri colleghi. La sua immagine di ragazzone che ride e segna si sta prendendo i riflettori della serie A. Non è vento, lui è il tuono. Ha disin­tegrato lo scetticismo, sta combattendo detrattori e ac­cusatori, è diventato un peri­colo per le difese e non per­ché dà botte di brutto ( come dice qualcuno), sta spingen­do la Lazio in avanti. Il titola­re è Libor, non c’è niente da fare e da dire. Reja sta pun­tando su di lui e continuerà a farlo, ha trovato il bomber in casa, se l’è costruito da solo per ovviare alle incertezze della società sul mercato ( da giugno a gennaio ha chiesto inutilmente un lungagnone offensivo). Kozak sta scalan­do la classifica dei cannonie­ri biancoceleste, è comandata dal duo Hernanes- Floccari ( 6 gol a testa), alle loro spalle s’è piazzato il piccolo grande ce­co con cinque centri, ha supe­rato Mauri e Zarate.
 
LE GERARCHIE -Kozak dentro dall’inizio, Zarate in campo solo in corsa. Sono cambiate le gerarchie là davanti, si so­no invertiti i ruoli. Il gigante vola, ha staccato imperiosa­mente sull’angolo battuto da Ledesma, non ha dato scam­po al “ suo” Brescia, ha realiz­zato il tipico gol dell’ex (un ex molto rimpianto). Non ha esultato per rispetto dei vec­chi tifosi, stava per farlo, si è frenato, è un gigante buono:« Ho preferito non esultare per rispetto della gente di Brescia, l’anno scorso ho tra­scorso una stagione impor­tante e non sarebbe stato bel­lo fare festa davanti ai miei ex tifosi », ha spiegato a Sky dopo il 90'. In compenso è sta­to festeggiato dai compagni, l’hanno travolto, l’hanno ab­bracciato, si sono toccati tut­ti il naso a mò di sfottò, il per­ché l’ha svelato proprio Ko­zak: «I compagni mi prendo­no in giro per il mio naso troppo grande... » ,ha detto col sorrisone sulle labbra. Naso­ne e testone Kozak, è un bom­ber extralarge, si sta confer­mandoa grandi livelli, non si trattava di un exploit momen­taneo. Kozak ha giocato un grande secondo tempo, nel primo non ha avuto tante oc­casioni. Dall’intervallo in poi non l’ha fermato nessuno, l’­hanno dovuto buttare giù per arginarlo. Ha giocato coi go­miti bassi, evitando di cadere nella trappola dei marcatori bresciani. Si è difeso quando è servito farlo, ha preso botte, si è rialzato, ha protetto il pal­lone, ha fatto salire la squa­dra.

IL FUTURO -E’ la Lazio di Ko­zak, è una Lazio di testa, en­trambi i gol l’ha segnati con due capocciate. Il gigante cresce, il gigante non smettedi stupire, sta garantendo re­ti pesantissime. La prima l’­ha realizzata alla Fiorentina all’andata, la seconda l’ha si­glata alla Sampdoria al­l’Olimpico, poi è arrivata la doppietta contro i viola e infi­ne ecco la zuccata di Brescia. Nel mezzo c’è pure l’episodio che indusse Zapata dell’Udi­nese all’autogol ( fu Kozak a provocare la rete). Con i suoi colpi ha regalato ai biancoce­lesti 15 punti, che bellezza: «Questa vittoria è importan­tissima, tutti abbiamo dato il massimo. E’ stata una vera battaglia, i tre punti per noi erano fondamentali, siamo stati bravi, vincere a Brescia non era facile » .Ora tocca al Bari.
CdS

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