Autore Topic: "The (dummy) king of Rome is not dead"  (Letto 1282 volte)

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Offline aaronwinter

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"The (dummy) king of Rome is not dead"
« : Martedì 23 Agosto 2011, 08:54:26 »
Da "corriere.it", corredata di foto del fesso, con espressione più ebete che mai

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L'ANALISI

il Fesso, la nuova Rigoria e la strana guerra
contro il resto del mondo


Proprietà americana e allenatore spagnolo: un problema in più per il Capitano che non accetta il ricambio

Non è un caso e non può esserlo che la messa in discussione più radicale di Francesco Totti sia arrivata nel momento in cui la proprietà della Roma è diventata americana e l'allenatore uno spagnolo. Perché un non italiano (o un non romano) fatica a comprendere l'aura di sacralità che circonda il capitano della Roma e, soprattutto, non capisce perché un progetto di rinnovamento di una squadra debba partire da un giocatore di quasi 35 anni.

È estremamente interessante e altrettanto simbolico del nostro Paese quello che sta accadendo intorno a Totti. Cosa succederebbe se Berlusconi dicesse «La rifondazione del Milan ripartirà da Gattuso» o se Moratti provasse a tranquillizzare i tifosi interisti promettendo che «la nuova Inter ripartirà da Zanetti»? Eppure, sembra che alla Roma (e per la verità anche alla Juventus con Del Piero), provare a fare un ragionamento di prospettiva, da cui Totti non può che essere escluso, equivalga a una bestemmia.

Sul Corriere della Sera del 21 agosto, Mario Sconcerti ha spiegato benissimo (come fece anche in suo libro di qualche anno fa che proprio così s'intitolava) la differenza di Totti. Una delle quali è una sua particolare forma di romanità, che rende così difficile capire er Pupone al di fuori della capitale. Il problema è che nel momento in cui la Roma entra (o prova a entrare) in una dimensione globalizzata di calcio, la prospettiva deve per forza di cose essere invertita. In altre parole: se tutto il mondo tranne Roma non ti capisce, il problema sei tu o tutto il mondo?

La romanità di Totti è alla base anche di un altro non piccolo equivoco su Totti. Per molti l'assenza del capitano della Roma dalle gerarchie dei grandi della storia del calcio mondiale si spiega col suo rifiuto di lasciare la Capitale per andare in un grande club straniero, scelta che gli ha impedito di accrescere la sua notorietà internazionale. Vero o falso che sia, è curioso notare che questo è proprio ciò che si imputa a Pelé nella disputa su chi tra lui e Maradona sia il più grande di sempre. Per i suoi sostenitori (e non a torto), Maradona è uscito dall'Argentina e si è misurato col calcio europeo, mentre O Rei no. Il che non impedisce all'altra metà del mondo di considerarlo il miglior calciatore della storia, pur avendo giocato sempre e soltanto nel Santos, cittadina dello stato di San Paolo, il medesimo in cui Edson Arantes do Nascimiento era nato.

Per i romanisti, Totti è in qualche modo paragonabile a Pelé: è il romano che ha scelto di restare in giallorosso per fare grande il club della sua città - e c'è riuscito. Da questo (o meglio, anche da questo) discende il - sacrosanto - rispetto che si richiede per la parte finale della carriera (straordinaria, come dimostrano i numeri) del Capitano. Ma quello che forse bisogna chiedersi non è cosa intendiamo noi per rispetto, ma cosa intende lui. L'impressione è che per Totti (e i suoi sostenitori) qualsiasi cosa diversa da una maglia da titolare senza discussioni e per ogni partita sia avvertita come un'imperdonabile mancanza di rispetto. Figurarsi ritenere che possa entrare solo al 71' di una partita di Europa League. La qual cosa, invece, è una scelta, giusta o sbagliata però legittima, dell'allenatore. È molto probabile che il destino di Luis Enrique sulla panchina della Roma (e quindi di tutto il progetto di DiBenedetto) dipenda da un chiarimento soprattutto su questo.

Tommaso Pellizzari
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Offline aaronwinter

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Re:"The (dummy) king of Rome is not dead"
« Risposta #1 : Martedì 23 Agosto 2011, 08:56:38 »
(ecco l'unico motivo per il quale temevo l'arrivo del gomitato.
Chiedo rispetto per il Fesso!)

 ;D
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Offline Matita

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Re:"The (dummy) king of Rome is not dead"
« Risposta #2 : Martedì 23 Agosto 2011, 09:07:28 »
the king of rome is not dead but he take in the ass
ecco la nuova maglia che il fesso indossera' a breve !
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline aaronwinter

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Re:"The (dummy) king of Rome is not dead"
« Risposta #3 : Martedì 23 Agosto 2011, 09:16:30 »
"and/or he grabs the rod"

(seconda maglia, da trasferta)
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jumpingjackflash

Re:"The (dummy) king of Rome is not dead"
« Risposta #4 : Martedì 23 Agosto 2011, 09:51:07 »
totty accostato a Pelé e Maradona? totty e la "romanità"?? ma andate a fare in culo!!

Offline Ataru

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Re:"The (dummy) king of Rome is not dead"
« Risposta #5 : Martedì 23 Agosto 2011, 16:44:15 »
totty accostato a Pelé e Maradona? totty e la "romanità"?? ma andate a fare in culo!!

se si pagassero i diritti in base al valore del giocatore citato, al massimo sarebbe stato accostato a scarnecchia, ma tanto è a gratisse...
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti