Autore Topic: Rassegna stampa domenica 18 aprile (La Repubblica)  (Letto 1638 volte)

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Rassegna stampa domenica 18 aprile (La Repubblica)
« : Domenica 18 Aprile 2010, 10:11:06 »


Da LA REPUBBLICA di oggi, domenica 18 aprile



1) UN DERBY DA SCUDETTO  (a firma Fabrizio Bocca)

La Roma prova a ripassare l´Inter. Ranieri: "Ma non siamo noi i favoriti"

Probabile tridente con Totti-Toni-Vucinic. Reja: "Claudio piange sempre un po´"



Per una giusta legge del contrappasso che costringe i tifosi a sostenere talvolta i propri avversari: quelli della Roma hanno tifato invano Juve, e quelli dell´Inter adesso si raccomandano alla perfidia della Lazio, la cui unica possibilità di dare un senso a una stagione da piangere è bruciare i sogni scudetto della Roma. Ad esorcizzare l´alleanza laziale-interista 300 tifosi giallorossi -– qualcuno più incavolato per l´espulsione di Sissoko, pensa un po´, che per le porte sbarrate - sono andati ieri a Trigoria a chiudere il centro sportivo in un imbuto nel quale tutti i giocatori sono dovuti passare in macchina a passo d´uomo e catechizzati quindi uno a uno a forza di daje, mandaje, famoje e altro ancora.

Come se questo derby fosse un po´ la madre di tutte le partite: consapevolezza che lo scudetto passi veramente dall´Olimpico, ma anche presentimento che se la Roma non dovesse risorpassare l´Inter subito, potrebbe non avere più altre chance. Checché ne dica Ranieri, che ha scaricato il più possibile il peso del match citando Catalano: «Lo dissi già, può succedere che noi si vada davanti, che loro ci risorpassino: conta stare davanti dopo l´ultima col Chievo».

Ma l´allenatore angloromanista, ha citato pure "If" di Kipling, di cui un paio di versi sono scritti in una targa appesa al Tennis Club di Wimbledon. C´è scritto: "Se puoi affrontare trionfo e disastro, e trattare questi due impostori allo stesso modo…". Lui l´ha fatta più semplice: "Vittoria e sconfitta sono facce della stessa medaglia". In ogni caso il tutto serviva per chiarire quanto partita e scudetto siano in mano più che al tridente Totti-Toni-Vucinic alla spinta psicologica, ai dettagli, e anche alla fortuna perché no. In mezzo c´è la consapevolezza di avere una grande occasione e che i numeri già impressionanti della cavalcata (23 risultati utili consecutivi, 5 vittorie di seguito) andranno addirittura migliorati.

Può esistere un derby con Totti in panca? Difficile. Ranieri non lo ha mai provato insieme a Toni e Vucinic e ha cercato di confondere le idee. Lo ha detto lui stesso: «L´ho fatto apposta, ho fatto due formazioni, così nessuno ci ha capito niente». In ogni caso all´andata il gol vittoria lo fece Cassetti alla fine di una brutta partita. La Roma affrontò quel derby da ottava in classifica e a -14 dall´Inter. Di strada ne ha fatta.

Si giocherà insolitamente alle 18,30 per motivi di ordine pubblico (stadio blindato, un migliaio di agenti): c´è tensione e una rivalità avvelenata. La Lazio ha aperto le porte giovedì a 5000 tifosi, la Roma si è isolata. Ranieri ha parlato molto alla squadra: niente tacco e punta ma sostanza e stessa aggressività che sicuramente ci metterà la Lazio. Tra le due ci sono 31 punti, ma essendo un derby Ranieri ha teorizzato che "i favoriti sono loro". «La vittoria dell´Inter non cambia nulla. Dobbiamo restare sereni, i tifosi capiscono le nostre esigenze. Cosa significa un derby a casa mia? Che se vinci non esci di casa. E se perdi pure».

