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L'arbitro di Lazio-Roma torna sulla partita di ieri e spiega di averla riguardata con attenzione: «Il primo tempo mi sembra di averlo bypassato bene, il secondo l'ho riguardato più attentamente per migliorarmi. Il fuorigioco di Borriello? Ho detto al guardalinee chi gli aveva passato la palla, perciò ha sbandierato tardi». Poi sul rigore chiesto da Mauri: «Su tanti cross l'arbitro è impallato, un arbitro di porta avrebbe visto meglio di me»ROMA, 8 novembre - «Come faccio solitamente, oggi ho rivisto in tv il derby e soprattutto gli episodi più importanti». Emidio Morganti, contestato arbitro del derby Lazio-Roma di ieri, torna sulla partita e spiega di averla riguardata con attenzione. «Il primo tempo mi sembra di averlo bypassato bene - ha sostenuto il direttore di gara ascolano a Roma alla presentazione del libro dell'ex arbitro Michelotti -, il secondo l'ho riguardato più attentamente per migliorarmi. Posso dire solo che mi promuovo per l'impegno».
IL FUORIGIOCO DI BORRIELLO - Riferendosi poi agli episodi contestati del derby, Morganti ha spiegato il fuorigioco fischiato tardivamente a Marco Borriello, che ha portato all'annullamento della rete segnata da Greco. «In diretta non si era capito il fischio sul fuorigioco di Borriello. Ma la spiegazione è semplice: il guardalinee non aveva visto di chi era stato il tocco per Borriello. Me lo ha chiesto, io gli ho risposto che era stato di Riise ed a qual punto, naturalmente con un pò di ritardo, lui ha alzato la bandierina».
IL RIGORE SU MAURI - Pur senza riferirsi direttamente alla partita di ieri, in particolare al rigore chiesto da Mauri per la trattenuta di Riise, Morganti ha comunque ammesso: «Nel corso di una partita, ci sono tante situazioni, in particolare sui cross, in cui un arbitro è 'impallatò dai tanti giocatori in area di rigore. Un arbitro di porta avrebbe sicuramente visto meglio di me, ma rimane pur sempre un uomo chiamato ad interpretare un episodio».
REPLICA A REJA - «Bisogna credere in questa classe arbitrale, senza paventare continuamente sudditanze, dietrologie o condizionamenti basati sulle dichiarazioni. Per questo in settimana non ho letto nulla sul derby Lazio-Roma. Poi, però, entri in campo e ti danno comunque addosso». Emidio Morganti, arbitro ieri della stracittadina romana, risponde così alle lamentele del tecnico della Lazio, Edy Reja, che dopo l'incontro lo aveva accusato di essersi lasciato influenzare dalle contestazioni giallorosse, seguite alla sua designazione.
LA TECNOLOGIA - Sull'aiuto della tecnologia, Morganti ha le idee chiare: «La moviola non descrive la realtà che i nostri occhi vedono in campo. È chiaro che noi non possiamo cogliere i millimetri e nemmeno gli episodi al limite. E comunque, anche usando la moviola, ci sarebbe sempre spazio per l'interpretazione umana. Per noi è comunque uno strumento indispensabile perchè serve a studiare i nostri movimenti ed a coordinarci come squadra, correggendo anche i difetti. Certo spesso è deleteria perchè dopo poco i giocatori, al contrario di noi arbitri, sanno tutto quello che è accaduto».