www.gazzetta.itSubito botta e risposta: segna Chiellini, risponde Zarate. Poi una lunga pressione bianconera con la Lazio che si difende in modo organizzato. Alla fine, nel recupero, il gol del serbo per un errore di Muslera, che poco prima aveva salvato il risultato su Del PieroTORINO, 12 dicembre 2010 - Se stasera c'era da designare l'anti-Milan, allora il risultato depone a favore della Juventus. L'andamento della partita, tuttavia, ha visto la squadra di Reja difendersi con organizzazione e ripartire con efficacia, mentre gli uomini di Delneri hanno sciorinato impegno e agonismo, ma ancora troppe difficoltà in fase conclusiva, dove resta una sostanziale dipendenza dai colpi di testa di Chiellini e da Krasic. La vera anti-Milan dovrà avere un attaccante che la mette dentro con continuità. Ma per intanto i tifosi bianconeri possono gioire con la loro squadra che sale al secondo posto a sei lunghezze dal Milan, in coabitazione con Lazio e Napoli
DUE GOL-BLITZ — Si gioca ed è subito vantaggio Juve. Dopo due minuti Iaquinta conquista un corner, Aquilani lo va a battere da sinistra e mette il pallone preciso a centro area per l'inserimento di Chiellini che di testa mette dentro angolato sul primo palo. Sembra insomma che la partita assuma subito una fisionomia precisa, con la Juve che ne diventa padrona e la Lazio che sbanda: passano pochi minuti e Quagliarella potrebbe raddoppiare quando Krasic, dopo una bella azione personale, gli serve una deliziosa palla che l'attaccante napoletano devia prontamente al volo: alto di poco. E' la classica situazione in cui solo un episodio può fa cambiare il vento. E l'episodio arriva ben presto, precisamente al 13': c'è un corner su cui la difesa bianconera è messa male, nel batti e ribatti la spuntano i laziali con palla che arriva a Zarate e poi finisce in rete. E da quel momento è parità non solo nel punteggio, ma anche nella velocità, nel grande agonismo, nel pressing e pure nella tendenza a qualche pasticcio difensivo e a un gioco non sempre lucido. Alla lunga, però, la Juve riprende il sopravvento e cerca la porta con più insistenza rispetto agli avversari. Aquilani è ispirato, smista molti palloni e va anche pericolosamente alla conclusione (trovando pure la parte superiore della traversa), preferibilmente dalla distanza. In area, invece, la Lazio sembra aver preso le misure: anche quando, nel finale, Iaquinta ha la palla buona, è Biava ancora prima di Muslera a respingere in spaccata. Così a conti fatti il pari con cui si va al riposo è il risultato giusto.
LA RIPRESA — Si riprende con lo stesso copione: pressione Juve, Lazio che si difende con ordine. Un forcing che col passare dei minuti cresce di intensità ma che, nonostante le ripetute sgroppate di Krasic sulla sinistra con cross finale, non produce vere e proprie occasioni. Delneri capisce che è necessario intervenire e lo fa spinto anche da un problema muscolare di Marchisio: entra Pepe. Tutto tecnico invece il cambio di Quagliarella, che ha all'attivo solo l'occasione del primo tempo: a metà ripresa tocca a Del Piero. Le acque si smuovono, ci sono un paio di conclusioni di Pepe su cui Muslera è bravo ma la Lazio non si disunisce e tiene palla appena può. Così la partita si trascina fino all'assalto finale nel recupero ma la Lazio sembra poter resistere, grazie ancora a Muslera che vola a respingere una bella punizione di Del Piero. Ma proprio Muslera capitola all'ultimo minuto di recuopero sull'ennesima scorribanda a destra di Krasic, che arriva sul fondo e prova a mettere nell'area piccola: ed è proprio il portiere a deviare nella sua porta. Quella che gli attaccanti bianconeri invece non avevano trovato.
Pier Luigi Todisco
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