Reja furbamente ha stuzzicato l´orgoglio del rivale sulla storia della Lazio favorita: «Piange un po´ e mette le mani avanti. Mi auguro che giochi con tre punte: anzi fossi lui metterei pure la quarta, Menez». Richiesto dopo la citazione di Kipling, se stasera farà al gruppo discorsi storici alla Al Pacino in "Ogni maledetta domenica", Ranieri ha risposto: «Ecché te lo vengo a dì a te?». Appunto, siamo a Roma, mica a Wimbledon.



2) NELL'OLIMPICO BLINDATO MATCH AD ALTA TENSIONE. TASK FORCE DI 1500 AGENTI  (a firma Massimo Lugli)


Un derby blindato, sorvegliato, controllato da un esercito di 1500 uomini tra cani antiesplosivo e antisommossa, telecamere a infrarossi, elicotteri a volo radente sull´Olimpico e dintorni, agenti in borghese sugli spalti. Per i tifosi, un appello di Filippo Santarelli, capo di gabinetto della questura: «Andate allo stadio con largo anticipo. I cancelli saranno aperti dalle 15,30».

Sono stati messi a punto ieri a mezzogiorno, in un incontro presieduto dal questore Giuseppe Caruso, gli ultimi dettagli del piano per la sicurezza che impegnerà polizia, carabinieri, guardia di finanza e almeno 300 vigili urbani. Lo stato maggiore dei controlli sarà riunito al Gos, il gruppo operativo sicurezza, la sala radio di Monte Mario. Cinquanta telecamere interne all´Olimpico rilanceranno le immagini sui monitor mentre i due elicotteri della polizia che si alzeranno in volo fin dalla mattinata saranno dotati di visori a infrarossi e registreranno le fasi di eventuali incidenti. Sorveglianza anche dal cielo quindi. Le preoccupazioni si concentrano soprattutto sulla tribuna Tevere, dove le tifoserie potrebbero entrare in contatto e dove circa 2 mila posti verranno "tagliati" per creare un cuscinetto. Sono previsti, in totale, circa 65 mila spettatori.

I controlli nelle zone vicine allo stadio sono iniziati già ieri e riprenderanno questa mattina con particolare attenzione alle siepi, alle aiuole e alla zona dei marmi dove qualcuno potrebbe aver piazzato petardi, mazze o bastoni per recuperarli in seguito. In azione anche una decina di cani, addestrati a fiutare l´esplosivo o a intervenire in caso di scontri. Auto civetta e volanti presidieranno il centro, il lungotevere e Prati anche per evitare aggressioni isolate, spesso in punta di coltello (la famigerata "puncicata" alla gamba o al gluteo). Verifiche rigidissime, nei commissariati, sugli ultras colpiti dal Daspo. La tensione è nell´aria perché, con la Roma in testa alla classifica e la Lazio in zona retrocessione, il clima è molto più caldo che in altre occasioni.

Una conferma viene da Napoli dove due tifosi laziali sono stati denunciati dopo aver acquistato due micidiali petardi "Cobra". Perquisizioni e controlli all´ingresso sia dagli oltre 500 steward che da polizia e carabinieri mentre, dentro lo stadio, il dirigente della Digos Lamberto Giannini guiderà un nutrito contingente di uomini in borghese. Molta attenzione al momento del deflusso che avverrà in contemporanea: i laziali instradati verso Ponte Milvio e i romanisti nella direzione di via De Bosis e piazza Maresciallo Giardino. Presidiati fin dalla mattinata anche i due punti di ritrovo preferiti dei giallorossi (il bar River) e dei biancocelesti (piazzale della Farnesina). E al momento del fischio d´inizio, alle 18.30 non resterà che incrociare le dita. «Un desiderio ce l´ho: che domani ci sia un derby appassionato, bellissimo, ma senza violenza» dice il sindaco Gianni Alemanno. Un augurio che tutta la città condivide.



3) TRIGORIA E' GIA' IN FESTA. RANIERI: "RESTIAMO CALMI"  (a firma Francesca Ferrazza)

Confermato il tridente ed è ballottaggio tra Toni e Menez


Cori, applausi, sciarpe, bandiere: Trigoria è tutta giallorossa. Circa trecento i tifosi ieri mattina hanno invaso il piazzale Dino Viola, alla vigilia di uno dei derby più importanti della storia romanista. Seduta di lavoro a porte chiuse, come lo è stata per tutta la settimana, la gente è rimasta a cantare lontano dal campo d´allenamento. «Vogliamo stare sereni - spiega la scelta Ranieri - i nostri tifosi questo lo capiscono, anzi, colgo l´occasione per chiedere a tutti di starci vicino. Avremo altre gare complicate e ci sarà bisogno di loro».

