Reja ed il derby, l’Albinoleffe come trampolino per la rivincita: “E’ chiaro che ci sia questa motivazione… La classifica? Preferisco inseguire!”
FORMELLO – “L’eventuale derby contro la Roma agli ottavi di finale è uno stimolo in più”. Alla vigilia dell’impegno di Coppa Italia contro l’Albinoleffe, Edy Reja sprona la Lazio a non sottovalutare l’appuntamento con i bergamaschi, contro i quali riproporrà la “Lazio due” che già si è sbarazzata nel primo turno del Portogruaro: “Teniamo molto a questa competizione – ha esordito il tecnico goriziano in conferenza stampa - . Le motivazioni devono esserci sempre, soprattutto perché domani scenderanno in campo coloro che in questo primo scorcio di stagione hanno avuto meno spazio. Trovare la Roma nel prossimo turno e cercare di vendicare l’ultimo derby è chiaro che sia una motivazione ulteriore, ma il nostro compito è quello di fare bene in ogni partita. La Lazio deve essere sempre concentrata la massimo, deve abituarsi a prestazioni di alta intensità”.
Anche questo rientro in un percorso più generale di crescita che ieri ha spinto il presidente Lotito a promettere una Lazio sempre più competitiva, non solo a livello nazionale: “Da quando sono arrivato c’è stata una costante evoluzione, ma c’è bisogno ancora di crescere. Tutte le componenti stanno dimostrando che la volontà è quella di fare sempre meglio, stiamo progredendo nel migliore dei modi. L’organico è importante, i risultati stanno arrivando, ma si cresce gradualmente. Ora vediamo come finiremo quest’anno il campionato, siamo ancora all’inizio, abbiamo ancora scontri importanti, ma non si può non essere soddisfatti. La disponibilità del presidente c’è, la società è sana, per quanto riguarda il mercato ci sono giocatori che vengono quotidianamente monitorati. Sotto questo punto di vista possiamo crescere ancora”.
L’Albinoleffe come antipasto di un ciclo di gare (Catania, Inter e Juventus) che dovranno svelare definitivamente la reale dimensione della stagione biancoceleste: “Ci attendono verifiche molto importanti, giocheremo contro delle squadre che in questo campionato hanno dimostrato di avere valori. Sono confronti che possono permetterci di avere ulteriori indicazioni. Attualmente abbiamo sempre fatto bene. Considerando anche la partita di Parma, credo che abbiamo fatto dei passi in avanti sul piano della convinzione di vincere su ogni campo”.
Come di consueto nessun volo pindarico, ma anche la consapevolezza di aver ormai intrapreso il viatico giusto. Consapevolezza della proprie qualità e se gli altri non se ne accorgono meglio ancora: “A me piace inseguire, non essere inseguito. C’è da considerare che siamo partiti molto bene, siamo balzati in testa alla classifica, forse le aspettative sono cambiate, ora al primo passo falso si storce un po’ il naso. Quando ti gira male c’è una leggera preoccupazione, ma stiamo crescendo. Il fatto di essere secondi in classifica ci gratifica. Adesso stiamo vivendo un momento particolare di forma che vorrei si mantenesse fino alla fine, sarebbe fantastico”.
Domani all’Olimpico sarà l’occasione per le cosiddette “seconde linee” di mettersi in mostra, con la speranza di poter ribaltare con il tempo gerarchie apparentemente consolidate nella testa del tecnico. Su tutti spicca il nome di Tommaso Rocchi, alla ricerca della seconda segnatura stagionale: “Ho sempre detto che ci tornerà presto utile, può darsi già da domenica. E’ chiaro che devo verificare le sue condizioni fisiche e mentali. Si sta impegnando, non salta mai un allenamento, è sempre disponibile, è un esempio per tutti. Spero che domani possa trovare la soddisfazione del gol per avere ulteriore fiducia. E’ un giocatore dai mezzi straordinari, attacco spazi come pochi in Italia”.
In difesa non ci sarà il rumeno Radu, oggetto negli ultimi giorni di una polemica fastidiosa circa le sue condizioni fisiche con la federazione rumena. “Deve operarsi al menisco, altrimenti rischia la carriera”, ha tuonato ieri il medico sociale della Romania. Diverso è il punto di vista della Lazio, almeno per il momento: “Abbiamo parlato con il giocatore, con il medico e di comune accordo abbiamo deciso di procedere in un certo modo. Io ho giocato un anno e mezzo con un problema simile. Per il momento il ragazzo regge benissimo, ma sono cose da verificare e vedere da qui a dicembre. Se in questo periodo avrà dei problemi vedremo, ma ora non si può operare”.
L’impegno di Coppa Italia, ma soprattutto il prossimo impegno di campionato con il Catania. Contro gli etnei tornerà la Lazio delle ultime due giornate. Quella con Zàrate schierato prima punta ed Hernanes decentrato sulla destra con licenza di movimento: “Le sue caratteristiche lo portano ad accentrarsi molto, ma partendo dalla destra credo possa avere maggiori spazi da sfruttare. Contro Napoli e Parma il suo rendimento è migliorato, con il tempo riuscirà a trovare un collocamento ancor più adeguato. Sono solo due partite che gioca in quella zona, servono altre verifiche. L’unica cosa che mi dispiace è che ancora arriva poco in fase realizzativa. Dovrebbe trovare più fortuna sui tiri dalla distanza. Quest’anno non ha ancora sfoderato questo colpo, mi auguro che possa completare il suo periodo di maturazione anche in tal senso”.
C’è chi vorrebbe vedere il talento di Recife agire in una zona più arretrata, come centrocampista puro: “Lui per caratteristiche si trova meglio avanti, gli piace partecipare nella zona offensiva, senza dimenticare che dietro ho Ledesma, Matuzalem e Brocchi, che rispetto a lui hanno maggiore capacità nell’interdizione. Lui è più una mezz’ala, un centrocampista offensivo”.
La “formula Zàrate”, dunque, con la possibilità di alternare le posizioni dell’argentino e di Floccari in relazione alle situazioni: “Sono due giocatori che si possono alternare. Zàrate è considerato una punta, può fare anche l’esterno, ma non digerisce certo obblighi tattici. Per le sue caratteristiche rende di più avendo la libertà di spaziare come attaccante puro. Ma va sottolineato che la nostra caratteristica principale è quella di non concedere punti di riferimento alle difese avversarie. Voglio una squadra che sia in grado di variare, dobbiamo sfruttare a pieno le caratteristiche dei nostri attaccanti e dei centrocampisti come Mauri ed Hernanes”.