www.calciomercato.com La partita contro l'Udinese è innegabile che a Roma coincida con l'inizio di una settimana sacra, quella del derby della capitale.
Se il calcio è una sorte di religione profana e pagana, con i suoi piccoli dei e i suoi altari (ed altarini), allora è bene ci sia chiarezza assoluta:
il derby ne rappresenta sicuramente il rito più alto e affascinante nella città Eterna. Ma prima c'è la gara contro l'Udinese. E qui si impone un
alert lampeggiante: occhio al trappolone. Perché le partite cariche e dense di significati hanno sempre un prima e un dopo.La gara contro la Roma è più che densa di significato, ancora di più perché arrivata dopo una settimana di fuoco che agita la società giallorossa e il comune di Roma, con la Lazio solo spettatrice interessata.
I
l trappolone qui ha tutti i crismi per scattare, e Inzaghi proverà a schierare, come risposta degna, tutti i suoi titolari possibili. Con la certezza, va sottolineato, di avere un organico che non può reggere 3 gare in una settimana senza risentirne: per questo ha centellinato con cura la settimana dei suoi indispensabili, lasciandoli quasi sempre lavorare a parte.
Se c'è uno che conosce il canto delle sirene del derby, la sua forza ammaliatrice, catalizzatrice, è proprio Inzaghi. Sa che ha un bisogno matto e disperato di fare punti, e nello stesso tempo deve far fronte alle necessità fisiche di un organico che ha gli uomini contatissimi.
Nella settimana del #famolostadio (con tanto di oceanica protesta al Colosseo), Inzaghi si sta scervellando sul “famo sta formazione”. In delicato equilibrio tra derby e giusta attenzione al campione, tra inferno e trappolone, tra meditazioni zen sul destino idrogeologico di Tor di Valle e una sana, robusta, voglia di portare la Lazio in finale,
senza dare tregua al campionato. Occhi sulla strada, occhio al trappolone. Magari non sarà una partita a rischio idrogeologico, ma bisognerà pur che qualcuno ne parli, di una corsa europea che continua, e passa per la gara contro Delneri e i suoi.