Autore Topic: Regalia: "Lazio-Vicenza è stata l’ultima sofferenza del campionato"  (Letto 354 volte)

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Carlo Regalia, ex direttore sportivo biancoceleste, è intervenuto quest’oggi ai microfoni di Lazio Style Radio, 89.3 FM.

“Lazio-Vicenza è stata l’ultima sofferenza del campionato ma poi era iniziato il secondo momento di tensione, quello degli spareggi, in cui il Taranto aveva vinto la prima gara per poi pareggiare contro il Campobasso. Il campionato era stato duro, la squadra era partita male ma alla terza giornata aveva iniziato a inanellare una serie di risultati positivi che ci aveva portato a un punto dal Cesena, che poi sarebbe salito in Serie A. Raggiunto quel risultato parziale forse la squadra aveva avuto un senso di appagamento per poi perdere tre o quattro partite e scalare nelle posizioni fino a giocarsi la squadra decisiva contro il Vicenza. In quella partita, il loro portiere ha parato tutto e noi abbiamo trovato il gol solo a otto minuti dalla fine. Quella partita ci aveva permesso di andare agli spareggi. Al Campobasso bastava un punto dopo il pareggio contro il Taranto e noi eravamo costretti a vincere e anche in quel frangente abbiamo stradominato.

Il pubblico ci ha sostenuto in modo incredibile, c’era tanta gente al nostro seguito. A Napo9li c’erano circa mille sostenitori per i nostri avversari, i nostri invece erano almeno 20mile e altri 10mila erano rimasti sull’autostrada! I tifosi quell’anno hanno dato qualcosa di incredibile alla squadra. Le sofferenze erano iniziate già l’anno precedente e la gente ci ha sostenuto sempre, anche nei momenti difficili. Hanno spinto la squadra nella gara contro il Vicenza ma anche in precedenza e nei successivi spareggi di Napoli, in cui sembrava di essere in casa.

Fiorini era un generoso, era l’anima di quella squadra, un ragazzo eccezionale, tutti gli volevano bene. Inoltre, era un ottimo centravanti, dotato tecnicamente, spesso sapeva appoggiarsi al difensore, girarsi e calciare. Era l’uomo squadra, sia in campo sia fuori. Era sprecato in Serie B. Non si può che dir bene di Giuliano, soprattutto l’uomo, oltre il giocatore, sempre pronto a dare una mano al compagno.

Mister Fascetti sapeva tenere tutti sulla corda, voleva sempre la squadra in tensione. Lavorava molto sul campo, ma era determinante anche fuori dal terreno di gioco, nello spogliatoio e durante la partita.

Non saprei quale partita ‘scegliere’ tra quella contro il Vicenza e quello contro il Campobasso. La prima era la partita decisiva e abbiamo segnato praticamente a fine partita; altrettanto determinante era invece la gara con la formazione molisana, in cui abbiamo segnato un po’ prima. Entrambe le partite sono state stradominate. La crisi fisica era alle spalle, la squadra in quel momento stava bene”.

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