Intanto c´è la partita di stasera e l´attesa dei tifosi cresce. Ranieri ha cercato di isolare i suoi, anche dopo la vittoria dell´Inter sulla Juventus. Isolarli non tanto dalla frenesia cittadina, quanto dalle emozioni. «Dobbiamo essere senza sentimenti», la sintesi perfetta del pensiero del tecnico: per vincere il derby servirà una squadra fredda. Inevitabile che tutta la vigilia sia stata circondata dal massimo riserbo su chi giocherà in attacco. «Da martedì ho fatto due formazioni, e le ho provate, senza cambiarle, fino a oggi. Così stanno tutti sereni, tranquilli. Voglio che tutti si allenino bene, tante volte ho cambiato idea all´ultimo». Totti, per tre giorni consecutivi, è stato schierato nell´attacco delle riserve, ma giocherà, all´interno del tridente, con Vucinic.

Il vero dubbio sembra coinvolgere Toni e Menez. L´ex Bayern ancora fatica a trovare un´intesa tattica con Totti, ma, a suo favore, gioca l´esperienza e la freddezza che potrebbe mettere nel derby. Menez sarebbe più adatto per allargare il gioco, lui che si muoverebbe sulla fascia destra, con Vucinic sulla sinistra e Totti riferimento centrale. «Decido solamente la sera prima», nicchia Ranieri. In difesa torna titolare Juan, accanto a Burdisso, a centrocampo ballottaggio Perrotta (favorito) - Taddei.



4) POLLICE VERSO ALL'ANDATA. ORA TOTTI CERCA IL GOL CHE GLI MANCA DA 5 ANNI  (a firma Francesca Ferrazza)

I laziali infastiditi da quel gesto, il capitano alla sfida n.33


È Francesco Totti l´uomo derby per eccellenza, inutile negarlo. Per la trentatreesima volta nella sua carriera il capitano romanista si troverà di fronte la nemica Lazio, l´antagonista di una vita cittadina che ruota intorno allo sfotto´ tra le due tifoserie. E questa sera, in una gara destinata a condizionare i sogni scudetto della sponda giallorossa, si riparte da quel doppio pollice verso esibito all´andata dal numero dieci.

Quel gesto che ha accompagnato la sconfitta laziale grazie ad un gol di Cassetti, inedito realizzatore, fa bella mostra di sé in una foto attaccata da Rocchi nello spogliatoio di Formello. Pungolo per una squadra che si è sentita presa in giro, stimolo per provare a rovinare la festa dei quanto mai scomodi cugini. Totti fa finta di niente, si è rinchiuso nel silenzio in questi giorni, lui che dell´ironia fa uno stile di vita e che quando gioca il derby proprio non riesce a mettere da parte il suo animo tifoso. Ed è strano pensare che Francesco non segni alla Lazio da ben cinque anni, dall´ottobre del 2005 (1-1 il risultato finale, marcatore biancoceleste, guarda caso, proprio Rocchi).


Quella volta il capitano festeggiò infilando il pallone sotto la maglia, simulando la gravidanza mentre Ilary applaudiva in attesa della nascita di Christian. Chissà se la moglie indosserà anche questa volta, come domenica scorsa, la maglia n.10 insieme ad amici e parenti.
Certo questa astinenza nel derby è proprio lunga per Totti, che oggi giocherà nonostante Ranieri si sia divertito a mischiare le carte schierandolo per tre giorni di seguito tra le riserve. Con lui Vucinic e uno tra Toni (favorito) e Menez. Tridente e sfottò sono serviti.



