Mi ha stupito alla DS l'opinione di una persona seria come Vierchowod, il quale ha sostenuto che l'impatto di Leonardo sia stato nullo causa il poco tempo a disposizione: il campo, a mio avviso, ha detto il contrario.
Prescindendo dal morale alto delle truppe, che con Benitez potrebbe essersi abbassato in maniera non del tutto involontaria, sono le note tattiche a farla da padrone:
- a parte il rigenerato Maicon, tutto il gioco nerazzurro ha riconquistato le zone vicine alle linee laterali, allargando in maniera decisiva il fronte d'attacco
- la tripletta da centrocampo resterà probabilmente un unicum statistico, ma si sono visti più inserimenti ieri sera che nel resto della stagione
- modulo a una punta con tutti gli altri privi di una posizione fissa: la difesa avversaria se n'è accorta, eccome
- nuova vita tattica per Stanković, spostato dalla posizione di centromediano dove i suoi lanci servivano meno degli appoggi di prima con cui ha giostrato da centravanti tattico arretrato
- buon compromesso fra il palleggio di Benitez e una difesa più bassa come quella di Mourinho, che ha restituito sicurezza e tolto la condanna a giocare continuamente sovraritmo. Unico problema la distanza fra le linee, che rende fatale un errore in impostazione dalla difesa: con Córdoba e i suoi piedi nell'undici titolare c'è da stare attenti
- influenza quasi tantrica sui connazionali: peccato che solo T. Motta rientrasse nella categoria
una sorta di rivoluzione ragionata, che ha fuso la realtà a disposizione del tecnico con le idee di fondo del suo 4-2-fantasia.
La vera sfida sarà per lui gestire l'ambiente, dimostrando di sapersela cavare anche quando non trova la pappa pronta, ma se parliamo di tattica siamo di fronte a un fuoriclasse.
Pensare che sia stato licenziato per scarso ossequio verso l'incompetenza bovina di un erotomane ottuagenario lascia davvero l'amaro in bocca.