Devo dire che sin da quando lessi il libro di Mario Pennacchia sulla storia della Lazio, rimasi affascinato dalla figura di tal Bruto Seghettini.
Riprendo un estratto da Laziowiki:
http://www.laziowiki.org/wiki/Seghettini_Bruto
Italiano, forse livornese, ma naturalizzato francese, fu colui che nel Gennaio 1901 portò il primo pallone da calcio che si fosse visto a Roma nella sede della Lazio in Via Valadier. Nel contempo spiegò ai soci biancocelesti le regole del gioco. Le successive uscite con il pallone avvennero in Piazza d'Armi mentre una prima partita tra soci laziali ed Audace si svolse nel Marzo 1902. A questa partita partecipò anche Bruto, socio laziale e fondatore dell'Audace. Fu lui quindi 110 anni fa a portare il calcio a Roma e da quando ne ho letto il Racing Club de Paris (dal 2005 Racing Club de France) è diventata la mia seconda squadra. Del resto le similitudini sono talmente tante: prima squadra della capitale, stessi nostri colori bianco e celeste anche loro in onore dell'olimpismo della Grecia, polisportiva di successo, un'avversaria nella capitale nata da una fusione di squadre solo negli anni '70 e con tifosi che definire arroganti, violenti e antipatici è un eufemismo, una storia travagliata tra alti e bassi (molti più e peggiori dei nostri però), e così via.
In questo giorno che celebra i 110 dall'arrivo (in senso fisico) del calcio a Roma, andiamo a conoscere questa società cui tanto ci lega.
Nato nel 1882 come società podistica (appunto come la Lazio), il Racing Club de France, conosciuto in Italia anche con il nome di Racing Club di Parigi (Racing Club de Paris è stata la denominazione ufficiale della sezione calcistica dal 1885 fino al 2005), è una storica società polisportiva francese. I suoi colori sociali sono il bianco e il celeste, nelle varie discipline ha conquistato 93 medaglie olimpiche, 53 titoli di campione del mondo, 30 coppe d'Europa, 115 titoli di campione d'Europa e più di 1000 titoli nazionali. La società è articolata in 17 sezioni.
La sezione calcio viene fondata nel 1896, ma nella sua storia ultracentenaria ha vissuto solo due periodi a grandi livelli tra i professionisti (ma nel 1907 vinse un pionieristico Trophée de France prima della nascita della federazione). Il primo tra il 1932 e il 1966, col nome di Racing Club de Paris, in cui ottenne una doppietta campionato/coppa nel 1936 e altre 4 coppe di Francia (1939, 1940, 1945, 1949). Il club è stato inoltre vicecampione di France nel 1961 e 1962, e finalsita della Coupe de France nel 1930, 1950 e 1990.
Nel 1966 il RCP lascia il professionismo e per un anno si fonde con il Sedan, ma nel 1967 torna ad essere Racing Club de France. Per tornare a grandi livelli però bisogna aspettare gli anni '80 in cui cambia ancora nome in Racing Paris 1 (dopo la fusione col Paris FC che lo riporta in seconda divisione) e poi in Matra Racing, su impulso del magnate del gruppo Matra Jean-Luc Lagardère.
Nel 1984 il club torna il Ligue 1, ma nonostante l'arrivo di grandi giocatori come gli uruguaiani Enzo Francescoli e Ruben Paz, l'algerino Madjer (ricordate il tacco vitorioso col Porto in finale di Coppa Campioni?), il tedesco Pierre Littbarski, il marocchino Krimau, i nazionali francesi Bossis e Fernandez e un giovane David Ginola, l'allenatore portoghese Arthur Jorge (che arriva nell'87, dopo aver vinto la Coppa dei Campioni col Porto), non riesce a sfondare.
Stanco degli insuccessi della squadra, nonostante i soldi ricavati, deluso per la mancanza di sostegno popolare e fortemente criticato per aver dato il nome dello sponsor ad una squadra storica, Lagardere annuncia nell'aprile 1989 il disimpegno dal calcio e cede tutti i migliori. La squadra torna quindi al vecchio nome Racing Paris 1 e nel 1990, nonostante la retrocessione, raggiunge la finale di coppa, venendo sconfitta dal Montpellier.
Le difficoltà finanziarie portano però il club ad autoretrocedersi in Ligue 3, decidendo di tornare a giocare nello storico stadio di Colombes (immortalato in Fuga per la vittoria, anche se in realtà lo stadio del film è in Ungheria), ma nel 1991 cambia nome in Racing 92, e poi nel 1993 arriva la retrocessione in quarta serie e il fallimento sembra quasi certo. Il club chiede quindi aiuto finanziario alla polisportiva Racing Club de Paris, e si arriva sino ad oggi tra problemi finanziari e giudiziari con inclusa un'ulteriore discesa in quinta divisione e lo spostamento a Levallois, un comune 54.700 abitanti situato nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France, poco fuori Parigi, rinominandosi dal 2009 Racing club de France - Levallois 92.
Un ventennio quindi che ha visto il declino e poi il crollo di un club dalla grande tradizione. E rileggendo questa storia mi viene da chiedermi se in certi momenti la Lazio non abbia rischiato di fare la stessa fine, viste le volte in cui è stata sull'orlo del precipizio. Sliding doors...
Qualche immagine:
Enzo Francescoli Matra Racing Paris 1986-87Da sin. Olmeta, Francescoli, Tusseau, Umpierrez, Bossis, Mahut, Germain, Leclerc.
In mezzo: Hauss (manager), Troch (all. in seconda), Pérard, Debu , Avenet, Fernandez, Le Magueresse, Takac (allenatore), Carpentier (massaggiatore).
In basso: Littbarski, Hageman, Lafargue, Bridier, Ben Mabrouck, Thys, Bureau.
Pierre Littbarski Rabah Madjer Racing Club de Paris, 1945