5) GIANNINI: "PUNTO SU TONI, SARA' LUI L'UOMO DECISIVO"  (a firma Silvia Scotti)

L´ex capitano giallorosso: "Ai miei tempi prima dovevo fare training autogeno"


"Io in queste partite ero costretto a fare training autogeno». Giuseppe Giannini, capitano-romano-romanista, viveva i derby con agitazione e sofferenza, travolto dalla tensione che divora lo stomaco, che lascia svegli tutta la notte e taglia le gambe il giorno dopo. «Poi ho imparato questi nuovi metodi di respirazione che mi aiutavano molto a distaccarmi e ho raggiunto finalmente un equilibrio».

Ecco, se qualche romano e romanista soffre questo derby storico con la stessa agitazione Giannini ha proposto una soluzione.
«Secondo me, però, la Roma non soffrirà così. Ranieri è un martello, avrà lavorato tutta la settimana sulla testa dei giocatori per scaricare la tensione. Non arriveranno così nervosi».

La vittoria dell´Inter non li avrà caricati troppo?
«Anzi. Penso sia un vantaggio. La Roma sa che deve vincere per forza. Se l´Inter non avesse preso i tre punti venerdì, magari, i giocatori giallorossi rischiavano di non concentrarsi. Invece ora devono fare la massima attenzione».

A cosa?
«Alla classifica. Perché è bugiarda. La Lazio è molto più forte di quanto dica quel posto, non merita di stare in zona retrocessione, e non merita certamente di finire in serie B. Ha buoni giocatori che possono far male. E poi hanno la partita della vita e loro dovranno dare tutto. Ma la Roma ha sicuramente un grosso vantaggio».

Qual è il vantaggio?
«E´ superiore».

Quindi potrà farcela?
«Sicuramente può farcela è nelle sue corde. Ha tutti mezzi per vincere il derby. E io punto su Luca Toni. Sarà lui l´uomo decisivo, sarà lui a segnare alla Lazio».



6) REJA, LA SFIDA PIU' ATTESA: "VA BENE ANCHE UN PARI"  (a firma Giulio Cardone)

In campo con il 3-5-2. Floccari e Rocchi in attacco, Zarate va in panchina. Radu recupera


Il fascino del derby è che azzera distanze. La Roma ha 31 punti di vantaggio, ma la stessa paura di perdere della Lazio. Funziona così, questa strana partita. "Ranieri dice che noi siamo favoriti? Piange, mette le mani avanti: io non sono d´accordo. Può succedere di tutto. Ai miei ho chiesto di giocare la partita perfetta". Reja parla rapido, non è romano ma ha capito il significato di questa sfida: "Il derby della Capitale mi ha sempre affascinato, viverlo per la prima volta da dentro è un´emozione fortissima. Ma non bisogna lasciarsi prendere dal nervosismo, altrimenti si perde lucidità".

I tifosi gli chiedono di "scucire" lo scudetto alla Roma: "Riuscirci sarebbe troppo bello, non solo per la nostra gente ma anche per la squadra. Perché con un risultato positivo, e noi ne abbiamo a disposizione due su tre, saremmo definitivamente fuori dalla zona pericolosa". Dopo la vittoria dell´Inter sulla Juve, alla Lazio sta bene anche un pari: "Di sicuro non dobbiamo perdere. Per la classifica e per l´importanza della partita".

Non ha mai battuto la Roma, Edy Reja: sette sconfitte e due pareggi. Una motivazione in più per il tecnico, che in questi giorni si è dedicato a mille riti scaramantici. E se vince, rispetterà la segreta promessa fatta a Suor Paola: come Delio Rossi. Il resto è tattica: "Voglio una Lazio aggressiva, che impedisca alla Roma di ragionare". Sarà importante il pressing di Mauri su Pizarro e il movimento costante degli attaccanti Floccari e Rocchi, favorito su Zarate nel 3-5-2. Rientra Lichsteiner, recuperato Radu.

La chiave: "I loro esterni, Cassetti e Riise, sono molto offensivi: dobbiamo aspettare che lascino spazi per poi colpirli dietro la linea difensiva". L´augurio: "Che sugli spalti prevalga lo spirito sportivo: sfottò sì, incidenti no". Sogna lo sgambetto alla Roma, Reja: se ce la fa, per i tifosi la stagione finora maledetta diventerà improvvisamente bellissima, addirittura indimenticabile.



