Da LA REPUBBLICA di oggi, giovedì 15 aprile
1) TOTTI A CACCIA DI UN GOL NEL DERBY. NON SEGNA DA CINQUE ANNI (a firma Francesca Ferrazza)
Perrotta si gioca una maglia da titolare con Taddei se Ranieri sceglie il tridente in attacco
Gira che ti rigira, il derby è fatto di tante storie che tornano, statistiche impolverate da tirar fuori e consultare, perché, in fondo, è un mini-campionato nel campionato e i numeri negli anni fanno storia a sé. Per questo non fa effetto pensare che Francesco Totti è il giocatore ad aver giocato più stracittadine romane, con ben 32 presenze. Niente di strano, verrebbe da dire, mentre la stessa sensazione non si può certo avere quando si guarda all´ultima volta in cui Francesco ha segnato alla Lazio: bisogna addirittura tornare alla stagione 2005-06, la prima con Spalletti in panchina. Era ottobre e Totti aspettava il primogenito Cristian.
La moglie Ilary, in tribuna con il pancione, ha così applaudito l´ormai storica esultanza del capitano, quel parto del pallone simulato a bordo campo. Cinque anni fa, per un´astinenza che, in effetti, stona. La Roma aspetta un gol del suo giocatore più rappresentativo in un derby improvvisamente diventato importante per lo scudetto. Un derby che Totti non immaginava così decisivo, così come non se lo aspettava Simone Perrotta, dopo il numero dieci e De Rossi, uno dei veterani dello spogliatoio.
E uomo derby, visto che alla Lazio di gol ne ha già fatti due. Cuore e polmone della squadra, il centrocampista, arrivato alla Roma nel 2004, è quello, dopo Totti, ad aver segnato di più alla Lazio (Totti ne ha fatti 6), insieme a Taddei, anche lui a quota due reti contro i cugini. E proprio loro due si giocano una maglia da titolare per domenica, almeno nel caso in cui Ranieri decidesse di continuare sulla strada del tridente, con Totti, Toni e Vucinic. Ieri il tecnico ha però fatto anche delle prove di 4-4-2, nel qual caso Perrotta e Taddei giocherebbero insieme, a scapito di Toni.
In vista della partita nell´Olimpico che sarà blindato con un massiccio dispiegamento di forze dell´ordine, la Digos a sigillare lo stadio da sabato e i vigili per il piano viabilità, Ranieri mischia le carte. Chiede in continuazione ai suoi concentrazione, perché nulla in realtà è stato raggiunto e tutto è ancora in bilico. Anche Montali ripete al gruppo che il derby «È una partita e non la partita», per attenuare, se possibile, la tensione. I giocatori sembrano comunque non essere contagiati dall´euforia che li circonda, continuando a seguire, in accordo con la società, la strada del "basso profilo".
Nessuna intervista e solo un´occhiata ai tifosi che ogni giorno si recano a Trigoria per sbirciare l´allenamento, tra cori e cartelloni d´incitamento. "Pare de toccallo co le dita" una delle divertenti scritte portate da alcuni dei ragazzi presenti, chiaro riferimento a uno scudetto che si ha paura anche di nominare.
2) LA SFIDA DI ROCCHI ALL'ALTRO CAPITAANO: "CI RICORDIAMO BENE QUEL GESTO" (a firma Giulio Cardone)
Ieri tutti a cena con Reja. Oggi bagno di folla a Formello per l´amichevole: c´è il test a porte aperte
Ieri tutta la squadra a cena con Reja, oggi l´abbraccio dei tifosi. Alle 15,30 test contro La Sabina, porte aperte a Formello, la Lazio ha bisogno del calore del popolo biancoceleste. Che ha deciso come caricare (ulteriormente) i giocatori in vista del derby: verrà mostrato il poster di Totti che fa il "pollice verso". Verso l´inferno, cioè la B. Così il capitano giallorosso aveva festeggiato con la sua gente la vittoria nella partita d´andata, e i tifosi laziali non hanno gradito: «Ce lo ricordiamo bene quel gesto, siamo pronti allo scherzetto», dice Rocchi ai tifosi fuori dai cancelli di Formello. In fondo è la storia del derby, costruita su sfottò più o meno di cattivo gusto, sulla voglia di riscatto di chi ha perso l´ultima volta: l´importante è che tutto resti su questo piano, senza esagerazioni violente.
«Carica e coraggio», è la ricetta suggerita da un tifoso al capitano. E lui gli risponde con parole rassicuranti: «Siamo pronti: la partita è importante, si sente, ma non c´è nessuna paura, la tensione è quella giusta. Domenica non conterà la classifica né chi è più o meno forte, conteranno solo quei 90 minuti. C´è l´adrenalina giusta, vedrete». Lui, Rocchi, alla Roma ha già segnato quattro gol e sogna di confermarsi uomo-derby. Anche ieri Reja lo ha schierato tra i titolari con Floccari: insomma Zarate sembra davvero destinato alla panchina.
Continuano le prove di 3-5-2, con Lichtsteiner, Brocchi, Ledesma, Mauri e Kolarov a centrocampo. L´unico dubbio riguarda la difesa ed è legato a Radu, alle prese con un fastidio muscolare alla coscia sinistra. Gli esami hanno escluso lesioni e quindi c´è ottimismo: «Sono pronto», ha detto il romeno lasciando la clinica Paideia. Oggi non parteciperà all´amichevole, domani il giorno decisivo: se non avrà problemi in allenamento, Radu giocherà il derby, altrimenti lo stopper di sinistra sarà Dias, con l´inserimento di Biava alla destra di Stendardo; la stessa formula di Cagliari: quel giorno il romeno era squalificato.
Chi sogna il riscatto, nella partita più attesa, è Stefano Mauri. All´andata fallì la ghiotta occasione dell´1-0, adesso vuole rifarsi: «Dopo il palo di Zarate, la palla cambiò direzione perché deviata da Julio Sergio e così non riuscii ad angolare il tiro», ricorda. Rassegnato alla panchina il tedesco Hitzlsperger: «Sono deluso - dice - per aver giocato poco, ma non mi pento della scelta fatta. E non escludo di restare». Se ne andrà, sicuro.
