Roberto Baggio

[AlonZo]

Ti riferisci solo ai calciatori italiani oppure al campionato italiano in generale della fine anni '80 prima metà dei '90? Perchè in quel periodo il nostro campionato era farcito di fuoriclasse sia italiani sia stranieri sparsi in tutti i ruoli.

solo italiani Brè!

ma volendo si può anche estendere il discorso. Oggi il campionato è di una pochezza unica.

[cuchillo]

Ognuno ce ne ha uno...
Non a caso il mondo intero si è riconosciuto nella canzone di Elio...

Chi non ha un "cuggino" che non gli ha detto che "conosce un colpo di karaté che dopo 3 giorni muori"...?

[DinoRaggio]

Il giocatore italiano che avrei voluto vedere con la nostra maglia, anche solo per un minuto. Per una foto a Formello.

Premesso che ho una memoria altamente selettiva (nel senso che fa abbastanza pietà), mi pare di ricordare che nell'estate 2001 (o era 2002? No, forse 2001), il nome del "Divin Codino" venne accostato alla Lazio. Anch'io avrei tanto voluto vederlo con l'aquila sul petto.

[Brezza]

solo italiani Brè!

ma volendo si può anche estendere il discorso. Oggi il campionato è di una pochezza unica.

Va bene e visto che hai inserito Signori che era una punta, allora cito il mio adorato Gianluca Vialli. Se poi ti riferisci a ruoli dalla cintola in giù potrei snocciolarti i soliti Baresi, Maldini, Wierchowod, Bergomi. Nel "mezzo", invece, Donadoni.

Per restare nel ruolo di Baggio allora mi sembra doveroso citare Alex Del Piero che prese il suo posto alla Juve, che può essere il collante tra ieri e oggi e che, fortunatamente, ancora oggi riesce in qualche pennellata alla Pinturicchio.

[1. Peruzzi]

Giocatore di classe sopraffina dal carattere mite e composto. Un signore del calcio che come pochi ha segnato l'immaginario collettivo. Indimenticabile.

[LongJohn]

Verissimo, però ricordo anche che avvolte non veniva schierato per i soliti problemi "tattici" all'italiana.
Mentalità poco incline alla fantasia purtroppo... giusto LongJohn?

Sul Raffaello del calcio, che ha contraddistinto un'epoca, il discorso sarebbe sfaccettato: di certo è stato un esempio altamente rappresentativo della tendenza a turbe e manie personalistiche da parte di una responsabilità indefinita di figure tecniche inadeguate di fronte a certi tesori, addirittura indipendentemente dalle scelte di gioco adottate. Non è un problema di un tipo di gioco o di un altro. Molto prima che un discorso tattico è un problema sul piano "umano". Il calcio è anche un insieme di rapporti umani.     

Ma invece di approfondire il tema, ho preferito limitarmi ad una sua secca descrizione calcistica: a proposito, tu pensa cosa avrebbe potuto fare senza quel gravissimo incidente subito a soli 18 anni...     

[Skorpius]

Il punto è proprio qui. Stabilire quanto contino davvero le competizioni (delle) nazionali.

Le scuole di pensiero sono 3:

- Non contano un'emerita nerchia ("mio cuggino")
- Debbono essere ponderate nella misura del 50%. Ossia, per il 50% un giocatore va valutato per quanto fatto nei propri club d'appartenenza e il 50% per quanto fatto nella squadra nazionale. (teoria mia, anche se oggi ho abbassato quel 50% al 30%)
- Contano tantissimo. Per cui, Materazzi è tra i migliori centrali della storia (già) per il (solo) fatto di aver vinto il mondiale e lo stesso dicasi, chessò, per Augenthaler o Ruggeri (teoria di molti)


Caso di scuola.
Messi gioca un mondiale ridicolo.
Secondo me, conta. Non sposta tantissimo il mio giudizio su di lui, ma un mondiale fallimentare conta e come. Nella misura del 30%? Sì, ma conta lo stesso.
Per "mio cuggino", invece, è totalmente irrilevante, perché i mondiali (siano di calcio, basket o tressette) non contano un cazzo. Sono solo "manifestazioni" in cui si mettono assieme accozzaglie di giocatori...
E non sapete quante discusioni su quest'argomento...

Il nome di Baggio è inscindibile dai mondiali 1990, 1994...e pure 1998.
Ma quanto devono contare nel nostro giudizio quei 3 mondiali? Tanto, nulla, in parte?


Se i mondiali non contassero nulla, riterrei Baggio un grande esteta - come dice RB - del calcio, dotato di una classe immensa, capace di incantare con triplette all'Ascoli salvo poi sparire dal campo quando si giocavano gare dai bulloni arroventati.

Ma il discorso sarebbe lungo assai. E anche gli sforzi di memoria di tutti.

Strano però che il pallone d'oro lo abbia vinto in un anno in cui non c'erano i mondiali

[NebbiaBiancoceleste]

giocatore di un altro pianeta, rispetto ai giorni d'oggi, è vero, ma non mi ha mai fatto impazzire. Gli ho sempre preferito il Mancio. Ed anche Zola. Però, avercene oggi, di giocatori così.