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di Emiliano BernardiniOra si salga quel gradino che troppe volte ci si è limitati a guardare. Quei vorrei, potrei ma se poi...quest’anno non devono e non possono valere. La società, Lotito, ha il dovere di non restare immobile finendo per fare il solito passo indietro distruggendo quanto di buono fatto. Inzaghi ha fatto un piccolo capolavoro trasformando il fuoco di un cerino in una luce che ha finalmente mostrato la via da seguire. Il presidente biancoceleste ha un dovere nei confronti dei tifosi della Lazio che hanno capovolto i loro pensieri. Niente alibi, ora. Adesso c’è bisogno di quello sforzo che più volte Simone ha sollecitato. «Servono giocatori pronti per affrontare le tre competizioni», il leit motiv delle sue ultime conferenze stampa. E fa ben sperare il fatto che anche il ds Tare abbia fatto sue quelle parole cambiando il motivetto che diceva più o meno così: «Non ho la bacchetta magica». Di sicuro a breve avrà una spalla (Foggia) che lo aiuterà nel compito di rendere la Lazio una squadra più forte di quella attuale. Lotito, ora, ha la chance per convincere anche gli ultimi scettici.
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