www.lalaziosiamonoi.itTre reti, due assist e giocate d'alta scuola che dopo appena 14 giornate di campionato hanno proiettato Hernanes nel cuore dei tifosi della Lazio. L'ultima perla è arrivata proprio domenica scorsa contro il Catania, quando il Profeta ha seguito alla lettera il monito lanciato da Reja alla vigilia. Voleva un gol decisivo del talento di Recife ed è stato accontentato. Ha lasciato partire un destro imprendibile dalla distanza, partendo in posizione centrale. Nel primo scorcio di stagione è proprio il ruolo in cui viene impiegato dal goriziano che fa più discutere, soprattutto il Brasile, dove il commissario tecnico Mano Menezes segue con attenzione l'evoluzione del suo fuoriclasse. Trequartista puro, centrocampista esterno, Hernanes non ha un ruolo fisso nella nuova Lazio. Reja lo sposta in relazione a quelle che sono le necessità della gara e le caratteristiche dell'avversario:
"Si, rispetto a quando giocavo nel San Paolo la mia posizione è stata modificata – ha spiegato il numero 8 biancoceleste al sito di Globoesporte - . Ora sono gioco più avanzato, era già accaduto qualche volta nel San Paolo. Con la mia ex squadra, però, il più delle volte ho giostrato in posizione più arretrata, avevo delle mansioni più difensive. Alla Lazio il mio nuovo allenatore mi ha collocato subito più avanti e questa nuova posizione mi è subito piaciuta. In questo modo ho un peso maggiore in fase offensiva, dove ho la responsabilità di rifinire il gioco e fare gol, sono un po' centrocampista ed un po' attaccante. E' una posizione nuova, ma mi trovo bene. Nella mia carriera non ho mai giocato ne come attaccante puro ne come difensore… e ovviamente neanche come portiere (ride,ndr). Per il resto ho sperimentato quasi tutti i ruoli, compreso quello di seconda punta. Se proprio devo scegliere, ho maggiore confidenza con il ruolo di "volante" (centrocampista puro), perché ci ho giocato per molto tempo: ho un attaccamento molto profondo per questa posizione. Se dovessi schierarmi io in campo mi metterei in quella zona, da centrocampista centrale".
Recentemente, il selezionatore della nazionale brasiliana ha dichiarato di aver visto un Hernanes migliore ai tempi del San Paolo, rispetto a quello che sta calcando i terreni di gioco italiani: "Credo di esser migliorato di anno in anno – ribatte Hernanes - . E' chiaro che dipende molto anche dal resto della squadra. Quando un collettivo non riesce a dare il massimo può sembrare che i singoli non sono al meglio. Ma guardando i miei numeri, le reti, gli assist, penso che la mia crescita sia continua. Migliorarmi è il mio obiettivo fondamentale".
Malgrado non fosse stato fermato da nessun infortunio, contro il Cesena ha osservato un turno di riposo. La cosa in Brasile non è passata in osservata: "Qui in Italia c'è una mentalità diversa – spiega il brasiliano - . A volte gli allenatori ricorrono al turnover che non sempre la gente capisce. Ho visto grandi giocatori restare in panchina. Alla vigilia dell'incontro con il Cesena, il tecnico ha voluto farmi riposare perché dall'inizio della stagione non mi sono mai fermato. E la pausa è servita".
Il 7 novembre scorso ha incrociato il connazionale ed ex compagno del San Paolo, Adriano, nel suo primo derby della Capitale: "L'ho visto solo in occasione della partita. Quando eravamo in Brasile non ci frequentavamo molto al di fuori del campo. Anche qui abbiamo parlato sono nella circostanza della gara. In Italia si è parlato molto di lui all'inizio, ora da un po' di tempo a questa parte i media lo stanno risparmiando".
Da Adriano a Ronaldinho. Un'altra sfida nella sfida tutta brasiliana che può valere per i vertici della classifica: "Per lo Scudetto c'è l'Inter, il Milan, la Roma, sta crescendo anche la Juventus. Sono tutte gradi squadre con giocatori affermati. Noi dobbiamo sempre restare vigili, non possiamo mai abbassare la guardia. Se non spingiamo possono passarci avanti. Noi ce la stiamo mettendo tutta, stiamo dando tutto ciò che abbiamo. Loro hanno grandi stelle in organico, quando esce una entra l'altra, basta fare l'esempio proprio di Ronaldinho che ora è spesso escluso. La differenza con le altre squadre è che la nostra per restare in alto deve sempre dare il massimo, deve sempre rimanere concentrata al 100%".
Nell'ultima amichevole giocata dal Brasile contro l'Argentina, Hernanes è stato escluso dall'elenco dei convocati: "Pensavo di esserci, su questo non c'è dubbio. Avevo davvero voglia di giocare contro l'Argentina, sarebbe stata una bella occasione per me. Sono rimasto molto sorpreso, ma non ho perso la calma, so bene che Menezes è un grande allenatore e so di avere il potenziale per far parte del Brasile. Sto lavorando sodo nella Lazio proprio per raggiungere questo obiettivo. La concorrenza è molta, ma credo di non essere in competizione con gente offensiva come Kaka, Ganso o Ronaldinho, bensì con centrocampisti come Sandro, Lucas ed Elia".
L'ultima battuta è sul soprannome "Profeta", nato come scherzo e diventato un marchio di fabbrica: "Si è diventato un marchio – scherza Hernanes - . E' bello perché ormai ho preso possesso di questo soprannome. Il Profeta fa le profezie e continuerà a farle per tutti voi qui in Italia".