www.corrieredellosport.itI biancocelesti di Baroni a quota 25 reti dopo dodici giornate, +12 rispetto alla passata stagione: è il miglior saldo del campionatoROMA - Non c’è una definizione sul dizionario per identificare il suo stile di gioco, né un lungo curriculum ricco di esperienze e trofei in top club a precederlo. Marco Baroni, però, con la sua straordinaria normalità, ha saputo comunque conquistare tutti, portando la Lazio a un passo dalla vetta della Serie A e davanti a tutti nel maxi-girone di Europa League. Lo ha fatto con un calcio spumeggiante, orientato per sua stessa ammissione al divertimento della squadra e dei tifosi. E l'intrattenimento solitamente va di pari passo con i gol. Che sono tanti, soprattutto se si fa il confronto con la scorsa stagione.
Lazio, 12 gol in più rispetto alla passata stagioneA questo stesso punto del campionato, la squadra guidata da Sarri (al decimo posto) aveva segnato 13 reti (e subite altrettante): oggi, invece, Baroni arriva alla sosta con 25 marcature segnate (e 14 incassate), praticamente il doppio rispetto a un anno fa. Un +12 che fa stropicciare gli occhi ai sostenitori biancocelesti e che pone la Lazio al primo posto in Serie A per incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso torneo. Nessuno ha fatto meglio, nemmeno l'Atalanta di Gasperini (miglior attacco per distacco), passata da 20 a 31 (+11). Un exploit offensivo che è specchio di quanto Baroni abbia rivoluzionato la squadra, che - seppur orfana di giocatori simbolo come Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson - manifesta qualità in ogni palla giocata, trasformandola con il gioco corale in una potenziale occasione da gol. È una Lazio capace di trovare la porta con una frequenza che non si vedeva dal 2021-22, quando alla stessa giornata i gol segnati erano proprio 25. Un richiamo al passato, ma con un piglio moderno, dinamico e pieno di carattere. E la differenza si vede chiaramente dalla classifica, visto che ora i biancocelesti non sono solo spettatori nella lotta al vertice, ma protagonisti in piena regola, ad appena un punto dalla vetta occupata dal Napoli. Una posizione che con questo distacco minimo dalla testa non occupavano, in questa fase della stagione, dal lontano 2010-11 (ad un punto dal Milan). Il bottino di 25 punti nelle prime 12 giornate non si vedeva poi dal 2017-18, quando si arrivò a quota 28.
Le ambizioni di Baroni e dell'ambiente biancoceleste
Quest’anno sembra esserci qualcosa di diverso nell’aria, c’è una sensazione di stabilità e di solidità costruita partita dopo partita, con un gioco che fa della verticalità e dell’intensità le sue armi principali. Una Lazio che si diverte, segna, ma soprattutto non si accontenta mai. Con Baroni ogni match è un’occasione per dimostrare che l’asticella può essere alzata ancora. Così ha ricreato entusiasmo nell’ambiente e ogni rete messa a referto sembra un tassello in più di una scalata che punta verso l’Europa che conta. Il nuovo allenatore ha lavorato sul gioco, è vero, ma anche sulla mentalità. I suoi uomini scendono in campo con un’aggressività e una concentrazione che mettono in difficoltà qualunque avversario. L’aumento delle reti segna un cambiamento evidente anche nella consapevolezza, per un gruppo che ora sa di poter far male a chiunque, in qualunque momento. Se la Lazio riuscirà a mantenere questo passo è da vedere, inevitabilmente sarà sempre più complicato confermarsi sempre su questi livelli. Quello che è stato fatto fino a oggi, però, non può che alimentare sogni e speranze. I dati lo certificano, il campo lo esalta e i tifosi lo sanno. Con la straordinaria normalità di Baroni ci si può divertire sempre di più.