Autore Topic: Lazio di ferro  (Letto 922 volte)

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Lazio di ferro
« : Sabato 27 Novembre 2010, 11:10:37 »
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Biancocelesti ultimi nella classifica degli infortunati. Turnover, preparazione e prevenzione sono i segreti di Reja e Febbrari.

Duecentosessantacinque infortuni dall'inizio del campionato. Le più martoriate sono state Inter con 37 e Milan con 26. In fondo alla classifica invece ci sono Lazio e Napoli con appena 5 stop. Il caso vuole che siano state le ultime due squadre italiane allenate da Reja col prezioso supporto del preparatore atletico di fiducia Luigi Febbrari. Fortuna? Quella c'entra sicuramente, come ha ammesso il tecnico. Ma ci sono altri tre fattori che hanno inciso in maniera determinante nel rendere la Lazio una squadra quasi indistruttibile: preparazione, turnover e prevenzione. Il binomio Reja-Febbrari è da alcuni anni inscindibile. I due lavorarono insieme a Napoli fino all'esonero del tecnico. La lontananza è però durata poco. Quando Reja è passato all'Hajduk Spalato ha strappato Febbrari al Napoli, e se l'è portato anche a Roma per l'esperienza alla Lazio. Pierpaolo Marino, che a Napoli ha lavorato con entrambi, spiega quali sono i pregi principali del preparatore: «Lui è uno scienziato - racconta l'ex dg degli azzurri - e non lascia nulla al caso. Al di là della preparazione, la sua arma migliore sta nella prevenzione degli infortuni: prima e dopo gli allenamenti si chiude in palestra con tutti i calciatori, a gruppi di 4 o 5, e studia programmi personalizzati. Così, attraverso riscaldamento e "defatigante", si riduce il rischio infortuni». Per quanto riguarda la preparazione, continua Marino, «le sue squadre a fine campionato corrono ancora di più di quanto fanno all'inizio».

E se qualche volta a gennaio si è registrato un calo «è perché, come tutti i preparatori, a dicembre fa un richiamo atletico e può capitare che nel mese successivo la squadra sia un po' imballata». Anche aver svolto la preparazione senza le usuranti tournée all'estero ha rappresentato un vantaggio considerevole. Così come il calendario, che non presenta coppe europee e permette di gestire piccoli acciacchi senza che i calciatori siano costretti a saltare partite. L'abbondanza dell'organico e il conseguente turnover sono ugualmente decisivi: la presenza di parecchi centrocampisti ha permesso a Matuzalem di fermarsi per alcune settimane per affrontare meglio i suoi storici problemi muscolari. Sempre a proposito di infortuni, negli ultimi giorni la Lazio era stata tacciata di incoscienza dalla Federcalcio romena per la gestione dei problemi al menisco di Radu. Ieri è stato lo stesso calciatore a gettare acqua sul fuoco annunciando che mostrerà i risultati della risonanza magnetica effettuata a Roma a Federcalcio e giornalisti romeni.

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