7) RINASCITA LEDESMA: "VOGLIAMO FARE LO SGAMBETTO PIU' BELLO"  (a firma Giulio Cardone)

Ripescato da Reja, è uno specialista della stracittadina


«E´ il derby dei derby. E noi alla Roma vogliamo fare lo sgambetto della vita». Torna a parlare da leader, Cristian Ledesma. Quando Lotito chiamò Reja, il tecnico pose una sola condizione per firmare: poter contare a tutti gli effetti sull´argentino, fino ad allora uno dei dissidenti in causa (persa, nel suo caso) con Lotito. Detto, fatto: la Lazio ha ritrovato il perno del centrocampo e con 11 punti nelle ultime 5 partite ha staccato di 6 passi la zona retrocessione. Ora si affida a lui, Reja, nella sfida che può salvare una stagione terribile. D´altronde Ledesma sa come si batte la Roma: la sera del 10 dicembre 2006, con un sinistro micidiale da trenta metri scaraventò all´incrocio dei pali il fantasma di Liverani. Già, il paragone con il suo predecessore lo tormentava, i tifosi lo criticavano, l´argentino con quel colpo formidabile conquistò la gente laziale: finì 3-0.

Segnò anche l´anno dopo, una magia su punizione, ma vinse la Roma 3-2. Oggi Ledesma sogna un altro gol e 3 punti: «Vorrei farvi questo regalo», il messaggio ai tifosi sul suo blog. Sarebbe il modo migliore per archiviare le sofferenze di una stagione maledetta, dall´emarginazione alla battaglia legale alle difficoltà nello spogliatoio. Si è ripreso la Lazio, adesso vuole "scucire" lo scudetto alla Roma. Che tra l´altro lo cercò a gennaio. Sarà il fulcro, Ledesma, del 3-5-2 di Reja. Il tecnico solo stamattina deciderà il partner d´attacco di Floccari; in ballo Rocchi e Zarate: favorito il primo, che alla Roma ha già segnato quattro volte. Perché sono loro, gli uomini-derby, a fare la differenza.



8 ) GIORDANO: "ORA VINCIAMO E ROVINIAMO LA FESTA AI CUGINI"  (a firma Eduardo Lubrano)

"Credo che sarà una partita molto tosta sul piano fisico e non molto spettacolare: c´è troppa pressione"


Bruno Giordano un suo gol all´89° di un derby dominato dalla Roma nel 1976-1977, fu il primo in una lunga serie di stracittadine. Oggi come allora?
"Più o meno, l´importanza di un derby a Roma è sempre la stessa. Ai miei tempi magari la tensione e la pressione sulla partita con la Roma la sentivi da prima, due o tre mesi addirittura. Io abitavo a Trastevere ed ogni giorno la gente per strada, romanisti o laziali che fossero, mi ricordavano il prossimo appuntamento. Oggi il derby magari dura un po´ meno in questo senso, ma la pressione è la stessa".

Che sensazioni ha per stasera?
"Da tifoso dico che se vinciamo sono felicissimo per la salvezza della Lazio e perché forse roviniamo la festa dei cugini e dunque spero di vincere. Ma da tecnico dico che il derby azzera tutti i valori"

Che partita si aspetta?
" Io credo che sarà una partita molto tosta sul piano fisico e non molto spettacolare perché la pressione su tutte e due le squadre è molto forte. Certo se la Roma riuscisse a metterla sul piano della tecnica e della tattica avrebbe qualche vantaggio e qualche chance in più per vincere, ma dubito che tecnica e tattica trovino spazio oggi."

Che Lazio vede in campo, con il tridente o no?
"Sarebbe bello partire con Rocchi, Zarate e Floccari da subito ma penso anche che Reja ha trovato un equilibrio tale nelle ultime giornate che forse è meglio che uno dei due tra Rocchi e Zarate entri a partita in corso. Tutti loro possono fare male in qualunque momento della partita. "

Basterà un gol come quello suo di 33 anni fa per vincere oggi pomeriggio?
"Penso di sì, anche un solo gol potrebbe essere sufficiente per vincere".